Presto la Lega Serie A invierà all'AIC tutte le proposte relative al taglio degli stipendi dei giocatori. Due le strade percorribili al momento: il tavolo di lavoro indetto della Lega oppure una trattativa individuale da parte delle società. Le posizioni dei club di Serie A
Questa mattina, per parlare della questione del taglio degli stipendi c’è stata una call fra l'AIC e la Lega di serie A (rappresentata dal presidente Dal Pino e dall’ad De Siervo). Si è deciso che nel giro di pochi giorni la Lega manderà all'AIC tutte le proposte relative al taglio degli stipendi, per cercare di raggiungere un accordo collettivo sulla vicenda. Proposte che potrebbero arrivare anche da riflessioni arrivate direttamente dalle società. Infatti, a livello generale, ci sono due strade per affrontare la questione del taglio degli stipendi: la prima è proprio il tavolo di lavoro indetto dalla Lega (in cui, naturalmente, ci sono anche alcune società) che sta affrontando il problema. Lunedì ci sarà il consiglio dell’AIC a cui partecipano: Tommasi (presidente), Calcagno (vicepresidente), Grazioli (dg) Campana (presidente onorario) e i consiglieri: Acerbi, Agazzi, Agliardi, Biondini, Chiellini, Coletti, Danilo Coppola, Evacuo, Fiumana, Gragnaniello, Leonardo Grosso, F. Marchetti, Chiara Marchitelli, Masina, Montolivo, Alice Parisi, Pasqual, Marco Piccinni, Ranocchia, Sergio Romano, Rossettini, Rocco Sabato. La novità sarebbe che gli stessi calciatori (e quindi l’AIC) sarebbero anche disposti a tagliarsi lo stipendio, pronti ad un accordo tipo NBA. Cioè: ok, adesso partecipiamo alle perdite, ma in futuro allora vogliamo partecipare in qualche modo agli utili. A questo tavolo è venuta fuori la necessità di capire quale fosse la disponibilità dei giocatori, e la sensibilità su questo tema. Il presidente Tommasi in più circostanze, pubblicamente, ha espresso la propria posizione: pronti al sacrificio, qualora questo sacrificio sia “diviso” in parti uguali. È per questo che la Juventus, considerata anche la presenza di Chiellini, ha recepito questa necessità e ha iniziato a ragionare sull’argomento al proprio interno. La seconda è appunto la trattativa "individuale". In Italia, a differenza di Spagna e Francia non ci sono leggi che permettano alle società di poter (una volta dichiarato lo stato di crisi) poter intervenire in maniera unilaterale sugli stipendi dei giocatori. Ecco perché qualche società, sta muovendo i suoi primi passi in questa delicata situazione. A cominciare proprio dalla Juventus.
Gravina: “Tagli? Non si può non guardare la difficoltà”
Il presidente della Figc Gabriele Gravina è tornato sull’argomento in un’intervista a Radio Sportiva: “Il taglio degli stipendi ai calciatori? La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente. Talmente chiara che nessuno può far finta di non porsi il problema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno, lo dobbiamo fare ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione. E' un tema che si sta già affrontando”. E ha aggiunto: "Ci sono stati già incontri con leghe e associazioni di categoria -. Ci sono proposte in atto. Si sta cercando di trovare una sintesi tra le diverse posizioni. Non possiamo far finta che il calcio non stia subendo gli stessi danni economici degli altri comparti dell'industria italiana: molti presidenti di club sono anche imprenditori, subiscono le problematiche del Paese che vengono trasferite nel mondo del calcio".
JUVENTUS
Le proposte arrivano da un dialogo molto intenso fra la società e i senatori (Chiellini, Buffon e Bonucci). Chiellini in quanto capitano (e consigliere AIC) si è reso portavoce delle proposte. In linea generale il gruppo ha compreso le esigenze della società ed è disposto a fare delle rinunce significative anche per dare un segnale all'esterno. Il riferimento (al momento) è sempre il 30 giugno e su quello si ragiona. La prima ipotesi è quella che ha avuto qualche resistenza in più. Cioè la società pagherebbe subito lo stipendio di marzo e poi non pagherebbe fino alla ripresa del campionato. Quindi significherebbe, in caso di stop definitivo del campionato rinunciare a tre mesi di stipendio secchi. E comunque anche in caso di ripresa gli stipendi del periodo in cui si riprenderebbe a giocare verrebbero pagati successivamente. Dunque più probabile che si discuta sulle altre due opzioni o si possa trovare una sintesi tra le due. Che sono:
- In caso di annullamento della stagione rinunciare a due stipendi su quattro o se si dovesse riprendere rinunciare comunque a un mese. In entrambi i casi da qui a giugno gli stipendi resterebbero congelati e pagati a partire dal luglio;
- Rinunciare a prescindere a un mese e mezzo di pagamenti qualunque cosa accada. Fermo restando il pagamento degli altri stipendi posticipati a partire dal 1 luglio;
Resta da capire pero cosa accadrà se verranno prese decisioni collettive da parte di FIFA. Se varranno eventuali accordi privati o se verranno azzerati e/o scavalcati.
LAZIO
Lazio non ha preso al momento nessuna decisone rimanendo convinta che la stagione possa ripartire in tempi relativamente brevi. In caso contrario attende di partecipare alla discussione per eventuali accordi collettivi ma da questo punto di vista, secondo la società biancoceleste siamo solo alle battute iniziali.
