Roma-Napoli, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Daniele V. Morrone

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L'anticipo tra Roma e Napoli dell'Olimpico sarà influenzato da come Ancelotti e Fonseca decideranno di supplire alle assenze di Allan e Fazio. La partita sarà trasmessa in esclusiva dalle 15 su Sky Sport Serie A su satellite, fibra e digitale terrestre e Sky Sport 251 su satellite e fibra, anche in 4K HDR con Sky Q satellite

ROMA-NAPOLI LIVE

Gli strascichi della partita contro l’Atalanta, arbitrali e di gestione della gara, non sono stati ancora assimilati che già il Napoli si trova a dover affrontare un’altra partita importante e complicata nell’anticipo di sabato, contro la Roma all’Olimpico. Una trasferta contro una squadra reduce da una brillante vittoria contro l’Udinese, nonostante un’ora in inferiorità numerica, e che - in generale - sembra in un momento positivo della stagione. La squadra di Fonseca è riuscita a risolvere in maniera positiva i problemi emersi nella prima parte del campionato, nonostante gli infortuni abbiano ridotto all’osso l’organico. 


L’assenza di Allan nelle file del Napoli, un giocatore fondamentale nel sistema di Ancelotti, costringerà poi l’allenatore a scegliere che tipo di centrocampo schierare per affrontare la Roma. Una scelta che avrà ripercussioni sul piano gara di entrambe le squadre.
 

Cosa comporta l’assenza di Allan

Dal punto di vista tattico il Napoli è costruito per avere molteplici soluzioni con cui attaccare l’area avversaria, come dimostrato spesso in questa prima parte di stagione. Il problema è che la squadra di Ancelotti non riesce a concludere in porta con la stessa brillantezza, finendo per perdere punti in classifica a causa di questi errori (contri il Cagliari ad esempio, ma anche contro l’Udinese). 

 

Questo preciso lavoro di costruzione eseguito dalla squadra grazie ad una notevole fluidità posizionale e ad una sapiente occupazione degli spazi ha come difetto strutturale una difficile transizione difensiva. Questo non solo per via dei profili scelti, più tecnici che fisici, ma anche per il modo di attaccare. 

 

Il Napoli attacca con uno scaglionamento fluido che varia anche a seconda degli avversari, ma che sostanzialmente ha come obiettivo quello di occupare tutti gli spazi del campo in una variante del 3-2-4-1 o 3-4-2-1 (non è importante l’altezza media in campo, ma l’occupazione dei corridoi di gioco in cui i punti fermi sono soltanto i 3 centrali), ma  vuole invece difendere schierandosi in modo più tradizionale tornando ad un classico 4-4-2. In questo ovviamente Allan è fondamentale per l’equilibrio tattico. Proprio nella partita contro l’Atalanta il Napoli ha dovuto fare a meno del brasiliano a causa di una distorsione al ginocchio e Ancelotti tra le varie opzioni ha scelto come soluzione immediata quella di sostituirlo con Zielinski.

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In questo grafico di passaggi e posizioni medie si vede lo schieramento in possesso palla del Napoli contro l’Atalanta con Zielinski in campo. Da notare Luperto bloccato a sinistra in linea con i centrali e Di Lorenzo alto a destra in linea con i centrocampisti.



Contro la Roma verosimilmente Ancelotti opterà per la stessa soluzione, così da avere il centro del campo coperto sempre da due giocatori, ovvero il polacco e Fabián Ruíz. La presenza di un centrocampo con Zielinski e Fabián permette al Napoli di avere ulteriore qualità tecnica sia in termini di gestione del possesso (circolazione e resistenza alla pressione avversaria) che di rifinitura, come si è visto contro l’Atalanta quando, pur stando tendenzialmente sulla stessa linea, i due giocatori si alternavano nel salire di qualche metro e proporsi tra le linee. Con questa soluzione il Napoli pur perdendo in termini difensivi acquista ulteriore potenziale in fase offensiva, oltre ad una migliore capacità di accerchiare gli avversari col pallone e installarsi nella metà campo rivale.



