Coronavirus, Gattuso: "In questo momento penso zero al calcio"

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L'allenatore del Napoli, in esclusiva al quotidiano portoghese Record, parla del coronavirus e cita Totò: "Possiamo essere nobili o senzatetto, ma alla fine finiamo tutti sotto la stessa terra. Stiamo vivendo qualcosa di strano, che cambia la nostra vita. In questo momento penso zero al calcio"

Il suo Napoli è stato stoppato sul più bello. Gattuso era riuscito a riagguantare il treno Europa con cinque vittorie nelle ultime sei giornate di campionato e si apprestava ad affrontare la battaglia del Camp Nou per il ritorno degli ottavi di finale di Champions. Non è stato possibile, però. Almeno per ora, dal momento che l'emergenza coronavirus ha fermato tutto il calcio e non solo. I campi di Castel Volturno sono vuoti (e lo saranno fino al 23 marzo), così come il San Paolo e le strade di Napoli. La squadra è tutta a casa, dove prova a tenersi in forma per quello che può: "Stiamo vivendo qualcosa di strano, che cambia la nostra vita e la nostra routine. Mentalmente è molto difficile. È impossibile uscire la sera o andare al ristorante. Le scuole e altri servizi sono chiusi. Il Governo ha chiuso tutto e le persone non possono uscire di casa". Lo ha spiegato lo stesso Gattuso al quotidiano sportivo portoghese Record e, per sensibilizzare anche i portoghesi sul tema ha usato uan citazione celebre: "Siamo tutti della stessa carne, dello stesso sangue. C'era un comico italiano, Totò, che diceva qualcosa come: possiamo esser nobili o senzatetto, ma alla fine finiamo tutti sotto la stesa terra. Un po' quello che sta succedendo qui. Questo è un virus silenzioso. Molti sono infetti e non lo sanno". Insomma, impossibile immaginarsi su una panchina o a rincorrere un pallone: "In questo momento penso zero al calcio - ha concluso Gattuso - non è una priorità".