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Rinvio dal fondo: la nuova regola che cambierà il calcio spiegata bene

Serie A

Lorenzo Fontani

Da giugno entrerà in vigore la nuova regola sui calci di rinvio: la nuova norma cambierà il calcio. Non sarà più necessario aspettare che la palla esca dall'area di rigore: più pressing avversario ma anche l'incentivo a partire da dietro nella costruzione del gioco. In Brasile la nuova regola è già operativa

IFAB, LE CORREZIONI AL REGOLAMENTO

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Tra le nuove regole introdotte dall'Ifab lo scorso marzo ce ne è una in particolare che potrebbe avere un notevole impatto sul gioco, soprattutto in tempi nei quali va molto di moda la "costruzione dal basso" coinvolgendo il portiere. È la regola che riguarda i calci di rinvio e i calci di punizione a favore della difesa concessi in area: con l'attuale regolamento com'è noto il pallone non è in gioco finché non è uscito dall'area, e finché ciò non avviene gli attaccanti non possono entrare in area. Ne sa qualcosa il Chievo che si è visto annullare un gol di Giaccherini contro la Fiorentina dal Var dopo che Pellissier aveva "tagliato" per pochissimi centimetri dentro l'area avversaria prima che il pallone ne fosse uscito. Ora cambia tutto: gli attaccanti avversari infatti dovranno sì star fuori dall'area di rigore al momento dell'esecuzione, ma appena calciato il pallone sarà subito in gioco e potranno quindi entrarvi liberamente. I difensori invece potranno stazionare in area, vicino al portiere, e scambiarsi subito il pallone per iniziare la manovra senza aspettare che esca (stop quindi allo stratagemma del difensore che entra a giocare il pallone in area per eludere il pressing avversario). Non appena eseguito il calcio di rinvio/punizione gli avversari potranno entrare in area e "alzare" ulteriormente il pressing. Un dettaglio che deve essere sfuggito agli attaccanti del Vasco da Gama. La novità regolamentare infatti entrerà in vigore ufficialmente da giugno, ma poiché il campionato del Brasile è "sfalsato" rispetto a quelli europei ha ottenuto una deroga per partire da subito. Così come si vede nel video le due squadre hanno subito approfittato per "costruire dal basso" col portiere, ma mentre gli attaccanti dell'Atletico Paranaense hanno approfittato subito della possibilità di andare a pressare i difensori non appena eseguito il calcio di rinvio, quelli del Vasco da Gama invece hanno continuato ad attendere che il pallone uscisse dall'area. Evidentemente devono ancora "digerire" la novità, che dalla prossima stagione sarà realtà anche da noi, e che aumenterà l'importanza per i portieri di saper giocare bene il pallone coi piedi. A Coverciano, dove sempre più la Figc vuole portare l'attenzione sulla formazione e la preparazione degli allenatori, già si stanno attivando per studiare l'impatto non solo di questa ma di tutte delle nuove regole. Lo dimostra il post pubblicato su Facebook dal match analyst degli azzurri.

Le altre nuove regole

La 133a riunione dell'International Football Association Board (IFAB, e cioè il "guardiano" delle regole e del protocollo VAR) ha apportato molte modifiche alle Regole del Gioco che entreranno in vigore dalla prossima stagione. C'era grande attesa per la riscrittura della regola sul fallo di mano, sempre oggetto - anche in epoca Var - di decisioni non facili e di polemiche spesso dettate da equivoci o scarsa competenza. L'International Board non ha ancora comunicato il nuovo testo, ma si sa che la "volontarietà" sparirà come pre-condizione per la punibilità del tocco id mano/braccio. Viene sanato insomma un anacronismo: da tempo infatti - per fare un paragone col codice penale - un tocco di mano viene punito anche se soltanto "colposo" e non palesemente deliberato, laddove la colpa viene definita  secondo alcuni parametri ma non sempre facili da applicare (movimento e posizione del braccio, distanza del pallone, posizione del corpo in "opposizione" o in contesa per il pallone, ecc...). Ora la volontarietà resterà soltanto uno dei casi che renderanno punibile il tocco, mentre i parametri verranno meglio definiti, dando maggiore peso alla posizione più o meno aperta delle braccia: si sa ad esempio che tenerle  al di sopra delle spalle sarà quasi una prova di colpevolezza, e che di sicuro non si potrà più - ma è un principio in parte già applicato - segnare o procurarsi un'occasione da gol con un qualsiasi tocco di mano/braccio, anche se palesemente fortuito. Allo stesso tempo sarà più chiaro che l'attaccante che se ne avvantaggia verrà ammonito soltanto in caso di gesto chiaramente volontario. Sono state poi annunciate altre interessanti correzioni, che come sempre però entreranno in vigore a partire solo dalla prossima stagione (salvo alcune competizioni internazionali che inizieranno in primavera):

