I bianconeri non erano secondi in Serie A dall'11 marzo 2018: quel giorno sorpassarono il Napoli, allenato proprio da Maurizio Sarri. Ora al primo posto c'è l'Inter: effetti del pareggio di Firenze e della vittoria della squadra di Conte sull'Udinese
Dopo soli tre turni di Serie A, c'è già una certezza: la Juventus non resterà in testa alla classifica per l'intero campionato, come successo nella scorsa stagione. Il pareggio per 0-0 del Franchi contro la Fiorentina e la successiva vittoria dell'Inter sull'Udinese hanno infatti portato i bianconeri giù dal gradino più alto del podio. In vetta ci sono Lukaku e compagni, che potrebbero essere raggiunti solo dal Torino in casa di vittoria della squadra di Walter Mazzarri nel posticipo di lunedì sera contro il Lecce. La Juve, intanto, insegue a due punti di distanza dopo tre giornate. Una scena che si era verificata l'ultima volta l'1 ottobre 2017: settima giornata di Serie A, Juventus e Napoli entrambe a punteggio pieno. I bianconeri pareggiano per 2-2 a Bergamo contro l'Atalanta, gli azzurri superano per 3-0 il Cagliari al San Paolo. Inizio di un lungo inseguimento alla vetta, durato fino all'11 marzo 2018: in quella data i bianconeri, nonostante avessero una gara da recuperare, riuscirono a scavalcare nuovamente il Napoli – all'epoca allenato da Maurizio Sarri - in testa alla classifica grazie alla vittoria per 2-0 sull'Udinese grazie a una doppietta di Dybala e al pareggio per 0-0 del Napoli contro l'Inter a San Siro. 552 giorni e due scudetti dopo, per Pjanic e compagni è tempo di tornare a non guardare più tutti dall'alto verso il basso.
Addio vetta dopo un anno e mezzo: gli altri numeri da Firenze
Un anno e mezzo dopo, allora, la Juventus scende almeno per un turno dalla vetta della classifica di Serie A. Non è l'unico dato lasciato in eredità dal pomeriggio di Firenze, figlio di "una partita non di alto livello dal punto di vista tecnico", come spiegato dallo stesso Sarri. I 10 calci d'angolo a 0 per Chiesa e compagni, uniti ai 18 tiri della Fiorentina, di cui 5 nello specchio, a fronte degli 8 dei bianconeri (4 verso la porta di Dragowski), riassumono la prova dei bianconeri. Che hanno confermato una tendenza: quella a non vincere la partita di campionato che segue la sosta per le Nazionali. È successo nelle ultime tre occasioni, con due pareggi e una sconfitta al ritorno in campo. Lo 0-0 di Firenze, dove la Juventus aveva vinto nelle ultime due stagioni, lascia però in eredità anche l'altro lato della medaglia, analizzato dall'allenatore: "Ho la consapevolezza che una squadra con meno carattere una partita così la perderebbe – ha spiegato Sarri - e questa è una qualità".