Negli ultimi anni in Serie A sono cresciuti e approdati tantissimi giocatori con un futuro apparentemente luminoso. Alcuni di quei talenti, però, si sono persi col tempo. Li ricordate tutti? Ecco che fine hanno fatto
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Biabiany ha deciso di ripartire da Trapani. La sua nuova avventura ha riportato alla mente numerosi giocatori di grande prospetto che poi, nel corso degli anni, non hanno saputo mantenere le aspettative. Alcuni hanno provato a costruirsi un percorso in leghe minori, altri sono finiti completamente nel dimenticatoio. Ecco che fine hanno fatto alcune ex promesse e meteore della nostra Serie A
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JONATHAN BIABIANY. Il giocatore francese, autore di uno dei gol dell'Inter nella finale del Mondiale per Club 2010, ha deciso di rimettersi in gioco. Dopo l'ultima esperienza con il Parma, l'esterno ha firmato per il Trapani con l'obiettivo di dare una mano per la salvezza della squadra siciliana
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MILOS KRASIC. Partiamo dall'ala serba, arrivata nell'estate del 2010 alla Juventus e subito designato come erede di Pavel Nedved. Tratti in comune con la Furia Ceca? Il look e poco altro. Il classe '84 comincia bene la sua esperienza bianconera, ma si perde col tempo e la sua avventura a Torino si conclude in coincidenza dell'avvio dell'era degli 8 scudetti. Oggi è rimasto senza squadra, in attesa di una chiamata. Indimenticabile resta il suo misunderstanding con Antonio Conte nella trasferta di Siena
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ELJERO ELIA. Altra meteora bianconera di quegli anni è stato l'olandese. Richiesto da Conte per il suo iniziale progetto di 4-2-4, l'esterno classe '87 non è mai riuscito a convincere l'allenatore e ha maturato presenze con il contagoccie. La sua avventura alla Juve si è conclusa dopo una sola stagione, caratterizzata da 5 partite. Oggi, dopo vari trasferimenti tra Germania, Inghilterra e Olanda, gioca in Turchia, con la maglia del Basaksehir
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MAURICIO ISLA. Più fortunato è stato il cammino del terzino cileno. Ai tempi di Udinese sembrava avesse un motorino sotto i piedi: corsa ed esplosività sulla corsia destra, con risultati tali da assicurargli il trasferimento alla Juve nel 2012. In bianconero, però, non è mai riuscito a confermare quelle prestazioni e la sua maturazione sportiva si è rivelata inconcludente. Rientrato brevemente in Italia per una parentesi al Cagliari, oggi gioca nel Fenerbache
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LUC CASTAIGNOS. I 15 gol segnati in Eredivisie con il Feyenoord, convinsero l'Inter nel 2011 a puntare su di lui. In Italia, però, il giovane olandese non è mai riuscito a esprimere il suo talento. In nerazzurro ha collezionato poco meno di 250 minuti complessivi, realizzando solo una rete. Tornato in patria ha recuperato una buona media realizzativa, deludendo invece nei successivi passaggi all'estero. Oggi si è trasferito dall'altra parte del mondo e guida l'attacco del Gyeongnam, club sudcoreano
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MARTIN MONTOYA. La Masia non delude mai. O quasi. Anche il terzino spagnolo era considerato, infatti, uno dei talenti cresciuti nel settore giovanile del Barcellona. Chiuso nei blaugrana dalla presenza di Dani Alves, ha cercato di dare un'accelerata alla sua carriera trasferendosi all'Inter, ma l'esperienza si è rivelata fallimentare. Appena 3 le presenze in Serie A, prima di far ritorno brevemente in Spagna e firmare poi con gli inglesi del Brighton, dove gioca ancora oggi
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MARKO LIVAJA. Un giocatore cresciuto proprio nel settore giovanile dell'Inter, invece, è l'attaccante croato. Apprezzato fin da giovane per le sue capacità tecniche e il fiuto sotto porta, il centravanti classe '93 ha tentato di crescere attraverso vari prestiti che, però, non hanno avuto grande successo. Spesso frenato dal suo carattere fumantino, è finito in Grecia, dove attualmente guida il reparto avanzato dell'AEK Atene
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JUAN MANUEL ITURBE. Il grande rimpianto in casa Roma ha il nome del paraguaiano. Dopo uno strepitoso anno a Verona, l'attaccante esterno è stato acquistato dai giallorossi nell'estate del 2014, dopo un duello di mercato con la Juve. Le grandi aspettative nella capitale sono state, tuttavia, deluse. Nonostante una squadra in crescita, il giocatore non è mai stato in grado di fare il salto di qualità e la sua fragilità mentale lo ha reso più un peso che altro. Dopo qualche prestito e poche soddisfazioni, è finito in Messico, dove oggi gioca per i Pumas.
