Abisso, l'arbitro fermato dopo Fiorentina-Inter. Ma Rizzoli crede in lui

Serie A

Lorenzo Fontani

L'arbitro di Fiorentina-Inter sarà fermato per almeno un paio di giornate prima di riprendere come quarto e poi come Var, e non incrocerà i nerazzurri per almeno un po'. Un modo per elaborare l'accaduto. Un'operazione che anche suoi colleghi più esperti conoscono bene

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PERCHE' ABISSO NON HA REVOCATO IL RIGORE

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Il pasticcio dell'arbitro Abisso nel finale di Fiorentina-Inter è figlio di due mali necessari. Il primo riguarda gli uomini, il secondo la tecnologia. Abisso ha da poco compiuto 33 anni e ha diretto 36 partite in serie A: non è un pivellino, ma non è certo un veterano: è in quella fascia in cui il designatore Rizzoli cerca i potenziali nuovi big della categoria. A fine stagione lasceranno Banti, Mazzoleni e - salvo proroga - Rocchi. Di primo livello internazionale resta soltanto Orsato: urge dunque una crescita rapida dei profili intermedi. E la crescita passa dal confronto con gare come quella del Franchi. Una sfida delicata in partenza, resa caldissima dalle due precedenti revisioni e con una imprevedibile riserva di veleno nel finale, che l'arbitro ha faticato a gestire: basta soffermarsi sul linguaggio del corpo al momento del richiamo per l'ultima review. Nelle prossime settimane, in cui resterà fermo, (almeno un paio prima di riprendere come quarto e poi come Var e senza ovviamente incrociare l’Inter per un bel po’), Abisso elaborerà l'accaduto un'operazione che anche i suoi colleghi più esperti, i primi a manifestargli solidarietà, conoscono bene. Poi, appunto, c'è la tecnologia: perché se le immagini avessero escluso al 100% un possibile tocco col braccio l'arbitro palermitano non avrebbe potuto far altro che revocare il rigore. Invece il replay laterale può offrire un minimo dubbio a causa dell'effetto schiacciamento di quella prospettiva. E qui sta l'altro punto: saper scegliere e decifrare le immagini è un mestiere, solo apparentemente semplice. A Coverciano gli arbitri già ci stanno lavorando con corsi di regia e analisi dell'immagine: ma presto dovrà venire il tempo di Var specializzati, che facciano solo quello, magari dopo una prima fase di carriera col fischietto. Pochi, preparati e con tempo a disposizione per focalizzarsi e uniformarsi nell'analisi anche degli episodi più complessi. E che diventino una guida sicura, in settimana e durante la gara, per chi dal campo deve correre verso quel monitor capace a volte di diventare un patibolo.