Una situazione di gioco in cui è più facile sfruttare il talento di Zielinski e Fabián col pallone e quindi, più che coprire l’assenza di Allan con un surrogato che provi a fare le stesse cose, la squadra aumenta ancora di più il talento offensivo e la capacità di creare pericoli in attacco. Una strategia che, con un po’ di fortuna, poteva portare i suoi dividendi già contro l’Atalanta.

 

Perché Pastore può essere decisivo per la Roma

La squalifica di Fazio porterà invece Fonseca a dover scegliere se schierare la coppia Jesus-Smalling al centro della difesa e mantenere Mancini nel ruolo di mediano, che sta sorprendentemente interpretando bene, o se abbassare Mancini accanto a Smalling e provare Pastore in mediana. Visto però quanto di buono sta facendo Mancini in quel ruolo è probabile che la scelta ricada sul mantenerlo nei due mediani, lasciando a Pastore il ruolo di trequartista tra le linee avversarie. Proprio l’argentino sembra essersi ritrovato nelle ultime partite e può risultare decisivo per permettere alla Roma di sfruttare al meglio i problemi del Napoli nel difendere in transizione.

 

Quando perde palla, il Napoli deve optare necessariamente tra il tentativo di recupero immediato del pallone e lo scivolamento dal 3-2-4-1 (o della variante usata in quel momento) al 4-4-2. In questa fase diventa inevitabilmente vulnerabile, soprattutto contro squadre in grado di risalire bene il campo. Ancora di più senza Allan, che da solo garantisce almeno un ostacolo in più agli avversari nella fascia centrale del campo, la Roma può attraverso la ricerca di Pastore tra le linee avversarie creare dei pericoli in ripartenza. Per permettere alla Roma di essere pericolosa in queste fasi, sarà fondamentale anche la capacità di giocare spalle alla porta di Dzeko e quella di avanzare rapidamente e in maniera incisiva in conduzione di Zaniolo. 

 

Come visto nel terzo gol segnato contro l’Udinese, con il tempo Fonseca è riuscito a dare alla Roma una sicurezza nell’uscita bassa anche sotto pressione che permette di esaltare al meglio proprio le caratteristiche di Pastore, un giocatore che fino a poche settimane fa sembrava ormai essersi perso. In quell’azione la Roma è riuscita, attraverso la creazione di triangoli in fascia, ad avanzare sul campo e permettere all’argentino di ricevere con campo libero davanti dove far valere la propria qualità in fase di rifinitura. In queste circostanze per un giocatore con la sua visione di gioco è facile scegliere l’opzione migliore al momento giusto, anche se non la più canonica, permettendo a Kluivert di arrivare alla conclusione (l’olandese poi è bravo a trovare la rete).

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Pastore corre verso la porta ed è bravissimo ad attendere il momento giusto per servire Kluivert quando i centrali dell’Udinese sono posizionati con le spalle all’olandese.

Fonseca ha capito che Pastore è tanto più utile tanto più gioca per la squadra in connessione con compagni che si muovono vicino a lui. Per questo invece di isolarlo nella trequarti aspettando una sua giocata risolutiva, l’allenatore portoghese lo ha avvicinato al centrocampo con il compito di muoversi alle spalle degli avversari per ricevere e poi agire rapidamente con funzioni di raccordo più che di rifinitura. 

 

Senza Allan il Napoli non ha un giocatore a centrocampo in grado di difendere all’indietro con la stessa capacità e - proprio per come attacca - non sono previsti giocatori in marcatura preventiva su Pastore. Sarà quindi interessante vedere come Ancelotti proverà ad impedire all’argentino facili ricezioni dietro alla prima linea di difesa degli avversari e come invece Fonseca proverà a passare proprio da lì per iniziare l'attacco della Roma. 

 

Proprio per via del talento offensivo di entrambe le squadre, è probabile che Roma-Napoli sarà una partita influenzata dalle scelte che i dei due tecnici faranno a gara in corso per adeguarsi alle mosse dell’avversario. Fonseca dovrà capire come affrontare un centrocampo così tecnico come quello del Napoli, Ancelotti dovrà invece organizzare la propria strategia per compensare l’assenza di Allan e i problemi che ne derivano quando la sua squadra perderà il pallone.