Eto'o: "Mourinho all'Inter ha creato una famiglia. Triplete? La chiave contro il Chelsea"

Serie A

Da Madrid a Madrid, l'attaccante fresco di ritiro e lo Special One si sono ritrovati nove anni dopo il triplete nerazzurro: "Quando ero al Barça mi disse che un giorno avrei giocato con lui. E così è stato. Eravamo tutti disposti a morire per Mou"

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Uno, ex calciatore da una settimana. L'altro, allenatore in stand by. Chissà se Samuel Eto'o e José Mourinho avevano immaginato di ritrovarsi anche così. Con Madrid che li unisce, ancora una volta: "Merito di questo signore qui, se abbiamo alzato la Champions con l'Inter", le parole del camerunense, oggi ambasciatore del campionato spagnolo. Mentre lo Special One è quello di Livescore, lo sponsor che ha organizzato l'incontro tenutosi nella sede della Liga (presente anche il presidente Tebas). "Ho avuto il piacere di essere allenato da lui", continua Eto'o. "E con i ragazzi del triplete siamo ancora uniti, nel gruppo di Whatsapp, ai compleanni, per gli auguri. Non succede così dappertutto". Un'alchimia unica, quella delle vittorie che fanno la storia. "Ricordo che quando con l'Inter andammo a Stamford Bridge, dove lui era stato tanti anni, ci disse: "Dovete vincere per voi, ma soprattutto per me". Segnai io, con l'aiuto di Sneijder, e al rientro negli spogliatoi avevamo capito che non ci avrebbe fermato più nessuno. Mourinho aveva creato una famiglia". L'attaccante continua a tessere le lodi dell'allenatore. Anzi, vuole smettere: "Sono stufo di dover andare in giro per il mondo a dire a tutti che Josè è una persona magnifica, uno dei migliori nel mondo del calcio", dichiara Eto'o. "La vita non è corretta e nel calcio è lo stesso: a volte chi merita rispetto non lo ottiene. Jose è uno di questi: tutti (o quasi, lo corregge con un sorriso Mourinho, ndr) i giocatori che ha avuto hanno lottato per lui e per lui erano disposti a morire".

Chelsea time: "Noi non giocavamo contro la squadra, ma contro Mourinho"

Eppure, il rapporto tra i due non è sempre stato così felice. Nel 2013/2014 Eto'o e il portoghese si ritrovarono al Chelsea ma non scattò più la scintilla, con l'attaccante che diede a Mourinho del burattino perché, a suo dire, lo trattava come un vecchietto. Così Samuel si inventò una polemica esultanza a tono (furono comunque 12 i gol stagionali). Allergia all'aria di Londra, evidentemente. Anche prima che tutto iniziasse: "Quando io giocavo nel Barcellona e lui allenava il Chelsea, poterlo battere ci dava una soddisfazione in più", confessa Eto'o. "Noi non giocavamo contro i Blues, ma contro Mourinho. Poi una volta, eravamo nel tunnel del Camp Nou, mi si avvicina e mi dice: "Un giorno giocherai con me". E così è stato". Profezia da Special One, trofei compresi.