Il centrocampista svedese si racconta a Dazn: "Ho sempre il chewing gum prima di entrare in campo, lo butto via solo dopo che sbaglio il primo passaggio. Idoli? Seguo e provo a imitare De Bruyne e Hazard". Poi sui social: "Mi scrivono più fantallenatori che donne, purtroppo"
Tre gol, cinque assist e prestazioni da applausi: Dejan Kulusevski è una delle sorprese più belle di questa prima parte di Serie A. Ma se in campo ormai tutti hanno imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo (Inter in primis), il centrocampista svedese classe 2000 – in prestito al Parma, ma cartellino di proprietà dell’Atalanta – ha svelato nel corso di un’intervista rilasciata a Dazn riti, scaramanzie e anche alcuni aspetti inediti che riguardano la sua vita extracampo. Con il calcio però sempre al primo posto nei pensieri di Kulusevski. “Il calcio è la cosa più bella di tutte per me. Sul mio profilo Instagram ho tante foto di calcio e mia sorella mi sgrida, dice che non posso avere solo foto di calcio. Pensa che ci sono più fantallenatori che donne che mi scrivono su Instagram, purtroppo", ha affermato il centrocampista oggi al Parma
Scaramanzie e idoli
Spazio poi ad alcuni rituali: "Ho sempre il chewing gum prima di entrare in campo, poi quando sbaglio il primo passaggio lo butto via. Ma se non sbaglio il passaggio lo tengo...", ha ammesso lo svedese. "Io simile a qualcuno? Io mi sento solo Dejan, ma guardo molto De Bruyne e Hazard. Se vedo una finta che mi piace vado in campo e la provo. La mia finta preferita è quella di andare a destra e poi rientrare, è una giocata che provo sempre", ha proseguito Kulusevski.
"Quando penso tanto gioco male, perciò penso solo a divertirmi"
Il talento svedese del Parma, che tanto piace all’Inter, ha le idee chiare anche sul suo futuro: "Non ho mai pensato di voler diventare il più forte di tutti, ma voglio giocare in una grande squadra”. Kulusevski che conosce bene le ragioni del suo successo: “La testa è quella che mi ha fatto arrivare qua, non solo l’allenamento e il talento. Quando inizio a pensare tanto gioco male, perciò penso solo a divertirmi. Quando mi diverto sono forte". Per concludere, sguardo al passato: "Alcuni allenatori non credevano in me, altre persone dicevano che non sarei mai arrivato a certi livelli perché dribblavo troppo. Io però ho sempre pensare che ero io ad avere ragione", ha affermato Kulusevski.