Atalanta-Lecce, Gasperini: "Noi come il Verona di Bagnoli? Oggi divario troppo grande"

Serie A

L'allenatore nerazzurro dopo il successo sul Lecce: "È stata una grande giornata per noi, per il risultato e per lo stadio. I tifosi sono stati fantastici. Ora non dobbiamo accontentarci, questo non significa dover vincere il campionato, ma migliorare in certi aspetti. Entro qualche anno lo stadio sarà pronto, bisognerà avere una squadra all'altezza. Noi come il Verona di Bagnoli? Ci siamo avvicinati alle big, ma il divario è troppo grande"

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L'Atalanta vince ancora e continua a volare in campionato: 16 punti su 21 nelle prime 7 giornate per i nerazzurri, che hanno battuto anche il Lecce per 3-1. Molto soddisfatto Gian Piero Gasperini: "È stata una bellissima giornata per noi, per la prestazione, il risultato e lo stadio – ha dichiarato l'allenatore nerazzurro - I tifosi sono stati uno spettacolo, rimbomba tutto in modo esponenziale. Per noi sarà un valore aggiunto e dovremo avere una squadra di livello. C'era un po' di stanchezza in noi e abbiamo fatto qualche errore di troppo, ora però non dobbiamo accontentarci per poter crescere ancora. Questo non significa vincere il campionato, ma migliorare in certi aspetti. Abbiamo giocato tante gare impegnative sbagliando solo quella di Zagabria, l'impatto è stato inaspettato ma è arrivata una reazione importante anche sul piano del gioco. In alcune circostanze siamo stati sfortunati, ma la squadra si è portata sempre qualcosa dietro. Lo stadio verrà completato entro qualche anno, nel frattempo bisognerà costruire una squadra di livello. Tre anni fa c'era un grande divario con le big, ora ci siamo avvicinati. Champions? Non bisogna fare le barricate, ci deve servire per alzare il nostro livello".

"Noi come il Verona di Bagnoli? Oggi il divario è troppo grande"

Sul paragone con il Verona di Bagnoli, aggiunge: "Era un altro calcio, oggi la differenza è esponenziale. Davanti a noi ci sono squadre che comprano a 70 milioni, noi invece vendiamo a 25. Noi possiamo pensare di migliorare il livello tecnico, ma quello economico è un altro aspetto. Lo stadio si può chiamare un pochino Kessié, un po' Gagliardini. Dove siamo arrivati diamo fastidio, togliamo tante risorse. Dobbiamo misurarci su noi stessi per far divertire il pubblico, se pensiamo che vada bene così ci sbagliamo e ci togliamo la soddisfazione di costruirci un futuro. Noi siamo molto soddisfatti, ma dobbiamo mantenere questa visione di calcio".