Roma, Petrachi si scusa: "Il calcio è di tutti, orgogliosi di promuoverlo al femminile"

Serie A

Il direttore sportivo della Roma si era espresso in modo acceso contro la direzione arbitrale: "Non è uno sport per signorine". Sono arrivate le scuse: "Non volevo offendere nessuno, siamo orgogliosi della nostra squadra femminile e del movimento"

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Lo sfogo del direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi al termine della sfida col Cagliari non è sfuggito a nessuno. Il dirigente giallorossi si è scagliato con durezza contro la direzione dell’arbitro Massa e soprattutto contro la scelta di annullare la rete di Kalinic che aveva portato temporaneamente in vantaggio i giallorossi a pochi minuti dal termine. Per giustificare la tesi della regolarità dell'azione dell'attaccante su Pisacane (leggermente sbilanciato da Kalinic mentre difendeva la palla sull'uscita di Olsen) il ds della Roma aveva usato espressioni come "questo è uno sport maschio e non di signorine". Il giorno dopo, comprensibilmente, la frase non è passata inosservata ed è stata fermamente condannata dal Ct della Nazionale femminile Milena Bertolini, dal capitano della Juventus femminile della Naziona stessa Sara Gama e da Vinzenzo Spadafora, Ministro per le politiche giovanili e lo sport, inducendo poi lo stesso Petrachi a chiarire le sue parole e chiedere scusa: "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole. Non era affatto mia intenzione insinuare che il calcio sia uno sport solo per uomini e non adatto alle donne. Ero molto arrabbiato perché non era stato convalidato un gol che ritenevo regolare e volevo sottolineare quanto il calcio sia - ed è sempre stato - uno sport fisico e di contatto. Il calcio è di tutti e alla Roma siamo molto orgogliosi della nostra squadra femminile e di promuovere il calcio femminile".

Bertolini: "Il calcio è uno sport per donne"

Dopo aver sentito lo sfogo di Petrachi, il commissario tecnico della Nazionale femminile Milena Bertolini aveva commentato così l’accaduto: "La frase che il calcio non è uno sport per signorine è vecchia di 110 anni e dovremmo andare avanti. La società si è evoluta da questo modo di pensare primitivo. Quello di Petrachi è il pensiero medio degli italiani verso le donne che fanno calcio, ma credo nel modo più assoluto che sia uno sport per donne per la forza che hanno e la capacità di soffrire. L’abbiamo dimostrato ai Mondiali, dove si sono visti aggressività e contrasti, senza piagnistei. Se questo è il pensiero di Petrachi, io non lo condivido: bisogna stare attenti a ciò che si dice perché sono le parole a dare significato ai pensieri".

Gama: "Uscita infelice"

Così invece si era espressa in merito il capitano della Nazionale, Sara Gama: "Petrachi ha fatto un’uscita infelice in un tempo ampiamente sbagliato e in molti lo stanno facendo notare. Questo linguaggio forse non corrisponde al suo pensiero, ma purtroppo è una dimostrazione che per quanto cerchiamo di progredire, per un cambio culturale serve ancora tempo. Le sue parole confermano che non riusciamo ad andare oltre il retropensiero".

Il pensiero del ministro Spadafora

Durante una conferenza stampa, il Ministro per le politiche giovanili e per lo sport Vincenzo Spadafora ha commentato così le parole di Petrachi: "Nello sport bisogna avere grande rispetto per tutti. Quelle affermazioni non sono coerenti con ciò che rappresenta lo spirito sportivo e manifestano un’arretratezza culturale di cui non avevamo bisogno".