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DODO'. In lui Sabatini aveva inquadrato il futuro terzino sinistro più forte del mondo. Approdato nella capitale a 18 anni, i numerosi infortuni gli hanno ostacolato la carriera e quel talento di cui si parlava non si è praticamente mai visto. Dopo l'avventura negativa alla Roma, ha tentato di rifarsi prima all'Inter e poi alla Samp, ma i risultati non sono cambiati. Oggi copre la fascia del Cruzeiro
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BOJAN KRKIC. Le etichette affibiate allo spagnolo durante la prima parte della sua carriera sono state infinite. Tra queste, anche quella di "nuovo Messi". Difficile, del resto, non essere attratti da un giocatore in grado di segnare una quantità impressionante di gol con il Barcellona, tra giovanili e prima squadra. Eppure le cose, poi, non sono andate come sperato. La nuova proprietà americana della Roma lo ha acquistato nel 2011, convinta di fare un affare. L'avventura giallorossa dell'attaccante si è rivelata, però, un flop. E meglio non è andata nella successiva esperienza al Milan né in quelle fuori dai confini italiani. Dopo tanto peregrinare in giro per l'Europa, oggi gioca per il Montreal Impact
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EDU VARGAS. A proposito di talenti inespressi, non si può non ricordare l'attaccante cileno. 15 i milioni spesi dal Napoli per acquistarlo nel gennaio del 2012. In patria non si faceva che parlare bene di lui, ma in Italia le sue qualità non si sono praticamente mai viste. Solo 3 i gol realizzati in maglia azzurra e anche nelle successive esperienze non è mai riuscito ad andare in doppia cifra. Oggi, a quasi 30 anni, gioca in Messico con il Tigres UANL
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BRUNO UVINI. Ancora meno fortuna ha avuto, nel corso della sua carriera, il difensore brasiliano. Il Napoli lo ha comprato nel 2012, anticipando una folta concorrenza viste le promettenti caratteristiche del centrale. In azzurro, però, non si è praticamente mai visto. Appena 2 le presenze raccolte, prima di continuare a giocare altrove e a livelli meno importanti. Oggi gioca nell'Al-Wakrah
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OMAR EL KADDOURI. I suoi primi lampi di carriera, tra il Brescia e il Napoli, lo avevano designato come "nuovo Hamsik". Nel corso della sua carriera, tuttavia, il trequartista marocchino non è mai riuscito a confermare il suo grande talento. Tra le fila degli azzurri non ha mai avuto fortuna e ha sempre peccato di continuità anche nelle sue esperienze in prestito a Torino ed Empoli. Da qualche anno gioca in Grecia, con la maglia del Paok Salonicco
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URBY EMANUELSON. Il terzino scuola Ajax è stato uno dei protagonisti dell'ultimo Milan scudettato di Allegri. Dopo l'ottimo approccio con il calcio italiano, però, l'olandese si è perso col tempo e le sue successive avventure con le maglie di Roma, Atalanta e Verona si sono rivelate un fallimento. Così ha deciso di tornare in patria e firmare per l'Utrecht, dove gioca ancora oggi
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PABLO ARMERO. La sua esplosività sulle fasce aveva garantito all'Udinese un eccellente rendimento per un po' di anni. L'esterno colombiano, tuttavia, non è mai riuscito a mantenere quegli standard quando è stato chiamato a fare il salto di qualità. Napoli e Milan hanno ridimensionato nettamente il suo valore e il classe '86 ha preferito ripartire dal Sudamerica. Oggi gioca nel Guarani, club brasiliano
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ALEXANDER MERKEL. Il giocatore kazako è cresciuto proprio nel settore giovanile del Milan dove, ai tempi, era considerato uno dei maggiori prospetti. Dopo il debutto ufficiale con i rossoneri a 18 anni, ha vissuto vari prestiti con la speranza di trovare maggior spazio e affinare il suo talento, ma tutte le aspettative sono state deluse. Dopo qualche esperienza in giro per l'Europa, è finito in Olanda all'Heracles Almelo
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DIEGO CAPEL. Al Genoa ha giocato, per una stagione, anche lo spagnolo. Arrivato in Italia con un biglietto da visita importante, caratterizzato da oltre 10 anni vissuti tra Siviglia e Sporting Lisbona, non è mai riuscito ad imporsi come in molti si aspettavano. I tifosi rossoblù speravano in un giocatore in grado di regalare assist e reti, ma la sua annata 2015-16 non lo hai mai visto decisivo in zona gol. Oggi è finito all'Extremadura, società di seconda divisione spagnola