INTER
L’Inter si adeguerà ai criteri generali adottati dai club di prima fascia in Italia e Europa. È chiaro che se l’attività non dovesse riprendere solo in Italia valuteranno il da farsi, insieme alla Lega.
ATALANTA
Sul fronte Atalanta, per il momento, nessuna iniziativa in cantiere.
ROMA
Prima di una verifica della valutazione del danno è impossibile intervenire su eventuali tagli. Ad esempio se si dovesse giocare a giugno e luglio non ci sarebbero danni sostanziali. Quindi si interverrà eventualmente solo quando sarà definitiva la modalità d chiusura della stagione
NAPOLI
Sul fronte stipendi la posizione del Napoli al momento è di attesa. Hanno registrato informalmente la disponibilità dei giocatori a farsi carico della situazione ma – sottolineano – è auspicabile una decisione collegiale a livello di Federcalcio e lega che sia attuabile in egual misura per tutti. Ovviamente poi andranno fatti dei distinguo anche sulle modalità. Se per esempio dovessero essere 2 stipendi si potrebbe pensare di spalmare il secondo sulla prossima stagione; allo stesso tempo la decurtazione andrebbe fatta solo sugli stipendi “importanti”, cioè (pensando anche ai tesserati che giocano nelle categorie minori) stabilire un tetto sotto il quale non effettuare la trattenuta. Comunque c’è la presa di coscienza della necessità di dare un contributo anche per tutelare tutti gli altri dipendenti del club che altrimenti rischierebbero la cassa integrazione.
MILAN
È un tema sul quale si sta ragionando, ma non è stata presa nessuna decisione e il Milan non è ancora andato al cuore della vicenda. Se ne riparlerà quando la situazione sarà più chiara ma al momento è solo un'ipotesi di lavoro e nulla più. È un argomento che prima o poi verrà a galla, di questo ne sono consapevoli ma non attuale. Il Milan spera che si possa comunque risolvere in maniera collegiale. Nessun giocatore ad oggi è stato informato su questa ipotesi.
VERONA
Attendono incontri e confronti collegiali sul tema.
PARMA
Ancora nulla di deciso, come altri stanno aspettando le disposizioni della Lega. Una delle proposte che stanno valutando comunque è quella di “spalmare” lo stipendio di marzo nei mesi successivi..
BOLOGNA
L’argomento della riduzione degli stipendi è stato ufficiosamente trattato dai giocatori con lo staff nelle chat attivate in questi giorni. Si aspetta di capire quali siano gli orientamenti e sulla base di cosa sedersi ad un tavolo. Criteri, tra gli altri, i tempi di ripesa della stagione. Società però ancora non ha fatto nulla di ufficiale.
SASSUOLO
Ancora niente di ufficiale: si attendono prese di posizioni di Lega e Figc. La società non ha ancora detto nulla in proposito. I giocatori invece ne stanno parlando fra di loro ma aspettano di essere contattati dalla società e sentiti prima ancora da AIC.
CAGLIARI
Il Cagliari come società auspica sia la riduzione degli stipendi, che però probabilmente potrà essere stabilità solo a emergenza conclusa sulla base di quanto si starà fermi, sia soprattutto lo slittamento di ogni scadenza. Avendo pagato sino a gennaio, e sapendo di poter pagare entro il 30 maggio le altre due mensilità del trimestre, lavora attraverso i tavoli della Lega per spostare questa prima scadenza e di conseguenza tutte le altre. Con i giocatori non ha ancora parlato ufficialmente di decurtazione, solo fatto dei sondaggi indiretti, ma in ogni caso la società è contraria a soluzioni individuali (iniziative di singoli club, tanto meno giocatore per giocatore) ma lavora per trovare intesa con AIC.
FIORENTINA
La Fiorentina al momento non ha ancora affrontato il problema, aspetta di capire le linee guida politiche e sportive prima di prendere qualsiasi decisione e parlarne con i giocatori.
UDINESE
Nulla di stabilito al momento.
TORINO
La posizione della società è chiara. Il taglio degli stipendi è inevitabile. Cairo si è già espresso pubblicamente in questo senso. Al momento però questo argomento non è stato affrontato con i giocatori perché si aspetta una decisione il più possibile comune e condivisa dalla Lega.
SAMPDORIA E GENOA
Le società, almeno Genoa e Samp, hanno ufficiosamente chiacchierato sul tema con alcuni loro giocatori. E non hanno trovato un muro, ma comprensione. Quindi credono - e questa è loro interpretazione - che con buon senso reciproco vista la situazione tramite Aic troveranno una soluzione. Ma avevo aggiunto questa nota solo per indicare il loro punto di vista. Un sentore su quello che può accadere.
LECCE
Attende un orientamento da FIGC, Lega e Assocalciatori. Con la squadra non è ancora stata affrontata concretamente la questione, ma dai calciatori è già trapelata una disponibilità di massima a tagliarsi un po’ degli ingaggi: una concreta sensibilità. Linea della società: condividere senza imporre.
SPAL
La Spal si allinea alla Lega. Sono nel gruppo di lavoro come membro collettivo e, al momento, non pensano di prendere iniziative extra.
BRESCIA
La situazione non è ancora stata definita nel dettaglio. Fino ad ora si è seguita la strada di aspettare qualche settimana per vedere il decorso degli eventi, valutare bene anche cosa viene proposto a livello federale e di associazioni varie e successivamente decidere la strategia. Fino a domani, giocatori e personale sono in ferie. Presumibilmente questo periodo di astensione sarà prolungato di un paio di settimane ancora, ma è ancora tutto da decidere.