Inter, Ausilio: "Icardi? Il noi viene prima dell'io, i motivi sono seri"

Serie A

Prima del fischio d'inizio di Rapid Vienna-Inter, il ds nerazzurro ha commentato la vicenda Icardi: "La decisione è arrivata dopo un'attenta valutazione, i motivi sono seri. Non mettiamo in discussione il professionista, ma la sua responsabilità da capitano. Il rinnovo? Continueremo a parlarne"

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Poco prima del fischio d'inizio di Rapid Vienna-Inter, il direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: inevitabile un lungo commento sulla vicenda Icardi, al quale è stata tolta la fascia di capitano dell'Inter e che a Vienna non giocherà perché ha deciso di non rispondere alla convocazione di Spalletti. "Si tratta assolutamente di una scelta condivisa dell'Inter in tutte le sue componenti - ha spiegato - I motivi sono seri, la decisione è arrivata dopo averla valutata attentamente. Non si prendono decisioni così senza dolore per un giocatore importante e di qualità per un professionista che ha ancora tanto da dare all'Inter".

Come si ricostruisce il rapporto? Icardi ci sarà contro la Sampdoria?

"Io sono partito subito con la squadra, posso dire che Icardi era tra i convocati per oggi prima che lui decidesse di non venire. Molti calciatori fanno fisioterapia e prevenzione, direi che è una cosa normalissima. Siamo qui, a disposizione; non si discute l'Icardi professionista e bomber, mi auguro che possa essere qui per tanto tempo".

Si tratta di una scelta che poteva essere fatta prima?

"Si può solo migliorare, non posso dire oggi se avremmo potuto agire prima sulla questione. So solo che nel calcio deve prevalere il noi rispetto all’io, e questo vuol dire rispetto dello spogliatoio e della squadra e del club. Se vengono messe in discussione o in imbarazzo questo tipo di situazioni, allora bisogna arrivare anche a prendere dei provvedimenti. Magari è l’ultima cosa che si vorrebbe fare, perché se siamo arrivati a questo è perché qualcosa l’abbiamo lasciata andare o lasciata perdere per un po’ di tempo. Poi però arriva il momento in cui bisogna avere la forza di prendere decisioni importanti come questa e sono convinto che quello che può sembrare un passo indietro, poi possa rappresentare dieci passi in avanti".

Il malumore di Perisic è legato a questa situazione?

"Assolutamente no, anzi io parlerei più che altro di opportunità promesse al giocatore. Ma già a Parma dissi che una volta finito il mercato lui si è messo con la testa in ordine per fare un buon campionato con noi e aiutarci a raggiungere un'altra qualificazione in Champions League".

Come sarà gestita la situazione?

"Bisogna tornare e parlarci. Noi abbiamo tutta l'intenzione di lavorare al recupero del calciatore, anche se non è giusto parlare di recupero perché per quel che riguarda le prestazioni non lo abbiamo messo in discussione. Lo abbiamo messo in discussione nella responsabilità di essere capitano, ma faremo di tutto perché possa continuare a essere il campione che è; lo metteremo nelle condizioni di seguirci se lo vorrà".

Proseguirete a parlare di rinnovo?

"Assolutamente sì, non abbiamo mai messo ostacoli su questa strada. E' un discorso diverso, le cose che deve dare in campo sono diverse".

Icardi potrà essere sospeso come Nainggolan?

"No, non abbiamo ancora pensato a nulla. Anche perché Marotta è influenzato, io sono qui... Da stamattina cerchiamo di parlare solo della partita, da domani faremo delle valutazioni in merito".