Il dirigente rossonero a Sky Sport: "La Coppa Italia è uno degli obiettivi stagionali. Derby? Abbiamo giocato un primo tempo fantastico, stiamo lavorando per eliminare certi errori. Giocatori come Ibra e Kjaer danno sicurezza". Poi su Pioli: "Felici con lui. Rangnick non è il profilo giusto per noi"
Battere la Juventus (andata giovedì sera a Milano, ore 20.45) per provare a incanalare nei giusti binari il discorso qualificazione alla finale di Coppa Italia e per lasciarsi subito alle spalle l’amarezza per il derby perso con l’Inter in campionato. Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato così in esclusiva ai microfoni di Sky Sport: "Quella contro la Juve è una semifinale e quindi ha grande importanza, la Coppa Italia è uno dei due obiettivi della stagione e dà l'accesso diretto all'Europa League. Poi giochiamo contro una grande squadra che ha dominato gli ultimi anni in Italia. San Siro sarà per l’ennesima volta pieno, in questo i nostri tifosi ci sono sempre stati molto vicini".
A livello di testa vi siete ripresi o servirà tempo dopo il secondo tempo contro l'Inter?
"Abbiamo disputato un primo tempo fantastico, il migliore degli ultimi 5 anni, contro una squadra prima in classifica in Italia. Poi ci sono delle mancanze, lo sappiamo, non siamo una squadra perfetta ma stiamo lavorando per migliorare ed eliminare determinati errori per evitare di perdere partite che non meritiamo di perdere. Quando si ha una squadra giovane questo può succedere, chi è stato calciatore da giovane ricorderà come nei momenti di difficoltà ci si aggrappa sempre ai giocatori di maggiore esperienza e in questo i giocatori tipo Kjaer e Ibrahimovic danno sicurezza, ma forse è ancora troppo poco per far crescere ancora più velocemente i nostri giovani".
Ibrahimovic ti sta sorprendendo?
"Sì, ovviamente dal punto di vista del giocatore non è da scoprire, è un campione e ha fatto sempre il campione in ogni partita giocata in qualsiasi lega del mondo. Dal punto di vista fisico, dopo due mesi e mezzo di inattività è difficile tornare e incidere in un campionato difficile come quello italiano".
Sul futuro di Pioli
"Noi di Pioli siamo davvero contenti, è subentrato in una situazione non facile, con una squadra che non stava andando bene, dove c'erano poche certezze. Si è imposto, ha fatto crescere ragazzi giovani e ha dato un'identità di gioco alla squadra. E il primo tempo del derby lo conferma. Da adesso a fine stagione possono poi succedere tante cose: giocatori, allenatore e dirigenti viviamo tutti di risultati. In questo momento siamo veramente contenti del suo lavoro. Credo e spero che faremo una seconda parte di stagione super, poi a maggio ci siederemo a tavolino con lui per programmare la prossima stagione".
Se ti dico Rangnick?
"Sinceramente da direttore dell’area sportiva – con tutto il dovuto rispetto – non credo sia il profilo giusto per una squadra come il Milan".
Sugli obiettivi e le ambizioni future
"Gli step sono quelli di una crescita, perché noi lo scorso anno abbiamo fatto il miglior risultato degli ultimi sei anni arrivando quinti, a un solo punto dalla Champions League. L’idea è quella di migliorare ancora questo risultato e c’è ancora secondo ma la possibilità di farlo, avremo ancora tante occasioni per dare una svolta a questa stagione. Il resto lo stiamo già facendo: abbiamo una rosa più giovane, meno folta e con un monte ingaggi che sta diminuendo. Non abbiamo ancora il Milan dei nostri sogni ma ci stiamo lavorando".