- I calciatori sostituiti dovranno uscire non più da metà campo ma dal punto più vicino delle linee perimetrali, così da evitare maliziose perdite di tempo e lunghe "passeggiate" verso le panchine.

- I cartellini gialli e rossi verranno utilizzati anche per i membri dello staff in panchina, a cominciare dagli allenatori. Viene raccomandato dall'Ifab che anche le sanzioni dei Giudici Sportivi si adeguino, o siano addirittura più severe (ad esempio nel numero di cartellini necessari a far scattare la squalifica, dal momento che l'unica origine delle sanzioni potrà essere un cattivo comportamento e non situazioni "di gioco" come per i calciatori).

- Sui calci di rigore il portiere dovrà avere un solo piede e non entrambi sulla linea di porta al momento del tiro. Anche qui si sana una piccola ingiustizia, dal momento che per darsi lo slancio il portiere ha bisogno di staccare un piede dalla linea al momento del tiro. Attenzione però: a fronte di questo vantaggio, i Var saranno molto attenti a punire l'avanzamento irregolare del secondo piede in caso di rigore fallito.

- Sulle punizioni gli attaccanti dovranno stazionare a non meno di un metro dalla barriera avversaria (verrà considerata tale un "muro" di almeno tre difensori): viene dunque considerata non in linea con lo spirito e la correttezza del gioco la scelta, sempre più frequente, di "allungare" la barriera avversaria per ostruire la visuale del portiere o comunque per disturbarne i componenti, seppure senza partire da posizione di fuorigioco e senza commettere fallo.

- Col regolamento attuale ogni deviazione da parte dell'arbitro viene considerata "neutra": dalla prossima stagione invece se un tocco fortuito dell'arbitro provocherà un gol, un cambio di possesso del pallone o lo sviluppo di una azione importante il gioco verrà interrotto e ripreso con una rimessa dell'arbitro stesso (cosiddetto "pallone scodellato"). Inolre, mentre oggi almeno in teoria tutti i calciatori possono contendersi il pallone sulla rimessa, da domani invece verrà restituito a chi ne aveva il possesso (con avversari ad almeno 4 metri), e nell'area di rigore verrà sempre e comunque consegnato al portiere.

- Se un attaccante subisce un fallo che provoca un calcio di rigore e resta infortunato, ed è lui il prescelto per calciare dal dischetto, l'arbitro attenderà che venga curato anche se il fallo da rigore non ha provocato un cartellino (nel qual caso è già previsto che l'infortunato non debba obbligatoriamente uscire dal terreno di gioco, almeno nell'immedatezza).

- Se una squadra subirà un fallo che provoca un cartellino per un avversario e riprenderà il gioco velocemente per sorprendere gli avversari stessi, l'arbitro lo consentirà e comminerà l'ammonizione/espulsione soltanto alla successiva interruzione, a meno che ammonizione o espulsione non siano di tipo "tattico": in questo caso infatti l'azione pericolosa o la chiara occasione da gol saranno state ripristinate dalla ripresa veloce della squadra attaccante. In pratica, è una specie di vantaggio dato nonostante il fischio: e se il calciatore da sanzionare dovesse interferire col gioco varrà ovviamente la regola recente che prevede un calcio di punizione diretto.

- Infine, se su un retropassaggio volontario il portiere lo svirgolerà accidentalmente, potrà rientrarne in possesso senza subire un calcio di punizione indiretto contro, come previsto invece dal regolamento attuale. Un episodio così capitò qualche anno fa a Donnarumma in un derby: all'Ifab hanno preso appunti e riflettuto sull'opportunità di punire il portiere in una situazione magari determinata da un'imperfezione del terreno di gioco. Ed ora è arrivata la correzione.