Il giovane difensore ha giocato la sua prima partita in Serie A prendendo il posto di Kjaer al 44' del primo tempo nella vittoria contro il Torino. "Dedica per i miei nonni, che mi accompagnavano a Milanello da quando ho 6 anni e hanno l'abbonamento allo stadio". Spazio anche per i complimenti di Ibrahimovic: "Non è di tante parole ma quelle che dice valgono tanto"
"Ho pensato che finalmente fosse arrivata un'occasione. Ero tranquillo perché in questi mesi avevo lavorato bene. Poi una volta che si entra in campo quello che fai dipende tanto da te". Un pizzico di sana emozione e tanta determinazione nelle parole di Matteo Gabbia, difensore di 20 anni che ha fatto il suo esordio in Serie A con la maglia del Milan nella vittoria rossonera per 1-0 sul Torino. Succede tutto in pochi istanti, dopo l'infortunio di Kjaer al 43' del primo tempo: Stefano Pioli si volta verso il gruppetto di suoi giocatori che si stanno riscaldando e chiama Musacchio. L'argentino risponde di aver accusato un indurimento al polpaccio accusato nel corso del riscaldamento ("Infelice? Come gli altri che non giocano" ha detto dell'argentino Pioli a fine partita) così l'allenatore punta su Gabbia. Via la tuta e dritto in campo: in coppia con Romagnoli e in marcatura con Belotti.
I complimenti di Ibra
"L'esordio è il coronamento di un sogno e di momenti di lavoro importanti - sono le parole di Gabbia ai microfoni di Sky Sport - ringrazio tutto lo staff, i miei compagni che ogni giorno mi aiutano. Mi fa molto piacere dedicare questa partita ai miei nonni, che mi accompagnavano a Milanello da quando ho 6 anni e hanno l'abbonamento allo stadio. Saranno sicuramente felici, sono molto contento". Nato a Busto Arsizio, a pochi passi da San Siro, quella maglia numero 46 indossata contro il Torino Gabbia la custodirà con gelosia. Come i complimenti di Zlatan Ibrahimovic: "Ibra mi ha fatto i complimenti: non è di tante parole ma quelle che dice valgono tanto".
Il passato da centrocampista e la svolta alla Lucchese
Ha esordito in modo inaspettato nello stadio dove ha sempre sognato di giocare e lo ha fatto con una prestazione attenta. Il rossonero è nel cuore di Gabbia, che con la maglia del Milan ha vissuto tutta la trafila nel settore giovanile e che in prima squadra il suo esordio lo aveva fatto due anni e mezzo fa: 24 agosto 2017, partita del terzo turno preliminare di Europa League e vittoria rossonera per 1-0 sul campo dello Škendija. Allora era entrato al posto di Locatelli nel 3-5-2 di Vincenzo Montella. Eco del passato da centrocampista, che ha accompagnato Gabbia fino alla scorsa stagione: prestito alla Lucchese, in Serie C, con 29 partite giocate e lo spostamento in difesa voluto da mister Giancarlo Favarin. Al rientro al Milan è stato vicino alla partenza sia nella scorsa estate che a gennaio ("La società parlando con me e le persone che mi vogliono bene ha deciso di fare questo percorso") ma alla fine è rimasto in rosa. E ora si gode il momento dell'esordio, senza dimenticare il passato: "Devo ringraziare anche i compagni di squadra alla Lucchese- il suo pensiero - mi hanno fatto crescere tantissimo. Spero di affrontare altre notti così, con i piedi per terra ma consapevole di vivere un sogno". Come quello azzurro: dopo 14 gare con l'Under 20 azzurra, nello scorso settembre ha conquistato la prima convocazione con l'Under 21 e ora punta a far parte in pianta stabile del gruppo di Paolo Nicolato.