
Juve-Inter, cosa fanno i ragazzi di Strama che nel 2012 sconfissero i bianconeri
Si avvicina la sfida scudetto a Torino, incrocio dai precedenti in salita per i nerazzurri da quando si gioca all'Allianz Stadium. Sono 7 i confronti disputati in Serie A nella nuova casa bianconera con una sola gioia interista: era il 3 novembre 2012, 3-1 targato Milito e Palacio. A distanza di oltre 7 anni, dove sono finiti tutti quei giocatori?

È lontana oltre 7 anni l'ultima vittoria dell'Inter all'Allianz Stadium, casa della Juventus dalla stagione 2011/12. Decisamente in salita per i nerazzurri la storia della sfida scudetto a Torino, dove nei 7 precedenti più recenti in Serie A hanno perso in quattro occasioni pareggiandone altre due. Ciò nonostante la primissima volta fu una festa: era il 3 novembre 2012, 3-1 in rimonta grazie alla doppietta di Milito e Palacio a ribaltare il provvisorio vantaggio di Vidal. Una serata magica per Stramaccioni che superò Alessio, allenatore che sostituiva temporaneamente Conte oggi sulla panchina nerazzurra. Un parallelo curioso come il presente di quella squadra: che fine ha fatto l'ultima Inter vittoriosa all'Allianz?
Juve-Inter, tutto quello che c'è da sapere
SAMIR HANDANOVIC. Oggi come allora tra i pali dell’Inter c’è il portiere sloveno, arrivato in nerazzurro proprio nell’estate 2012 dall’Udinese. La prima stagione a Milano lo vide subito titolare, lui che accumulò ben 48 presenze tra tutte le competizioni
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Bilancio da ritoccare all'attualità per Handanovic, nominato capitano dell'Inter dal febbraio 2019 dopo la vicenda legata a Mauro Icardi. Fascia dettata dalla sua fedeltà in nerazzurro con 323 gare disputate
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JUAN JESUS. All'epoca 21enne fresco di trasferimento in Italia, il difensore brasiliano era stato prelevato dall’Internacional per 3,8 milioni di euro. Oltre quattro anni in nerazzurro dove ha collezionato 142 presenze con un gol
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Dall'estate 2016 Juan Jesus è in forza alla Roma, club che tra prestito e riscatto aveva investito 10 milioni di euro per assicurarselo. Non è una prima scelta per Fonseca, ma a 28 anni trova ancora spazio in Serie A nella Capitale

WALTER SAMUEL. Uno dei punti fermi di quell’Inter, 9 anni ad altissimi livelli dal 2005 al 2014. Ben 13 i trofei conquistati dal difensore argentino in nerazzurro, lui che salutò trasferendosi al Basilea dove ha chiuso la carriera

Proprio tra Inter e Svizzera è proseguita la carriera di Samuel da allenatore: assistente tecnico di Pioli e Vecchi nella stagione 2016/17, poi l’incarico da vice al Lugano e successivamente il ruolo di collaboratore tecnico nell'Argentina guidata da Scaloni

ANDREA RANOCCHIA. Come Handanovic l’unico reduce da quell’impresa allo Stadium, lui che arrivò prima del capitano nerazzurro: risale al gennaio 2011 il suo trasferimento dal Genoa (18,5 milioni di euro), affare che nove anni più tardi gli consegna ancora un posto in squadra

Già premiato con la fascia di capitano poi destinata a Icardi, Ranocchia si è separato dall’Inter solo per qualche mese (gennaio-giugno 2017) quando venne prestato all'Hull City. A 32 anni resta un riferimento nello spogliatoio e vanta 201 presenze in nerazzurro con 13 gol

JAVIER ZANETTI. Da un fedelissimo ad una leggenda il passo è breve: non servono presentazioni per il simbolo dei nerazzurri, 19 anni in squadra e 858 presenze ufficiali come nessuno nella storia del club. Un record-man senza tempo, giocatore che ha contribuito a 16 titoli in bacheca e si è ritirato a 40 anni e 281 giorni

Non poteva separarsi dall'Inter, ovviamente. Dal 2014 Javier Zanetti è il vicepresidente nerazzurro, ruolo che continua a riservargli un posto nella storia della società

ESTEBAN CAMBIASSO. Altro argentino dalla lunga militanza nell’Inter, dieci anni e 431 gare disputate con 51 gol all’attivo. C’è anche la firma del Cuchu in 15 trofei conquistati dall’Inter, squadra che l’aveva strappato al Real Madrid e inserito nel proprio centrocampo con prestazioni di livello

Passato al Leicester nel 2014 e successivamente all’Olympiacos, Cambiasso si è ritirato nel 2017 all'età di 37 anni. Ottenuta la licenza di allenatore e già assistente di Pekerman nella Colombia ai Mondiali 2018, l’ex centrocampista argentino fa parte della squadra di "Sky Calcio Club" agli ordini di Fabio Caressa

WALTER GARGANO. C’era anche il mediano uruguayano in quell’Inter, lui che era arrivato in prestito dal Napoli e vivrà solo quella stagione in prestito (36 le gare disputate). Successivamente passerà a titolo temporaneo al Parma e chiuderà proprio al Napoli la sua avventura in Italia

