Allegri recupera Dybala e può schierare un attacco fluido, Ranieri può contare sulla forma di El Shaarawy ma la sua squadra dovrà fare qualcosa in più rispetto a quanto visto col Genoa per continuare ad avere speranze di qualificarsi in Champions League
Messo in bacheca l’ottavo scudetto consecutivo con il 2-1 sulla Fiorentina, la Juventus è la squadra che più di tutte può cambiare gli equilibri in zona Champions League. Dopo aver pareggiato 1-1 contro l’Inter e poi anche nel derby contro il Torino, riducendo al lumicino le speranze dei granata di arrivare al quarto posto, il calendario mette di fronte ai bianconeri la Roma e l’Atalanta, altre due squadre impegnate nella lotta per la Champions.
La squadra di Claudio Ranieri si trova nella scomoda posizione di sfidare la Juve essendo l’unica ad aver qualcosa da perdere in termini di classifica. La Roma non ha alternative alla vittoria per tenere vive le speranze di andare in Champions League, scese in modo sensibile per quanto successo nei minuti di recupero della partita contro il Genoa.
I giallorossi hanno subito l’1-1 da Romero al 91’ e hanno evitato la sconfitta solo grazie al rigore parato da Mirante nei secondi finali. Per qualificarsi in Champions, la Roma dipende dai risultati dell’Atalanta e del Milan, che hanno vinto le loro partite contro Genoa e Fiorentina, e potrebbero non bastare nemmeno tre vittorie nelle ultime tre giornate. In conferenza stampa prima della partita contro la Juve, Ranieri ha confermato che lascerà la squadra alla fine del campionato, uno scenario atteso anche se l’ex tecnico del Leicester fosse riuscito a raddrizzare la stagione dopo l’esonero di Di Francesco con l’insperata qualificazione in Champions.
Il lavoro di Ranieri in questi mesi
In questi mesi Ranieri ha provato a stimolare soprattutto una reazione caratteriale, ha spesso invocato l’aiuto dei tifosi e alleggerito la struttura tattica, cercando di organizzare il talento a disposizione all’interno del suo sistema preferito, il 4-4-2. All’inizio Ranieri ha provato a recuperare Patrik Schick, poi con il rientro di Lorenzo Pellegrini ha rinunciato alla seconda punta e scelto di giocare con un trequartista dietro Dzeko, rispolverando anche Pastore nella vittoria per 3-0 sul Cagliari.
L’aggiunta di un trequartista che si muove dietro il centrocampo avversario non ha comunque reso più elaborata la manovra. Le caratteristiche Pellegrini, e soprattutto la sensibilità con cui sa trovare gli spazi in cui ricevere, compensando i movimenti dei compagni, permette ovviamente di avere qualche combinazione in più all’interno dello schieramento avversario, ma il suo compito resta principalmente quello di riempire l’area e inserirsi negli spazi creati da Dzeko. La risalita del campo continua infatti a essere essenziale, soprattutto sulle fasce e con pochi passaggi, lasciando al talento individuale la responsabilità di generare vantaggi tattici, con un duello aereo vinto, un dribbling o una giocata fuori dagli schemi.
Una delle poche occasioni in cui la Roma ha manovrato palla a terra cercando l’uomo libero, in questo caso Nzonzi, dietro le linee di pressione del Genoa. Pellegrini attira Radovanovic liberando la ricezione di Nzonzi, l’azione si sposta a sinistra e si conclude dalla parte opposta con un tiro dal limite di Zaniolo.
Il giocatore che si sta trovando più a suo agio in questo contesto è Stephan El Shaarawy, autore di tre gol e un assist nelle sette partite giocate finora con Ranieri. El Shaarawy non dà solo profondità alla manovra e non si limita a riempire l’area partendo da sinistra, come ha fatto ad esempio in occasione del gol segnato al Genoa, ma palla al piede sa trovare soluzioni creative difficili, come ha dimostrato nei gol segnati all’Inter e all’Empoli, due splendide conclusioni a giro sul secondo palo, o nell’assist dato con l’esterno destro a Dzeko contro l’Udinese.
Il dilemma dell’esterno destro
Il buon momento di forma di El Shaarawy ha in parte coperto le difficoltà a trovare un esterno altrettanto efficace sulla fascia opposta. Largo a destra ultimamente ha giocato soprattutto Nicolò Zaniolo, che però è lontano dalle prestazioni che tra dicembre e febbraio lo avevano fatto salire alla ribalta come una delle rivelazioni del campionato. Sollecitato in conferenza stampa, Ranieri ha collegato il momento di Zaniolo alle normali oscillazioni di forma di un ragazzo al primo anno in Serie A, aggiungendo di vederlo come una mezzala a tutto campo e di averlo fatto giocare da esterno destro per necessità.
Ranieri ha comunque diverse opzioni per occupare quella zona. Zaniolo, con la sua abilità nel proteggere la palla e nel girarsi dopo aver ricevuto spalle alla porta, sarebbe un riferimento a cui appoggiarsi per aggirare la pressione e risalire il campo. Ünder sarebbe una soluzione più offensiva e verticale e permetterebbe alla Roma di attaccare con più pericolosità la porta. In conferenza stampa Ranieri ha però spiegato che l’esterno turco deve migliorare in fase difensiva, e allora per garantirsi maggiore copertura potrebbe alzare Florenzi e inserire Santon o Karsdorp come terzino destro, anche se nessuno dei due, secondo Ranieri, è in condizione per giocare 90 minuti.
Da quando ha preso il posto di Di Francesco, Ranieri ha puntato soprattutto a dare tranquillità e a minimizzare i rischi, ma contro la Juve è obbligato a osare e a vincere, per non vedere sfumare definitivamente l’obiettivo della qualificazione in Champions. Allegri non ha più nulla da chiedere a questa stagione ma ha recuperato giocatori importanti come Dybala, Emre Can e Alex Sandro. Oltre ad alzare la quantità di talento, soprattutto l’impiego degli ultimi due aggiungerebbe fisicità nei duelli che la Roma forza spesso lanciando da dietro per iniziare a manovrare già in zone avanzate.
I giallorossi non sembrano a loro agio quando devono alzare i ritmi e prendersi dei rischi, ma dovranno proporre qualcosa in più rispetto a quanto fatto vedere col Genoa e, magari, sfruttare le ridotte motivazioni della Juve per batterla e continuare a credere nella rimonta per il quarto posto.