A San Siro l'Inter vince 2-1 con i gol di Keita e Nainggolan e si qualifica per la Champions insieme all'Atalanta vittoriosa sul Sassuolo. Empoli retrocesso in B. Dragowski para un rigore a Icardi, poi sostituito tra i fischi
INTER-EMPOLI 2-1
51' Keita (I), Traoré (E), 81' Nainggolan (I)
INTER (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Asamoah (46' Keita); Vecino, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic (73' Dalbert); Icardi (71' Lautaro Martinez). Allenatore: Spalletti
EMPOLI (3-5-2): Dragowski; Maietta (71' Ucan), Silvestre, Dell'Orco; Di Lorenzo, Traoré, Bennacer, Acquah (71' Brighi), Pajac; Caputo, Farias. Allenatore: Andreazzoli
Ammoniti: Pajac (E), Perisic (I), Caputo (E), D'Ambrosio (I)
Espulso Keita al 97' per doppia ammonizione
Al 61' Dragowski para un rigore a Icardi
Handanovic e Maietta si scambiano i gagliardetti. Arbitra Banti
Ecco l'ingresso in campo delle squadre
Grande risposta dei tifosi nerazzurri, in 70mila a San Siro per sostenere la squadra. Coreografia delle grandi occasioni con la scritta "Onora la maglia" a occupare tutta la Curva
In tribuna c'è anche Samuel Eto'o, uno degli eroi del Triplete amatissimo dal popolo nerazzurro
A San Siro vengono annunciate le formazioni: squadre nel tunnel degli spogliatoi
L’Inter è la squadra che ha segnato in percentuale più gol nel corso degli ultimi 15 minuti di gioco in questa Serie A: il 35% (19 su 55).
L'Inter è la squadra che ha guadagnato meno punti da situazione di svantaggio in questo campionato (due). L'Empoli è quella che ne ha persi di più da situazione di vantaggio (27).
L'Empoli ha vinto tutte le ultime tre partite di Serie A, solo una volta nella loro storia i toscani hanno ottenuto quattro successi di fila nel massimo campionato, nel dicembre 2015.
L’Inter ha vinto tutte le ultime sei sfide contro l’Empoli in campionato, è la striscia in corso di successi più lunga per i nerazzurri contro un avversario di questa Serie A.
L'ultima vittoria dell'Empoli in A contro i nerazzurri risale al 30 aprile 2006 (1-0), con Luigi Cagni in panchina.
Alla fine la classifica dice Inter in Champions e Empoli in B, ma dietro all'apparente semplicità del verdetto finale si cela un copione incredibile. L'Inter a San Siro vince 2-1 ma soffre fino all'ultimo e deve ringraziare Keita (che entra nella ripresa e segna quasi immediatamente), Nainggolan (suo il gol del 2-1 dopo il pari di Traoré che aveva gelato San Siro) ma soprattutto Handanovic, in più di un'occasione miracoloso sulle incursioni di un Empoli che non si è mai arreso e che alla fine retrocede a testa alta.
Spalletti se la gioca con Icardi centravanti, ma Maurito lo tradisce proprio quando potrebbe riconquistare i suoi tifosi con il rigore del possibile 2-0, calciato centrale e neutralizzato da un grande Dragowski. Poco dopo l'ex capitano interista, forse alla sua ultima in nerazzurro, viene anche richiamato in panchina ed esce tra i fischi. Prima e dopo la parentesi Maurito ci sono il gol di Keita, il pari di Traoré che illude l'Empoli, la rete decisiva di Nainggolan (che appoggia in porta dopo il palo di Vecino), un'auto-traversa di D'Ambrosio all'89° che per poco non regala la salvezza all'Empoli, fino al gol di Brozovic al 97° (sarebbe stato il 3-1) annullato perché, mentre il croato calcia da centrocampo nella porta lasciata vuota da Dragowski che era andato a saltare su un corner a favore, Keita ostacola inutilmente il portiere polacco che cercava di recuperare la posizione. Rosso per Keita e finale da brividi per i tifosi interisti.
Il tutto con la classifica che cambia di continuo, in base ai risultati che provengono dagli altri campi (Atalanta-Sassuolo e Spal-Milan) che la stravolgono mandando in Champions ora il Milan ora l'Atalanta, con l'Inter per un tratto drammaticamente fuori e San Siro ammutolito. Alla fine vincono tutte - Atalanta, Inter, Milan - e la classifica resta quella della vigilia, con le due nerazzurre in Champions e il Milan quinto in Europa League. Lo 0-0 tra Fiorentina e Genoa, invece, salva entrambe, con l'Empoli che scende in B chiudendo a pari punti con i rossoblù ma in svantaggio negli scontri diretti.