Giornata di presentazione per il nuovo allenatore rossoblù, reduce dall'esperienza all'Empoli ed entusiasta della nuova opportunità: "Si respira la storia in questa società, contento di essere nel mondo Genoa". Idee chiare sul mercato ("Il club allestirà la squadra più forte possibile") e sullo staff come ribadito a Sky Sport: "Voglio che Marco Rossi lavori con me, ci aiuterà a trasmettere un sentimento d'appartenenza"
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Archiviata la parentesi all’Empoli, trascinato in Serie A prima della recente e sfortunata retrocessione, Aurelio Andreazzoli riparte dal Genoa. Giornata di presentazione per l’allenatore 65enne, entusiasta della nuova opportunità (contratto biennale in rossoblù) e felice d'inserirsi nell’ambiente genoano come ribadito ai microfoni di Sky Sport: "Le mie sensazioni sono eccezionali, si respira la storia in questa società. È coinvolgente ed emozionante, sono molto contento di appartenere a questo mondo". Puntando sul fattore dell’identità per ricompattare l’ambiente, Andreazzoli è tornato proprio sulla difficile stagione appena chiusa dalla squadra a partire dal leader Criscito: "È uno dei componenti della squadra, ci baseremo sulle sue forze e naturalmente su quelle dei compagni. Quell’esperienza negativa spero serva a far capire che si può fare diversamente". Storia, riscatto e non solo tra i tanti temi analizzati dal nuovo allenatore rossoblù.
Mercato e Marco Rossi: Andreazzoli parla del suo Genoa
In merito alla squadra che verrà costituita dalle operazioni sul mercato (già confermati Radu e Lerager tra gli altri, prelevato Jaroszynski), Andreazzoli si è detto soddisfatto delle prime manovre della società: "La società ha le idee chiare su ciò che dobbiamo fare sul mercato, d’altronde hanno ribadito più volte la volontà di allestire la squadra più forte possibile". Nessun dubbio tantomeno sulla gestione del gruppo a partire dal ritiro, vietato però limitarsi ad un solo sistema di gioco: "Il 3-5-2? Può essere un riferimento ma non l’unico. Avremo necessità di cambiarlo a seconda di situazioni e avversari: riferirsi esclusivamente ad un solo sistema è limitativo, i soli numeri non indicano niente". No comment sull’eventuale presenza di Totti-dirigente alla Samp e De Rossi-giocatore al Genoa per chi allenò la Roma in passato ("Non mi faccio coinvolgere dal fantacalcio"), piuttosto il desiderio di riportare un sentimento d’appartenenza ai suoi giocatori: "Deve corrispondere a quello dei tifosi, è obbligatorio. Io voglio che lavori con me Marco Rossi, simbolo della Gradinata Nord e della società. Deve aiutarci a trasmettere l’identità del club: mi ha già parlato di cosa è questo tifo e aveva la pelle d’oca. C’è bisogno di emozioni: lui l’ha trasmessa a me, io l’ho fatto con i miei uomini. Se riusciremo con la squadra saremo già a metà dell’opera".