A 35 anni Gargano trova ancora posto in campo, d’altronde dopo il biennio in Messico (Monterrey) è tornato a casa al Peñarol. Un presente quindi in Uruguay per l’inesauribile centrocampista nonostante la recente rottura del crociato

YUTO NAGATOMO. Suo lo zampino nel tris di Palacio alla Juventus, schierato laterale sinistro nel 3-4-2-1 di Stramaccioni. Poco sorprende la duttilità del laterale giapponese, voluto da Leonardo nell’inverno 2011 e per sette anni vestito di nerazzurro. Sono 210 le sue presenze con l’Inter, 11 i gol segnati

Prima in prestito e poi a titolo definitivo, Nagatomo gioca nel Galatasaray dal gennaio 2018. Oggi 33enne e centenario di presenze nel Giappone, Yuto ha conquistato quattro titoli dal suo avvento in Turchia

ANTONIO CASSANO. Ebbene sì, l’ultima vittoria dell’Inter allo Stadium vedeva la presenza in squadra di "Fantantonio". Arrivato dal Milan nell’operazione che portò Pazzini in rossonero, Cassano si ritagliò 9 gol e 15 assist in 39 gare complessive. E la sua carriera non si fermò a Milano

Due anni al Parma, poi il ritorno alla Sampdoria e le brevissime parentesi con Verona ed Entella (senza mai scendere in campo). Si è ritirato nell'ottobre 2018 a distanza di oltre due anni dall’ultimo match disputato, ma non ha mai abbandonato il calcio. Diplomatosi come direttore sportivo nel dicembre 2019, Cassano è inoltre opinionista calcistico

RODRIGO PALACIO. Suo il definitivo 3-1 allo Stadium il 3 novembre 2012, ma il gol non è mai stato un problema nella carriera del Trenza. Acquistato nel 2012 dal Genoa, l’attaccante argentino ha disputato 169 gare con l’Inter segnando 58 reti. Saluterà nel 2017 dopo cinque anni in nerazzurro

Un ex interista che gioca e segna ancora in Serie A: Palacio è uno degli intoccabili nel Bologna di Mihajlovic, d’altronde all’età di 38 anni (compiuti a febbraio) smentisce la carta d’identità e si è già ritagliato 7 centri in questa stagione

DIEGO MILITO. Protagonista assoluto di quel Juve-Inter, doppietta a ribaltare il vantaggio di Vidal prima della firma di Palacio. Nessuno si sorprenda, El Principe è sempre stato una sentenza: già devastante al Genoa, Milito ha collezionato 75 gol in 171 presenze totali con l’Inter tra il 2009 e il 2014. Un bomber completo ed esaltante nell’anno del Triplete nerazzurro

Milito si è separato dall’Inter nel 2014 ed è tornato nel suo Racing, club di Avellaneda dove tutto era iniziato. Si è ritirato nel 2016 a 37 anni ma non ha mai salutato la società più amata: lo trovate proprio al Racing come direttore sportivo

FREDY GUARIN. Titolari ma non solo di quella partita, d’altronde a prendere il posto di Cassano (e ad ispirare il 2-1 di Milito) fu il centrocampista colombiano. Arrivato nel gennaio precedente dal Porto, Guarin si è imposto per quattro anni in squadra prima di trasferirsi in Cina. I suoi numeri nerazzurri? Ben 141 presenze e 22 gol con 38 assist

Dopo l’avventura allo Shanghai Shenhua, Guarin si è spostato in Brasile al Vasco da Gama lo scorso autunno. E dopo l’esaurimento del contratto e una brevissima vita da svincolato, Fredy ha trovato una nuova intesa con il club di Rio de Janeiro

GABY MUDINGAYI. Subentrante come Guarin il mediano belga, lui che garantì maggiore copertura nel finale entrando al posto di Milito. Fu una delle sue 17 presenze all’Inter tra il 2012 e il 2014, tappa della carriera che successivamente l’ha visto dall’Elche al Cesena e per ultimo al Pisa

Mudingayi si è ritirato nel 2017 e si presta ancora a commentare il calcio giocato, ma la sua nuova vita lo vede proprietario di un B&B e di un pub a Formia dove vive. Un divertimento per l’ex calciatore che, come da lui raccontato, medita di aprire una società per procuratori insieme ad altri connazionali

ANDREA STRAMACCIONI. Alla guida di quell'Inter c’era proprio il 36enne romano, chiamato a sostituire Ranieri in panchina nel marzo precedente e confermato nella stagione seguente. Saranno in totale 65 le sue gare da allenatore dell’Inter (1,6 la media punti) e contribuirà alla prima sconfitta in Serie A della Juve nel nuovo impianto. Sarà rimpiazzato da Mazzarri al termine del campionato

Successivamente Stramaccioni ha allenato l’Udinese, il Panathinaikos e lo Sparta Praga. L’ultima tappa in panchina l’ha visto in Iran all’Esteghlal, avventura conclusa lo scorso dicembre a causa dei problemi economici del club. E recentemente è stato accostato proprio a squadre italiane, intesa ancora da trovare ma non da escludere in futuro