Napoli, De Laurentiis: "Grazie Ancelotti, è difficile competere con chi s'indebita"

Serie A

Il presidente azzurro prima della cena di fine stagione: "Ringrazio Ancelotti, non era facile lavorare così dopo i 3 anni di Sarri. Non possiamo rimproverarci nulla, la Juve è prima ed è difficile competere con chi s'indebita molto più di noi. Mercato? Accontenterò Ancelotti"

DE LAURENTIIS: "INSIGNE NON SI SENTE AMATO"

IL DRAMMA DI GIANLUCA GAETANO

SERIE A, CALENDARIO E NUMERI 37° TURNO

Due giornate alla fine del campionato, ma per il Napoli la stagione è ormai conclusa considerando che il secondo posto è al sicuro da parecchie settimane. In casa azzurra, dunque, è arrivato il momento della consueta cena di fine anno a Villa D'Angelo, a margine della quale ha parlato Aurelio De Laurentiis: "Ringrazierò pubblicamente Ancelotti e i ragazzi perché hanno fatto bene – ha dichiarato a TV Luna il presidente azzurro – Non era facile passare dal gioco di Sarri a quello del nuovo allenatore. Dopo tre anni con Maurizio, che è un grande allenatore, c'era da imparare un modo di giocare diverso e bisogna dare merito ad Ancelotti di aver impiegato anche i calciatori poco utilizzati e i nuovi acquisti. Poi può capitare di perdere dei punti, ma il distacco sulle inseguitrici la dice lunga e non possiamo rimproverarci nulla. La Juve è prima, ma sarà sempre complicato lottare contro chi s'indebita molto più di noi. Ci tengo a sottolineare che noi non abbiamo neanche 1€ di debito con le banche e abbiamo sempre rispettato le regole del Fair Play Finanziario".

"Sul mercato accontenterò Ancelotti"

Sul mercato, aggiunge: "Se accontenterò Ancelotti? Lo abbiamo sempre fatto con gli allenatori che volevano entrare nel merito, Sarri non lo ha mai fatto e quindi per noi era impossibile. Carlo ogni giorno entra nel merito, rispettoso dei bilanci del club. Ha lavorato nel Real Madrid, squadra che fattura quattro o cinque volte più di noi. Insigne? Per i napoletani questo territorio è sempre scomodo, ricordate Quagliarella? Venne con tanta voglia da Udine, poi fu costretto a scappare via e solo dopo tempo abbiamo scoperto l'arcano. Questo è un territorio straordinario, il più ricco d'Italia come potenzialità. Ma è beffardo, non ti regala nulla e ti sottrae. Il limite di noi napoletani è che dopo il dito ci prendiamo tutto il braccio. Quagliarella ha dimostrato di essere un bravo calciatore dove non sentiva il peso di questo condizionamento che subiva e di cui non parlava con nessuno".