Un Ronaldo come non si era mai visto prima, nella sfida con il Napoli: nervoso, agitato, sconsolato. Al campione portoghese non è andato giù l'atteggiamento della squadra, rintanata in difesa: in diversi momenti, gesticolando con i compagni, ha manifestato tutto il suo disagio
Un Cristiano Ronaldo inedito, perché così, prima di ieri, non lo si era mai visto. Nervoso, agitato, a tratti addirittura sconsolato. Colpa della mancanza del gol che pesa (non segna da tre partite: Bologna, Atletico Madrid, Napoli) e a cui uno come lui non può fare l’abitudine, ma soprattutto di un atteggiamento di squadra che, nel corso della sfida del San Paolo contro il Napoli, non l’ha convinto e non gli è piaciuto.
Soprattutto nel secondo tempo, quando la pressione degli uomini di Ancelotti si è fatta più intensa alla ricerca del gol, lo si è visto spesso allargare le braccia sconsolato per il fatto che non gli arrivassero palloni giocabili, richiamando i compagni, suggerendo loro la posizione e invitandoli a un pressing più alto, per cercare di uscire dalla metacampo in cui il Napoli li aveva chiusi.
Tante volte, nel tentativo di dare una scossa, ha provato una rincorsa, un accenno di pressing solitario, per poi fermarsi e invitare gli altri a seguirlo. Nelle occasioni in cui, invece, si è avvicinato alla panchina per bere, ha chiaramente manifestato il suo disagio anche ad Allegri, scuotendo la testa per la mancanza di palloni giocabili e la conseguente impossibilità di entrare in partita.
Un Ronaldo frustrato e isolato in avanti, come ad un certo punto ha fatto notare allo stesso allenatore, girandosi verso la panchina per segnalare la spaccatura che si era creata tra lui, solo in avanti, e il resto della squadra, rintanata nella propria metacampo e intenta unicamente a difendersi. Un atteggiamento non da Juventus che non può certo fare il bene del suo campione, che nonostante i numeri da alieno ha comunque bisogno del sostegno dei compagni per potersi esprimere.