L'allenatore ha parlato alla vigilia della sfida contro la Juventus, che per i nerazzurri mette in palio punti importanti nella corsa alla prossima Champions League: "Le ultime prestazioni sono state buone, il livello del campionato a mio avviso è migliorato"
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Possono giocare insieme, è una valutazione corretta, ma ridurre sempre l'Inter a questi due nomi è offensivo per il resto della squadra. Bisogna stare attenti a distribuire i ruoli all'interno di una squadra. Quello che sa fare l'uno è diverso da ciò che sa fare un altro, quindi il ragionamento è sempre di un collettivo di squadra.
Quando si parla di questi giocatori poi si rischia di mettere tante notizie in testa ai calciatori. Comunque la gente che abbiamo a disposizione ha lo spessore per misurarsi anche con campioni di questo tipo come Ronaldo. Ho avuto l'opportunità di allenare Pjanic quando ero a Roma e so le qualità che ha nel far girare tutto il collettivo.
Sì, non è così ampia. Andiamo fiduciosi a giocare la partita di domani sera.
Ho letto ciò che ha detto Moratti. A me fanno sempre piacere le sue parole, perché è uno che ha amato l'Inter per tutta la vita. Quindi vada a favore o contro, non si commenta: dice sempre cose interessanti, non ha senso il mio livello di commento rispetto alle sue parole. Noi dobbiamo rimanere uniti per difendere l'Inter e comportarsi bene per dare al meglio per il futuro di questa squadra.
Fanno entrambe prendere delle notizie, da un punto di vista analitico. Perché dare seguito all'anno precedente, può dare aiuto al completamento di un modo di stare in campo e di andare poi ad avvicinarsi ad una squadra avversaria che ti sta davanti da diversi anni come il Napoli. Il Napoli gioca bene con Ancelotti, sappiamo che allenatore è, per cui essere riusciti ad avvicinarsi a loro è un qualcosa di qualitativo che si è fatto. Questa distanza dalla Juve è chiaro che crea un ragionamento differente, però per quanto poi si possa spezzettare un po' questo discorso nell'analisi, si va sempre a fare un discorso complessivo: abbiamo subito pochi gol, ne abbiamo fatti molti, abbiamo vinto molte gare in trasferta, abbiamo avuto un solo espulso. Quest'anno siamo di nuovo dentro un esibire una correttezza di modo di stare in campo e di non andare ad avere comportamenti che possano provocare problemi a questo gioco.
Brozovic è uno di quelli che fa molta strada e che la fa in modo corretto, ma ancor di più fa fare strada al pallone ed è ancora più importante. In questo senso mi incuriosisce la possibilità di inserire un chip nel pallone per vedere quanti metri fa e a che velocità. Mi aspetto che faccia come le ultime partite, l'Inter ha giocato bene di recente.
Per quanto mi riguarda, io do il meglio di me stesso. Poi c'è sempre qualcuno che va a giudicare. La mia società è giusto che vada a cercare il meglio per l'Inter e se ci sono io dentro questo miglioramento da fare vuol dire che va accettato. Se lei si riferisce ai mulini a vento, quelli girano a vento e tentano di portare i discorsi dove gli pare, in base alle amicizie e a ciò che dicono i loro direttori nelle riunioni, perché si fa così anche nei giornali. La gente però ormai si sa rendere conto: inutile andare a prendere il social che fa comodo per mettere in evidenza ciò che volevano dire. I mulini girano tutti i giorni e vanno avanti lo stesso. Sono discorsi comunque da fare alla fine del campionato, ci faremo qualche nome e cognome tirando in ballo qualcuno personalmente.
Io non so che succederà in fondo al campionato e a me danno fastidio poche cose. Ciò che mi dà fastidio, dà ancora più fastidio a chi le fa quindi sono abbastanza tranquillo.
Come punto di riferimento, anche per il ruolo, dico che la differenza la può fare solo il gioco e il modo di stare in campo, oltre che andare a prendere grandi calciatori e campioni. Ormai lo sanno tutti, diventa più facile fare l'allenatore in questo caso ma c'è una struttura e un equilibrio da creare sul campo, una mentalità, un carattere. Un po' lo fanno i singoli e un po' lo fanno le squadre. Il fatto che ci sia più equilibrio ora che squadre come Torino, Atalanta e Sampdoria perché noi, la Lazio, la Roma e il Milan ci siamo sempre stati, vuol dire avere più complicazioni anche per la Juventus stessa. Non è una squadra che può andare a diminuire quelle che sono le distanze. È proprio il campionato in generale che può determinare un equilibrio differente in classifica. Per ciò che si sta vedendo, anche se i risultati non dicono questo, in funzione del calcio giocato io vedo un miglioramento anche se siamo fuori dall'Europa.
Questa partita è sempre stata sottolineata come una partita importante per il nostro paese e il nostro calcio. Domani si gioca in campo, ma sostanzialmente si gioca dappertutto ogni giorno. Far bene, visto che negli ultimi campionati la Juve ci è sempre stata davanti, diventa fondamentale per credere ancora di più nel lavoro che facciamo e ridurre il gap con i bianconeri per batterli qualche volta poi.
C'è da fare ancora dei punti fondamentali, con dei risultati da portare a casa. Nell'ultimo periodo c'è molto equilibrio nel nostro campionato in quella zona, sono cresciute molte squadre che danno delle indicazioni su ciò che deve essere il comportamento e la professionalità. Abbiamo ancora delle partite toste da giocare, perché poi non si sa quello che fanno le squadre dietro di noi. Bisogna lavorare ancora molto.
Non si dice, però sono tutti a disposizione e si sono allenati bene. Sono rimasti tutti connessi e questo è un vantaggio per valorizzare la qualità del gioco.
Il calciatore ha messo in pratica quella che doveva essere la sua crescita naturale, in base alle tante qualità che ha. È stato fatto giocare di più, sicuramente sarà un riferimento per la Champions soprattutto per ciò che ha fatto vedere in questo percorso. Si sa prendere le responsabilità, in una squadra come l'Inter ci vogliono giocatori di personalità e che sono di questo livello.
Sì perché l'atteggiamento è sempre lo stesso, noi cerchiamo sempre di mettere in campo la nostra idea di campo. Il discorso vale per me e i calciatori, perché si prova sempre di fare le cose insieme e c'è molto dialogo. Si tenta di fare un calcio in cui si tiene la palla, possibilmente ci si posiziona nella metà campo avversario, rimanendo in equilibrio. È un calcio difficile, in cui ci vuole attenzione. Quindi è un fattore casuale, nelle ultime partite la squadra ha fatto delle buone prestazioni in casa come fuori. Siamo forti di queste convinzioni e proveremo a mettere in difficoltà la Juve.
La Juventus si è già laureata campione d'Italia, l'Inter invece vuole blindare il terzo posto per essere certa quanto prima della qualificazione in Champions League.
La partita sarà diretta da Luca Banti della sezione di Livorno. Al VAR ci sarà Mazzoleni.
Tra pochi minuti Luciano Spalletti presenterà la sfida tra Inter e Juventus in conferenza stampa.