L'incredibile quasi gol di Verre, lo stop di Lozano, il dribbling di Falco e altre grandi giocate dalla terza giornata di campionato
Alla terza giornata di campionato le novità diventano conferme, le conferme certezze. Così è possibile che a brillare siano giocatori abituati ad altri palcoscenici, come Verre e Falco, già giocatori di culto in Serie B, ma che nel massimo campionato non avevano mai brillato. A loro si aggiunge la novità totale Lozano, che rivedremo in questa rubrica, e altri giocatori che forse non vivono di lampi di genio ma che quando capita ci stupiscono davvero, come Cigarini, con cui iniziamo la nostra esposizione.
Il tacco di Cigarini nell’azione del primo gol del Cagliari
Un’altra stagione di Serie A è cominciata e Luca Cigarini è ancora al suo posto a centrocampo. Ogni anno sembra che un regista più giovane e più in forma possa rubargli il posto, ma nessuno alla fine riesce a sostituire davvero l’intelligenza tattica e la sensibilità tecnica di Cigarini nel centrocampo del Cagliari. Magari non riuscirà a giocare più 40 partite l’anno, ma quelle che gioca sono sempre di ottimo livello.
Nel primo gol del Cagliari Cigarini fa un colpo di tacco che non si è scrollato di dosso ancora i pomeriggi in spiaggia. Un colpo del tutto anti-agonistico, che lì per lì sembra estemporaneo. Invece a raccoglierlo c’è Nahitan Nandez, che salta Barillà e mette dentro la palla del primo gol di Ceppitelli.
Uno dei risvolti positivi della scarsa intensità del campionato italiano è che possono sopravvivere ancora centrocampisti cerebrali e raffinati come Luca Cigarini.
Stop e tiro di Valerio Verre
Alla fine del primo tempo di Verona-Milan hanno detto a Valerio Verre che se avesse segnato quel gol sarebbe venuto giù lo stadio. Lui ha risposto con un po’ di sconforto: «Soprattutto sarebbe stato il mio primo gol in Serie A».
Verre ha 25 anni e ne sono passati almeno 7 da quando giocava nella primavera della Roma ed era considerato uno dei più grandi talenti nel calcio italiano. Nel frattempo ha attraversato un purgatorio fatto di stagioni buone e altre meno buone e quest’anno si è presentato con la nuova maglia - quella del Verona, che lo ha preso in prestito dalla Sampdoria - con l’etichetta di “giocatore da Serie B” da scrollarsi di dosso.
Le sue migliori stagioni, in effetti, Verre le ha giocate in Serie B. Prima col Pescara di Oddo, con cui ha centrato la promozione; poi l’anno scorso nel Perugia di Alessandro Nesta, dove è stato spostato trequartista, un ruolo che ricopriva da ragazzo prima che venisse spostato mezzala. Un ruolo dove è stata esaltata il suo istinto negli ultimi 30 metri, sia nell’ultimo passaggio che nella conclusione. Verre è un giocatore capace di giocate improvvise come questo fantascientifico controllo di destro: difficile per la sensibilità del primo tocco, ma anche per la coordinazione che riesce a ritrovare Verre accorciando il passo e concludendo. Ha provato un tiro forte e alto sul primo palo. Un tiro obiettivamente complicato. Magari avrebbe potuto provare a incrociarla tenendola bassa, ma saremmo pazzi a chiedere di più a questo sforzo tecnico, che è anche la migliore rappresentazione della partita generosa del Verona di Juric contro il Milan.
Lo stop di Lozano
Hirving Lozano è stato soprannominato “la bambola assassina” perché quando giocava in Messico - al Pachuca - era un ragazzo molto vivace. Crescendo questa frenesia gli è rimasta un po’ attaccata addosso e oggi il messicano è un giocatore elettrico e rapidissimo.
Se fate attenzione, prima dello stop, è lui a sporcare il calcio d’angolo della Sampdoria deviando il cross, prima di scomparire dall’inquadratura. Ci riappare qualche secondo dopo, in basso a sinistra, proprio nel momento in cui Di Lorenzo spazza il pallone dall’area, con un calcio che va alto e lungo. Seguite la corsa di Lozano, rispetto agli altri giocatori intorno, sembra essere stato velocizzato almeno a 1.5. Arriva sul pallone leggero e veloce come un assolo di violino e a vederlo fare a lui quello stop sembra davvero naturale.
Lozano accenna appena un saltello mentre allunga la falcata per farsi atterrare il pallone sul collo del piede destro, in modo da mantenerlo davanti a lui e poterselo portare avanti subito dopo con il piatto destro senza praticamente perdere ritmo nella corsa. Praticamente Lozano non solo si fa 50 metri di scatto e addomestica un lancio partito insieme a lui, ma lo fa in maniera spettacolare e - al tempo stesso utile - come si vede nello sviluppo dell’azione.
Il lancio in verticale di Jordan Veretout
Ieri Jordan Veretout ha esordito da titolare con la maglia della Roma. In queste sue prime settimane in giallorosso qualcuno ha cominciato a nutrire dubbi sull’utilità del suo acquisto: può giocare davanti la difesa garantendo più protezione di Cristante e Pellegrini? C’era davvero bisogno di un altro centrocampista? C’era poi davvero bisogno di un centrocampista vertiginoso come Veretout in un sistema che dovrebbe mirare al controllo del pallone?
Sì, ce n’era bisogno, almeno stando alla partita di ieri contro il Sassuolo, in cui Veretout è sembrato proprio ciò che è mancato alla Roma in queste giornate. Un centrocampista dalla grande intensità e dalla grande rapidità di pensiero. Abituato a giocare mediano e a cucire difesa e centrocampo. Questa giocata dimostra la qualità di Veretout nel leggere il gioco in verticale, con un’apertura per Kluivert non banale anche nella realizzazione tecnica visto che gli è arrivato un passaggio forte e alto, che si è dovuto scrollare quasi di dosso con il piatto del piede.
Il dribbling in mezzo a due di Falco
Uno dei giocatori che ci ha rubato il cuore in queste prime giornate è di sicuro Filippo Falco, che a 27 anni - e con l’etichetta di “Messi del Salento” - ha dovuto fallire qualche occasione prima di riuscire ad esprimersi ad alti livelli.
In quest’azione vediamo la sua capacità di usare il suo baricentro basso e la tecnica nello stretto per infilarsi tra due uomini, saltare un terzo e aprire il gioco. Una capacità di creare superiorità numerica, ma anche di dare la “pausa” alla sua squadra, che sarà preziosa per il Lecce in questa stagione. Falco ha tutto per farci innamorare tutto l’anno.
Il tacco altruista di Lerager
Se il tacco di Cigarini è soprattutto un gesto complesso tecnicamente, colpito di controbalzo girandosi di spalle alla palla quasi con disappunto, questo tacco improvviso di Lerager è soprattutto una grande lettura offensiva. Un colpo di tacco originale, improvviso, che esegue mentre va incontro alla palla in area di rigore. Quando un centrocampista corre in area incontro alla palla con quel movimento nella sua testa c’è solo il tiro, ma Lerager qui si accorge della presenza di un compagno alle sue spalle e gliela scarica col tacco. Premio per la giocata più altruista della settimana.