Serie A, le migliori giocate della 14^ giornata

Serie A

Emanuele Atturo e Marco D'Ottavi

©Getty

Due tunnel consecutivi del "Papu" Gomez nel derby contro il Brescia, il filtrante con cui Lorenzo Pellegrini ha mandato in porta Justin Kluivert a Verona e altre grandi giocate dall'ultimo turno di campionato

La 14^ giornata ha visto la Juventus fermarsi in casa contro il Sassuolo, anche grazie alle parate di un giovane debuttante - Stefano Turati, classe 2001 - e l’Inter approfittarne, per riprendere la testa della classifica. Sotto di loro Lazio e Roma vincono, mettendo in mostra un calcio solido e il talento di due dei migliori passatori del campionato, Lorenzo Pellegrini e Luis Alberto. Alle loro spalle il Napoli è ancora in crisi, mentre l’Atalanta con Pasalic, Gomez e Ilicic torna a vincere. Ma grandi prestazioni le troviamo anche nelle squadre meno blasonate: Farias per il Lecce, Dzemaili con il Bologna, Zaccagni con il Verona. Queste sono alcune delle loro migliori giocate.

L’azione del Genoa

Arrivato con la fama del santone, per via di una singola risposta a una domanda, Thiago Motta ha rapidamente instaurato i propri principi di gioco al Genoa. Se i punti non stanno arrivando (anche a causa dell’infortunio di Kouamé, il miglior giocatore della squadra), non si può però dire che il suo lavoro non sia seguito dai giocatori, che sembrano trovarsi bene con il nuovo tecnico. 

 

Questa azione sintetizza alcune delle richieste del tecnico, indicate anche nella famosa intervista: «Corta, che controlli il gioco, pressi alto, capace di muoversi sempre insieme con e senza palla, con i giocatori che abbiano sempre il compagno vicino e 3-4 soluzioni per la giocata». Schone e Cassata triangolano sul lato destro del centrocampo, Cassata trova spazio per avanzare e trova sulla trequarti diverse linee di passaggio, scarica su Pandev che rapidamente apre verso Agudelo, mentre alle sue spalle si sovrappone veloce Pajac, costringendo De Silvestri a lasciare l’avversario. Agudelo si trova quindi nella condizione di affrontare in uno contro uno Izzo, che salta con un rapida combinazione destro-sinistro aprendosi lo spazio per il tiro. Il suo sinistro si stampa sulla traversa, l’azione del Genoa rimane di grande qualità e sintetizza anche un po’ la sfortuna della squadra in queste ultime giornate.

Il tunnel di Zaccagni

A inizio stagione il Verona era una delle squadre più accreditate a una rapida e dolorosa retrocessione. La rosa, a una prima occhiata, non sembrava all’altezza del campionato, con parecchi giocatori senza esperienza in Serie A. Eppure oggi il Verona si trova a metà classifica, nonostante la sconfitta di ieri, per merito del lavoro di Juric e di giocatori alla prima esperienza in A, tra cui Mattia Zaccagni, che l’aveva a malapena sfiorata in due occasioni sempre con il Verona. 

 

Schierato nei due trequartisti dietro le punte, Juric gli chiede una mole di lavoro veramente importante, dovendo dividersi tra la fase difensiva e quella offensiva, in cui funge da raccordo tra il resto della squadra e la punta. Un lavoro che lui e Verre stanno svolgendo con grande applicazione, senza far mancare qualità alla manovra del Verona. Ieri sera Zaccagni ha servito l’assist per il momentaneo pareggio di Faraoni e insieme a Lazovic dal suo lato ha creato i maggiori pericoli per la difesa della Roma. Qui riceve palla proprio dall’esterno del Verona alle spalle di due avversari, si gira con il controllo ed è rapidissimo nel processare l’imminente chiusura di Diawara ed eluderla con tocco di piatto che fa scivolare il pallone tra le gambe del giocatore della Roma. Una giocata improvvisa e stilosa, che inganna lo stesso Zaccagni, che non trova il tempo giusto per riprendere il controllo del pallone e rendere l’azione davvero pericolosa.

Il filtrante allucinante di Lorenzo Pellegrini

È soprattutto per questo tipo di passaggi fantascientifici che a Roma una corrente dei tifosi indica in Lorenzo Pellegrini il vero erede di Francesco Totti, più di Nicolò Zaniolo. L’assist con cui ieri ha mandato in porta Justin Kluivert ha molto di “tottiano”, in effetti, dalla posizione di campo lontanissima dalla porta alla traiettoria che affetta la difesa come una lama; ma anche la postura del corpo, rivolto verso la linea laterale e che non lascia pensare a un passaggio così lungo e ambizioso. Dopo la partita Pellegrini ha avuto anche la faccia tosta di dire che era una giocata provata in allenamento. Un passaggio filtrante di 40 metri passato in mezzo a 7 giocatori, provato in allenamento. Con quello di ieri Pellegrini è arrivato alla cifra ridicola di 8 assist in 9 partite giocate, tra Serie A ed Europa League.


Il doppio tunnel del Papu Gomez nel derby

 

El Papu Gomez è in un momento particolarmente prolifico in fatto di tunnel, fra i dribbling quello che più contiene la tecnica nello stretto e la capacità di muoversi leggendo i movimenti di gambe dell’avversario. Dopo il gol segnato in Champions tirando una saetta all’angolo appena dopo un tunnel, contro il Brescia ci ha regalato questo doppio tunnel sulla fascia piuttosto umiliante per gli avversari. Va ricordato che Brescia-Atalanta era pur sempre un derby. Ernesto Torregrossa non l’ha presa bene e ha seppellito Gomez con una scivolata violenta. Affrontare il Papu deve essere davvero un incubo.

La “Vaselina” di Boga

 

Jeremy Boga non è solamente una delle sorprese del campionato, ma anche uno dei giocatori più strani, pazzi e divertenti. Con doti atletiche e tecniche nel dribbling impressionanti, allo Juventus Stadium ha segnato con un pallonetto che in Argentina chiamano “Vaselina”, un tiro beffardo e scivoloso che invita il portiere ad andare per terra per superarlo poi con una parabola arcuata. L’azione del Sassuolo è bella ma la difesa della Juventus arrendevole come raramente si era vista, e Boga arriva al tiro passeggiando furtivamente dietro la linea. Se siete amanti dei dettagli sadici dei gol, cercate un replay in cui gustarsi la faccia di Buffon che da terra vede impotente la palla scavalcarlo.