Serie A, Lazio: l'addio all'Europa League può diventare un alleato in campionato

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Matteo Petrucci

Matteo Petrucci

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La Lazio di Inzaghi manda in archivio l'Europa League con un'amara eliminazione nella fase a gironi. Ma ora può proiettarsi tutta al campionato, primo appuntamento lunedì alle 20.45 contro il Cagliari

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Lazio, non ti resta che rimpiangere. Perché l'Europa che già va in archivio a Dicembre lascia la netta sensazione che sarebbe stato sufficiente davvero poco di più per ottenere il minimo sindacale dei 16esimi. E invece errori, qualche recriminazione, poca lucidità e soprattutto l'evidente scala di priorità hanno condannato i biancocelesti.

Perché al di là delle dichiarazioni Europa League e corsa Champions sulla bilancia non avevano quest'anno lo stesso peso. Inzaghi e la società hanno scelto di puntare sul campionato, dando spazio in Europa al massimo a 2-3 big a partita, a chi gioca meno e pensando di sfruttare la prima fase del torneo come palestra per l'inserimento dei nuovi. L'allenatore sperava bastasse per la qualificazione ma, soprattutto dagli acquisti estivi, Lazzari escluso, ha ricevuto poco.

La macchia dell'eliminazione resterà, ma l'addio precoce all'Europa può trasformarsi in un alleato in campionato. E' l'unica tra le big rimasta senza il doppio-impegno, Inzaghi potrà gestire giocatori ed energie.

Dopo le maratone degli anni scorsi in cui la squadra biancoceleste perdeva sul più bello uomini e lucidità, quest'anno non supererà le 50 partite stagionali, decisamente meno rispetto alle ultime annate. L'allenatore potrà allora puntare sui suoi titolari. Quelli delle 7 vittorie consecutive in A, in cui ha schierato quasi sempre gli stessi uomini, ruotando al massimo 13-14 giocatori. Senza Europa per la Lazio maggiori vantaggi, ma d'ora in avanti anche maggiori responsabilità.