Il croato racconta la sua carriera sui canali social del club rossonero. Dagli inizi nell'RNK Spalato, alla prima esperienza in Italia nella Fiorentina: "Al Milan voglio dimostrare di essere migliore di quando ho giocato per la prima volta in Serie A"
Un inizio di stagione altalenante per il Milan che nelle prime quattro partite ha collezionato due vittorie e due sconfitte. Poco meno di un'ora in campo in due presenze per il nuovo acquisto di Giampaolo Ante Rebic, che tramite i canali social della squadra rossonera ha raccontato le proprie sensazioni riguardo la sua nuova avventura al Milan, descrivendo qualche aneddoto sulla sua giovane carriera: "Ho iniziato a giocare all’età di 7 anni nella squadra del Vinjani. Ho sempre voluto giocare a calcio, ma se non avessi fatto calciatore sarei diventato un poliziotto. Sono andato al primo allenamento ed è stata una bellissima esperienza. Abbiamo giocato tante partite 11 contro 11 e a volte anche 15 contro 15, eravamo veramente tanti. Ruolo? Prima ero un centrocampista, poi all'età di 17 anni quando giocavo nell'RNK Spalato, l’allenatore Ivan Matic mi schierò a sinistra e questo è il mio ruolo ora".
"Voglio dimostrare di meritarmi il Milan"
Ventisei anni e già 192 partite e 44 gol da professionista nei club tra Spalato, Fiorentina, Lipsia, Verona e Eintracht Francoforte. Una carriera iniziata presto e che l’ha visto cambiare come calciatore: "Sono arrivato in Germania grazie ad una delle persone più importanti della mia vita calcistica, Niko Kovac, mio ex allenatore. Ho parlato molto con lui ed è stato fondamentale per la mia carriera. Dopo i Mondiali sono cambiate molte cose, ora tutti sanno di cosa è capace la Croazia". Poi sul Milan: "Appena ho saputo l'interesse dei rossoneri ho chiamato subito mio padre e mi ha detto di accettare. Il Milan è uno dei migliori club in Italia. Ho parlato con Boban e mi ha spiegato che il club si aspetta tanto da me, è un onore ma anche una responsabilità, come per tutti i giocatori del Milan. Ho preso il numero 18 perché è lo stesso che avevo ai mondiali con la Croazia e mi ha portato fortuna. Al Milan voglio dimostrare di essere migliore di quando sono arrivato in Serie A e che merito di essere qui e rappresentare i rossoneri".