Gravina: "Serie A in campo a luglio-agosto se necessario per l'emergenza coronavirus"
coronavirusIl presidente della Figc è tornato sul tema della conclusione dei campionati in un intervento a Radio Marte. "Faremo di tutto per portare a termine i tornei, se sarà necessario andremo oltre il 30 giugno e giocheremo anche a luglio o agosto"
Annullare il campionato 2019-2020? No, grazie. Assegnare il titolo a tavolino? No, grazie. Gabriele Gravina ha in testa un solo obiettivo: terminare i campionati quando l’emergenza coronavirus sarà finita. Il presidente della Figc si dice disposto a giocare anche in estate. "Io per cultura mi arrendo con grande difficoltà – le parole del numeru uno del calcio italiano a "Radio Marte" -. Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione. Sono consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo essere ottimisti. Proveremo a fare il massimo per giocare, anche a costo di chiedere il supporto di Uefa e Fifa e andare oltre il 30 giugno sfruttando anche luglio e agosto".
Le richieste al governo
Mercoledì 26 marzo è in programma una riunione tra Lega e Figc. "In questo momento non c'è spazio per gli interessi del singolo – prosegue Gravina -. Mi appello al buon senso, tanto poi alla fine è la Federazione che dovrà decidere. Lavoreremo su una serie di proposte che riguardano alcuni emendamenti da far valutare al governo, ma ci sono tantissimi temi di nostra pertinenza. Noi non vogliamo chiedere soldi, ma stiamo denunciando uno stato di crisi. Chiediamo di agevolarci con una serie di norme che possano dare uno sviluppo moderno al nostro calcio. Ci vedremo domani, poi ci incontreremo di nuovo la prossima settimana per un tavolo di lavoro permanente e costante, mettendo insieme idee indispensabili per formare progetti".
"Assegnazione a tavolino? Una sconfitta"
Quanto al campionato sospeso Gravina respinge le ipotesi di annullamento o assegnazione a tavolino del titolo: "La ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Rinuncio, ostinatamente, a fare riflessioni che portano a una conclusione del genere. Finché sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi".