Il centrocampista giallorosso ha parlato del suo momento d’oro e degli obiettivi da raggiungere con la Roma in un’intervista al sito della UEFA. "La squadra è cambiata molto, ma l’ha fatto in positivo. Possiamo fare grandi cose e vincere qualcosa già quest’anno. Io come Totti? Sono solo Zaniolo e devo migliorare molto. Non penserei mai di prendere la maglia numero 10 per rispetto di Francesco"
Sta attraversando un vero e proprio magic moment e a suon di ottime prestazioni e gol – quattro consecutivi nelle ultime quattro partite – sta trascinando la nuova Roma targata Paulo Fonseca. Nicolò Zaniolo è uno dei protagonisti principali della squadra giallorossa, terza in Serie A dopo le ultime tre vittorie di fila. E non ha nessuna intenzione di fermarsi: lo ha ribadito in una lunga intervista esclusiva concessa a UEFA.com, nella quale si è raccontato partendo dai suoi esordi. Dagli idoli d’infanzia agli obiettivi da raggiungere, tanti gli argomenti affrontati dal classe ’99, che ha espresso una grande voglia di vincere.
Gli idoli e l’esordio in giallorosso
"Da sempre i miei idoli sono stati due – ha esordito Zaniolo -, Kakà e Ronaldinho. Al primo mi sono sempre ispirato, le sue qualità erano immense. Ho ammirato il suo modo di giocare anche perché in campo abbiamo più o meno la stessa posizione in campo. Ronaldinho, invece, mi faceva divertire tanto. Guardavo le partite soprattutto per lui. Io sono diventato un calciatore e se potessi dare un consiglio a qualcuno direi sempre di continuare a credere nei sogni e non mollare mai. Non bisogna mai smettere di credere ai sogni finché non si riesce a realizzarli. Se invece non si dovesse riuscire a realizzarli, la cosa importante è aver dato tutto. Il mio esordio con la Roma? Ricordo benissimo quel giorno. Di mattina, alle 11, l’allenatore di allora Eusebio Di Francesco mi chiese se fossi pronto a giocare contro il Real Madrid in Champions League. Io ero incredulo, ma ovviamente risposi positivamente. Non sapevo a cosa stessi andando incontro. Si giocava alle 21 e rimasi tutto il giorno a fissare il soffitto. Una volta in campo, poi, non ho più fatto caso a nulla e ho pensato solo a giocare e a divertirmi. Devo dire che alla fine non è andata male".
Le notti europee
Da quel momento l’inizio dell’ascesa europea, culminata con la doppietta nel match di andata degli ottavi di finale contro il Porto. Un ricordo indimenticabile per Zaniolo, nonostante l’eliminazione dei giallorossi: "Per me era una cosa nuova, ci giocavamo i quarti di Champions e non avevo mai giocato una partita simile. C’era tanta emozione e ho cercato di dare il massimo. Ho fatto due gol e quel boato non lo dimenticherò mai. Le notti di Champions League, ma anche quelli di Europa League, mi hanno provocato emozioni che non mi toglierò mai dalla testa. Essere arrivato fin qui però non vuol dire che mi sono affermato. Devo essere bravo a non sedermi con l’obiettivo di fare ancora meglio. Devo ancora lavorare per affermarmi in futuro. Io mi sento un giocatore che può dare molto, ma ho bisogno di migliorare ancora tanto per togliermi delle belle soddisfazioni con questa maglia".
La nuova Roma e gli obiettivi
Zaniolo ha poi fatto un’analisi della nuova Roma. Il classe ’99 è sicuro che la squadra sia già pronta per vincere qualcosa: "Quest’anno la squadra è cambiata molto – ha proseguito il centrocampista -, ma credo che sia cambiata in positivo. Siamo un gruppo formato da giovani e giocatori esperti e forti, che aiutano molto. Questo è il mix giusto per fare una grande stagione. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene. Tocca a noi giocare al meglio per risollevare la Roma e portarla nei posti che le spettano. Penso che questa possa essere la stagione giusta per vincere qualcosa. Ma tutto dipende da noi, da come approcciamo le partite e da come ci alleniamo giorno per giorno. Sappiamo che le vittorie non si costruiscono in un giorno ma in anni, noi però abbiamo tutto per poter dire la nostra".
Il paragone con Totti e la maglia numero 10
In chiusura Zaniolo ha parlato del paragone più volte avanzato con Francesco Totti. Il talento della Roma ha anche spiegato perché non vestirebbe la maglia appartenuta allo storico capitano giallorosso: "Per qualsiasi giovane essere accostato a Totti è una grandissima emozione. Io però sono soltanto Nicolò Zaniolo e so che devo migliorare tanto. Io devo continuare su questa strada, di Totti ce n’è solo uno. Se mi proponessero di indossare la maglia numero 10? Non ci penserei nemmeno. Terrei la mia maglia, è una forma di rispetto nei confronti di Francesco".