Caso Icardi, Bergomi: "Se chiede scusa, lo spogliatoio perdona"

Serie A

Capitano dell'Inter per dieci anni, Beppe Bergomi a Sky Calcio Club ha chiarito i doveri di chi indossa la fascia in un faccia a faccia con Fabio Caressa: "Il Capitano deve essere un esempio con i comportamenti. Se sbagli e chiedi scusa lo spogliatoio non porta rancore"

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Continua a tenere banco il caso Icardi in casa Inter. Il giocatore era presente a San Siro da spettatore nella vittoria dei nerazzurri contro la Sampdoria. Da Marotta e Spalletti ampie aperture verso una riconciliazione dopo la decisione del club di togliergli la fascia e affidarla a Samir Handanovic. A tal proposito Beppe Bergomi, capitano dell'Inter per dieci anni, è intervenuto a Sky Calcio Club per spiegare i compiti e gli oneri che comporta indossare la fascia.

Quanto è grave che una voce esterna venga a questionare sui rapporti all'interno dello spogliatoio?

"Qui devo tornare indietro al Mondiale '82. Una persona per una dichiarazione  lesiva del gruppo non ha più giocato. Per farvi capire quanto Bearzot, che per me era un secondo papà, mi aveva insegnato sull'importanza del gruppo. Da lì ho capito questa importanza. Dalle scelte fatte, da come crescere, da come entrarci dentro in quel gruppo e farsi voler bene"

Quando ti metti quella fascia per dieci anni di seguito cosa vuol dire per te e per chi ti sta intorno?

"Vuol dire che devi essere un esempio positivo per tutti, che ci devi sempre mettere la faccia. Essere un esempio può essere fatto in mille maniere. Io mi sono sempre considerato un leader in una squadra in cui anche Matthaus, Brehme, Ferri, Zenga erano dei leader e io ero in quel gruppo. Ero silenzioso e attraverso gli esempi provavo a far capire ai giovani o agli stranieri che arrivavano cosa voleva dire il senso di appartenenza, indossare quella maglia, che ha dei valori importanti che sono diversi dalle altre".

Icardi ha mostrato più senso di appartenenza a se stesso che all'Inter?

"Io questo non posso saperlo, abbiamo detto che sotto l'aspetto dell'impegno e della professionalità si è sempre comportato bene, ma forse non è stato abbastanza".

Dopo che succede una cosa del genere, restano ruggini con i compagni?

"Io ribadisco le parole di Marotta, cioé che Icardi è come un figlio e poi penso che quando tu entri in uno spogliatoio e chiedi scusa, io non porto più rancore e vado avanti. L'unica cosa che mi dispiace che ho letto oggi e mi sembra paradossale è che lui si aspetta le scuse dall'Inter. Se così fosse allora vuol dire che non si è capito nulla".

Durante Sky Calcio Club, Bergomi è intervenuto ancora sul ruolo del procuratore e di come possa mettere in difficoltà un calciatore con certe esternazioni: "Se il mio procuratore avesse detto una cosa del genere lo avrei salutato il giorno dopo, perché poi la faccia ce la devo mettere io in quello spogliatoio".