Serie A, le migliori giocate della 30^ giornata

Serie A

Emanuele Atturo

Ilicic che cammina sulle acque contro il Bologna, un sombrero col tacco di Sansone, il gol dalla distanza di Zielinski a Empoli e altri gesti da ricordare del turno infrasettimanale di campionato

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Il turno infrasettimanale di aprile decreta ufficialmente l’inizio della primavera più delle rondini e dell’odore dei gelsomini. Le squadre in corsa per la Champions League continuano a perdere, mentre quelle che devono salvarsi continuano a vincere e chissà che a un certo punto non si uniscano in un unico gruppone. Fa eccezione l’Atalanta, che fa un salto decisivo e accorcia a un solo punto dal Milan: dai piedi dei giocatori orobici escono solo fiori, in particolare da quelli di Ilicic.

A parte il suo gol, c’è spazio per colpi di tacco e di suola. Andiamo a vedere le migliori giocate dell’ultima giornata.

Josip Ilicic cammina sulle acque

Certi giorni Josip Ilicic sembra il giocatore più forte del mondo, senza ironia. Il modo con cui dribbla grappoli di avversari, trova passaggi illuminanti e angoli di tiro impossibili è eccezionale nel senso più vero del termine. Poi ci stanno alcuni momenti della partita in cui Ilicic prende fuoco e in campo sembra riuscirgli letteralmente tutto.

I primi 5 minuti di Atalanta Bologna sono stati così, con Ilicic a segnare un gol incredibile dopo 2 minuti e uno ancora più incredibile dopo 5. È stato difficile scegliere uno dei due e facciamo che questo vale anche per l’altro. Il primo gol è più classico, sia per Ilicic che per altri mancini tecnici che giocano a piede invertito. Cioè conduzione palla da destra a rientrare verso il campo e poi tiro sul palo lungo; anche se quando lo fa Ilicic è sempre un po’ diverso ed eccezionale, perché per la lentezza e la rigidità con cui si muove non dovrebbe riuscirci e invece ci riesce; la sua elusività è qualcosa che forse può capire solo chi lo deve marcare. Per questo il secondo gol è ancora più notevole: i dribbling di Ilicic consistono il più delle volte nel farti credere che può rientrare dal sinistro verso il destro, poi non lo fa quasi mai, ma stavolta sì: torna sul destro dentro l’area e tira forte e dritto sul secondo palo.

Ora Ilicic è arrivato a 11 gol in 17 presenze da titolare, con in più 7 assist a referto, gli stessi numeri dello scorso anno (11 gol e 8 assist) e solo 2 gol in meno della sua migliore stagione realizzativa, quella 2015/16 con la maglia della Fiorentina.

Il sombrero di tacco di Nicola Sansone

C’è poco da salvare della serata del Bologna, se non qualche espressione di talento individuale. Come la punizione di Orsolini sul primo palo - su cui c’è la complicità di Gollini - o questa piccola giocata regalataci in mezzo al campo da Sansone. Il tipo di giocata vacua e alla fine inutile e dimenticabile perfetta per questa rubrica.

Sansone controlla un pallone in uscita dal calcio d’angolo ma gli rimane addosso mentre un avversario accorcia le distanze verso di lui; a quel punto ha l’intuizione di portarsela avanti con il tacco facendola passare sopra la testa di Gomez. Sansone poi porta palla e la scarica in avanti verso l’inserimento di Pulgar, ma l’inerzia del Bologna si spegne, nella prima brutta partita da quando Mihajlovic siede sulla panchina rossoblù.

Rodrigo de Paul fa diverse cose

L’arrivo di Igor Tudor in panchina sembra aver responsabilizzato l’Udinese, che ora gioca come prima - cioè con un baricentro basso, attaccando su delle transizioni lunghe - ma in cui tutti sembrano riuscire ad andare oltre i propri limiti.

Nella grande gara di sacrificio contro il Milan, dove è arrivato a San Siro il quarto punto in 2 partite, hanno brillato tutti i migliori giocatori dell’Udinese: Musso, Fofana, Okaka e Rodrigo de Paul, che nell’Udinese svolge la quantità di funzioni che dovrebbero ricoprire quattro giocatori diversi. L’argentino parte da posizione avanzata ma fa il regista, poi il rifinitore, il finalizzatore e, stando a questo video, anche il mediano.

Laxalt taglia in mezzo al campo e lui accelera all’indietro per andarlo a recuperare. De Paul gioca col 10, ha piedi delicati ma polpacci da terzino. Mentre i giocatori del Milan lo chiudono in pressing per una riconquista veloce, lui se ne va con un doppio dribbling, il primo facendo passare la palla a lato di Cutrone e il secondo evitando il ritorno di Piatek. Poi scarica a un compagno. La partita di de Paul contiene quasi tutto quello che si può chiedere a un centrocampista: 4 passaggi chiave, 6 contrasti vinti, 4 dribbling.

Piotr Zielinski tira una bomba centrale

Quanti hanno la facilità di calcio di Piotr Zielinski in Serie A? Pochi. Soprattutto la sua pulizia tecnica quando tira il pallone, sia col destro che col sinistro. Può segnare davvero da qualsiasi zona di campo, anche all’improvviso e con poca preparazione.

Qui ad esempio riceve una palla innocua sulla trequarti e col primo controllo non sembra sapere bene che fare, poi da un momento all’altro se la sposta con l’esterno e tira fortissimo. Davvero fortissimo. La traiettoria entra sotto la traversa anche un po’ centrale, ma la preparazione rapida ha preso alla sprovvista Provedel, oltre ovviamente alla potenza del tiro.

Lorenzo Pellegrini tutto di suola

Si sottolinea spesso, ma comunque troppo poco, quanto gli infortuni abbiano guastato la stagione della Roma. I giallorossi hanno ormai superato i 40 infortuni muscolari stagionali, e purtroppo non abbiamo dati per stabilire se si tratti di un record o meno. La Roma negli ultimi mesi ha dovuto aggiustarsi continuamente all’assenza di 3 o 4 titolari contemporaneamente. E Pellegrini è stato uno di questi: il centrocampista in totale quest’anno ha saltato 8 partite per infortuni muscolari, e non aveva giocato nell’ultimo mese.

Il suo ritorno, nel secondo tempo contro la Fiorentina, ha aggiunto soluzioni offensive che la Roma non aveva. Per la verticalità e l’intelligenza delle letture senza palla, ma soprattutto per una qualità tecnica che è davvero d’élite per il nostro campionato. Eccone un saggio a pochi minuti dalla fine della partita di mercoledì: Pellegrini va a contrasto aereo con Veretout, poi recupera la palla ma è schiacciato sulla fascia dalla pressione del francese. Pellegrini protegge il pallone col corpo e la porta avanti con la suola, poi la scopre un attimo, giusto per attirare la scivolata di Veretout, e poi gliela toglie ancora con la suola. Arrivato sul fondo sceglie di metterla sul secondo palo, dove Dzeko si era sfilato dal difensore. Ma la palla è lenta, Dzeko ci arriva tardi e non riesce a dare forza al colpo di testa.