Il centrocampista granata continua ad allenarsi in casa per affinare le sue abilità da pugile. "Sta provando la tecnica del Peek a boo che utilizzava Tyson" racconta il suo allenatore. E a Torino c'è un altro boxeur in rampa di lancio: Bentancur
“Rincon sarà in grado di muoversi e colpire come Tyson”. Beh, quasi. Il peso dei pugni sarà diverso, ma il centrocampista del Torino in questi giorni sta continuando ad allenarsi da casa come faceva nella palestra di pugilato che frequenta a Torino. Video lezioni in diretta con l’allenatore Marco Calandretti, 30 anni, direttore tecnico della Kombat Sport di Moncalieri: “Rincon sta provando la tecnica del Peek a bbo che utilizzava Mike Tyson – rivela - Ha le caratteristiche fisiche e mentali per riuscirci”. Chi utilizza il Peek a boo è in grado di invitare l’avversario a colpire, poi di spostarsi col tronco e riapparire davanti a lui colpendolo con forza. Si avvicina la sfida con Sirigu. Per adesso solo virtuale. Già, perché è stato il portiere della nazionale a trascinare Rincon in palestra. “Sirigu è il pugile perfetto: fisico longilineo, lunghe leve, un gran gioco di gambe, esplosività nei movimenti e un carattere coriaceo”. Però se Rincon imparasse la tecnica di Tyson sarebbero guai per il portiere…
Derby sul ring
A Torino la boxe è trasversale: Bentancur è l’ultimo acquisto del club. Passato con facilità dal centro del campo al centro del ring. Nella casa dell’elegante quartiere della Crocetta a Torino si allena correndo sul terrazzo e tira pugni con una buona tecnica: "Potenzialmente è un ottimo pugile: struttura longilinea, rapidità di esecuzione e buon allungo – l’analisi di Calandretti. La boxe allena i riflessi e serve per migliorare i cambi di direzione".
Burdisso l’atleta più forte
“I calciatori – spiega Calandretti – lavorano con pochi movimenti di flessione a livello del tronco, a differenza dei pugili che lavorano molto sulla mobilità del busto. Solo sbloccando il tronco e il bacino si ottiene più fluidità del movimento”. Anche Nicolas Burdisso, oggi ds del Boca Juniors, si allenava nella stessa palestra. “Lui era rigido a livello del tronco e voleva migliorare. In assoluto è l’atleta più forte e prestante che ho seguito”. Nel Torino anche il portiere Rosati frequenta la palestra, così come faceva il collega Ichazo, ora al Genoa. E adesso che devono restare a casa sono tutti pronti a indossare i guantoni quando squilla il telefono per la video lezione.