Inter-Milan, le chiavi tattiche del derby

Serie A

Federico Aquè

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La squadra di Conte cerca la vittoria per approcciare al meglio il mese che potrebbe decidere la sua stagione, quella di Pioli deve confermare il momento positivo. Il match fra Inter e Milan verrà trasmesso in esclusiva su Sky Sport Serie A, Sky Sport Uno e Sky Sport 251

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La vittoria nell’ultima giornata contro l’Udinese ha ravvivato l’Inter dopo una striscia di due vittorie e ben cinque pareggi in sette partite, dallo 0-0 contro la Roma a inizio dicembre. Il pareggio della Lazio contro il Verona ha oltretutto evitato il sorpasso dei biancocelesti in classifica, e così la squadra di Antonio Conte resta la rivale più vicina alla Juventus, a tre punti di distanza. L’Inter sta per affrontare un mese decisivo per la sua stagione, che prevede gli scontri diretti in campionato con Lazio e Juve e i confronti in Europa League e in Coppa Italia contro Ludogorets e Napoli. Il derby è quindi l’occasione per dare continuità ai segnali positivi intravisti nell’ultima partita, dopo la flessione accusata tra dicembre e gennaio.
 

Conte a Udine ha schierato da titolari tutti e tre i nuovi acquisti: Young e Moses erano gli esterni del 3-5-2 ed Eriksen, dalla posizione a sinistra di Barella, schierato da vertice basso del centrocampo al posto di Brozovic, si alzava per giocare su una linea più avanzata rispetto agli altri due centrocampisti, soprattutto in fase difensiva, per occuparsi della marcatura di Mandragora.

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In questo caso Eriksen è salito sulla stessa linea degli attaccanti, Esposito e Lukaku, per marcare Mandragora.
 

Eriksen non è ancora sembrato a suo agio nel eseguire i movimenti e le giocate codificate con cui l’Inter fa circolare la palla, ma il suo inserimento è ovviamente solo all’inizio. A Udine la prestazione nerazzurra è salita di livello dopo i cambi: il trequartista danese ha lasciato il posto a Brozovic, rientrato nella sua posizione davanti alla difesa, mentre Esposito è uscito per Alexis Sánchez, una sostituzione decisiva per alzare la qualità della manovra e la pericolosità negli ultimi metri. Oltre a migliorare i collegamenti tra i reparti con giocate di raccordo precise che davano continuità all’azione senza rallentarla, Sánchez è stato decisivo conquistandosi il rigore che ha portato l’Inter sul 2-0.

 

Nel derby mancherà ancora Lautaro Martínez per squalifica e quindi Conte deve decidere chi schierare di fianco a Lukaku. La scelta più ovvia sembra Sánchez, ma l’allenatore nerazzurro potrebbe dare un’altra occasione a Sebastiano Esposito oppure sorprendere avanzando Eriksen a giocare alle spalle di Lukaku. Rinunciare a una punta per tenere più stabilmente Eriksen tra le linee cambierebbe però in modo profondo lo sviluppo dell’azione e avrebbe senso soprattutto se Conte stesse pensando a una mossa inaspettata per accentuare la superiorità numerica nella zona centrale del campo.

 

I rossoneri potrebbero infatti avere problemi a coprire gli spazi davanti alla difesa. Con i loro movimenti, le mezzali interiste potrebbero portare fuori posizione i centrocampisti centrali del Milan e aprire corridoi per i passaggi verso le punte, in diagonale dalle fasce o direttamente in verticale dalla difesa. La gestione degli spazi al centro e il controllo delle mezzali dovrebbe toccare a Bennacer e Kessié, e la loro prestazione sarà quindi fondamentale per la stabilità difensiva del Milan, sia per garantire protezione al centro dello schieramento sia per ostacolare le combinazioni che l’Inter cerca dietro i terzini avversari con i tagli delle mezzali.

 

Il Milan ha sofferto combinazioni simili già contro il Verona, soprattutto sul lato destro. Castillejo si alzava a pressare il difensore centrale dalla sua parte (Kumbulla) e alle sue spalle Calabria veniva preso in mezzo da Lazovic, aperto in ampiezza, e dai tagli di Zaccagni. L’Hellas è passato in vantaggio proprio dopo una combinazione tra Lazovic e Zaccagni, abile a smarcarsi tagliando alle spalle di Calabria. Il cross del trequartista del Verona ha quindi trovato l’esterno opposto (Faraoni), pronto a girare in porta la palla anticipando Theo Hernández.

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La disposizione dell’Inter e i movimenti delle mezzali potrebbero dare al Milan problemi simili a quelli creati dal Verona.
 

Il modo di attaccare del Milan dipenderà ovviamente dalla presenza di Zlatan Ibrahimovic. Con Ibra, la squadra di Stefano Pioli ha un riferimento centrale da cercare anche alzando la palla da dietro, senza di lui, come nella partita contro l’Hellas, i rossoneri guadagnano in velocità e dinamismo ma forse sono meno pericolosi quando arrivano negli ultimi metri. Contro il Verona, Leão e Rebic si sono rivelati una coppia di attaccanti abili a disegnare di continuo tracce in verticale, tagliando in particolare verso sinistra, ma sono sembrati poco consistenti nei momenti decisivi, quando dovevano rifinire o concludere l’azione. Anche solo per la capacità di attirare le attenzioni dei difensori e di creare spazi per i compagni, la presenza centrale di Ibra sembra fondamentale per il Milan.

 

Pioli starebbe comunque pensando di escludere dai titolari sia a Leão che Rebic, per schierare Calhanoglu alle spalle di Ibra, con la conferma di Bonaventura come esterno sinistro a centrocampo. Avvicinando Calhanoglu a Bonaventura probabilmente Pioli vuole occupare meglio gli spazi tra le linee e risalire il campo in modo più ragionato, orientando a sinistra la circolazione. Con la rinuncia alle abilità in conduzione di Leão e Rebic, e ai loro tagli senza palla, però, il Milan perderebbe in rapidità e avrebbe meno soluzioni per andare in verticale. Il rischio è che la manovra perda profondità negli ultimi metri, se Calhanoglu e Bonaventura non compenseranno i movimenti in appoggio di Ibra andando in verticale senza palla e non lo accompagneranno in area di rigore.

 

Dal ritorno dello svedese il Milan è ancora imbattuto: in campionato sono arrivati due pareggi e tre vittorie in cinque giornate e in Coppa Italia la squadra di Pioli ha eliminato la SPAL e il Torino, conquistando le semifinali contro la Juventus. I rossoneri, comunque, non hanno ancora affrontato avversari del livello dell’Inter. Il derby aiuterà quindi a capire se i cambiamenti coincisi con il ritorno di Ibra sono abbastanza solidi da mantenere competitivo il Milan anche contro una delle migliori squadre del campionato.