La soddisfazione dell'allenatore rossoblù dopo il pareggio sul campo della Lazio, che è valso al Bologna la salvezza aritmetica: "Abbiamo fatto un mezzo capolavoro, ci ho sempre creduto. Ora voglio il decimo posto". E sull'ipotesi Juve: "Io sono nato pronto"
Una salvezza, quella del Bologna, che ha un artefice prima di ogni altro: Sinisa Mihajlovic. Un'impresa davvero notevole quella dell'allenatore serbo, che ha preso la squadra rossoblù in una situazione di difficoltà assoluta e grazie a una serie incredibile di risultati utili è riuscito a raggiungere l'obiettivo della permanenza in Serie A. Dopo il pareggio 3-3 sul campo della Lazio la certezza aritmetica: chiaramente più che soddisfatto, Mihajlovic ha commentato l'ottenimento dell'obiettivo ai microfoni di Sky Sport: "Nessuno, o davvero in pochi, credevano a questa salvezza. Io ero tra quei pochi e per questo ho accettato l’incarico. Ho sempre pensato che la squadra avesse le qualità e le caratteristiche per salvarsi, più passava il tempo e più ne ero convinto. Da quando sono arrivato abbiamo fatto quasi mezzo miracolo, i ragazzi sono stati bravissimi e li ho ringraziati: sono stati prima uomini e poi giocatori. Abbiamo superato anche dei momenti difficili e abbiamo conquistato una salvezza meritata. La cosa più importante era mettere a posto la testa, questa era la cosa principale. Poi dovevamo cercare di fare un certo tipo di calcio, pensando solo a divertirci senza pensare all’avversario. Quando si sistema la testa, poi va tutto meglio. C’è stata qualche difficoltà dal punto di vista atletico, ma poi cambiando tipologia di allenamento siamo partiti".
Obiettivo decimo posto
Adesso testa al prossimo obiettivo, Mihajlovic ha detto di volere il decimo posto. L'allenatore rossoblù ha anche commentato i cori di stima arrivati sia dai tifosi del Bologna, sia da quelli della Lazio, squadra nella quale ha militato da giocatore: "Mi fa piacere l’affetto della gente, sia dei miei tifosi ma anche di quelli della Lazio, non succede tutti i giorni e sono orgoglioso. Per quanto riguarda il futuro vediamo, intanto pensiamo a sabato, se dovessimo vincere potremmo arrivare decimi e questo sarebbe un capolavoro. Non dobbiamo mollare niente, anche se abbiamo speso tanto dal punto di vista fisico e mentale. Le motivazioni ci sono, una cosa è salvarsi da decimi, un’altra da quindicesimi o sedicesimi. Ora il nostro obiettivo è quello e se vinciamo, considerando anche gli scontri delle nostre concorrenti, abbiamo grosse possibilità. Sarebbe la ciliegina sulla torta". Poi un giudizio su Destro: "Non mi piace parlare di singoli, se abbiamo fatto quello che abbiamo fatto e perché tutti hanno fatto il massimo. Anche Destro: ha avuto sfortuna, ma l’ho voluto premiare perché per me lui è un giocatore importante. Deve allenarsi sempre al massimo, il suo è più un problema mentale che fisico. Si prende ogni tanto qualche pausa di testa e a me questo non va bene. Tutti comunque hanno fatto il massimo e il merito va a tutti loro".
Juve? Nato pronto
Mihajlovic ha infine commentato le voci che lo vedono in lizza per la panchina della Juventus: "Se ho avuto contatti con la Juve? Sì, cinque anni fa e poi basta. Io penso che sono cambiato come allenatore, noi ci dobbiamo aggiornare sempre e studiare cose nuove, ci si migliora e io ci provo sempre. Se sono più pronto rispetto a prima? Io sono nato pronto".