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RICKY ALVAREZ. Dall'altra parte di Genova, invece, si è sperato a lungo che le naturali qualità dell'argentino venissero fuori, ma alla fine l'augurio non si è concretizzato. Portato in Italia dall'Inter e considerato ai livelli di un'altra promessa argentina, Lamela, in Serie A ha pagato a caro prezzo la sua scarsa velocità e continuità. I tre anni in nerazzurro e i due alla Samp non hanno dato soddisfazioni e il trequartista ha deciso di trasferirsi in Messico, all'Atlas
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LIBOR KOZAK. I tifosi biancocelesti si ricorderanno sicuramente di lui. Approdato a 18 anni nella Lazio, ha sempre rappresentato una buona alternativa in attacco per i vari allenatori che si sono succeduti. Il meglio di sé lo ha dato in Europa dove, nel 2012-13, riuscì ad arrivare in doppia cifra. Quello che sembrava l'inizio di un grande salto in avanti, però, si è rivelato un buco nell'acqua. Passato inizialmente all'Aston Villa, il ceco non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio importante e alla fine si è accontentato di tornare in patria, dove oggi gioca per lo Sparta Praga
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VLADIMIR WEISS. Un altro talento grezzo finito nel dimenticatoio. Cresciuto nel Manchester City, dopo vari prestiti tra Regno Unito e Spagna, è arrivato in Serie A accasandosi al Pescara. Nella sua unica stagione in Italia, culminata con la retrocessione, ha messo in mostra buone prestazioni e concluso l'annata con 4 gol e 5 assist. Successivamente, tuttavia, ha preferito l'aspetto economico a quello sportivo ed è finito a giocare per l'Al Gharafa
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LUCAS BOYÉ. Leggenda vuole che il suo mancato acquisto sia stato una delle cause che hanno portato all'allontanamento di Sabatini dalla Roma. Il giocatore, però, ha avuto modo comunque di intraprendere l'avventura italiana, con la maglia del Torino. E in granata l'ex River ha dimostrato di avere un grande talento, senza riuscire tuttavia ad imporsi continuità e affermarsi come uno dei migliori del campionato. Il Toro ha deciso così di mandarlo in prestito e oggi gioca al Reading, in Championship
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SILVAN WIDMER. Altro promettente giocatore finito un po' nel dimenticatoio è il terzino svizzero. Approdato in Italia nel 2013, nei suoi 5 anni all'Udinese si è affermato come uno dei migliori nel suo ruolo, venendo accostato spesso ai club di prima fascia. Il suo rendimento, però, è calato progressivamente e la scorsa stagione è tornato in patria per giocare con il Basilea
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THOMAS HEURTAUX. Storia simile è quella capitata al difensore francese. Le stagioni in Friuli sembravano il trampolino di lancio per una grande carriera, ma i numerosi infortuni gli hanno poi frenato la carriera. Ha provato a ripartire da Verona, in un'annata piuttosto deludente, e poi dalla Turchia, ma i problemi economici del club hanno contribuito alla sua discesa. Quest'anno ha deciso di riprovarci e ha firmato con la Salernitana, in Serie B
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MAICOSUEL. Diverso, invece, è stato il cammino del brasiliano. L'arrivo a Udine gli ha aperto le porte del grande calcio, ma il suo talento è stato segnato da quel clamoroso errore nel preliminare di Champions: O'Mago sbaglia il cucchiaio nei rigori col Braga e da lì la sua carriera è andata in picchiata. Rientrato in patria, ha giocato per varie squadre e oggi milita nel Sao Paulo
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VICTOR IBARBO. Le sue falcate hanno entusiasmato per anni i tifosi del Cagliari. Il talento c'era, bastava solo affinarlo in qualche squadra di prima fascia. La grande occasione, chiamata Roma, è poi arrivata, ma il colombiano non ha saputo sfruttarla. La sua avventura in giallorosso si è conclusa dopo appena 12 partite e le sue qualità si sono via via smarrite nel corso delle successive avventure in giro per l'Europa. Il classe '90 ha deciso così di trasferirsi in Giappone, dove oggi gioca con il V-Varen Nagasaki
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JOAQUIN LARRIVEY. Meno nostalgia, invece, da parte dei sardi per l'attaccante. Acquistato nel 2007 con l'etichetta di "nuovo Batistuta", al Cagliari l'argentino ha ricordato solo i capelli e poco altro dell'ex centravanti di Fiorentina e Roma. Solo 16 i gol con i rossoblù in oltre 100 presenze e scarsi risultati anche nelle altre esperienze affrontate in carriera. Quest'anno ha deciso di ripartire dal Cerro Porteno, club paraguaiano