L'attaccante del Sassuolo racconta la sua quarantena: "Sono preoccupato ma voglio essere ottimista. Il mio desiderio è chiudere il campionato. Obiettivo? 20 gol e cena con Del Piero". Sulla Nazionale: "Quagliarella è un esempio. Mancini? Da tempo sono nei suoi pensieri. Io ho tanta fame, non ho mai mollato nella vita"
"Il merito di quel foglio è soprattutto di mia moglie Annamaria. L'ho pensato con lei. Mi ha detto di fare qualcosa per questo momento e ho scritto quelle parole. Non ne ho parlato con nessuno. Solo con il team manager che lo custodiva". Quel foglio di cui parla Ciccio Caputo è il messaggio esibito in diretta televisiva dopo aver segnato in Sassuolo-Brescia 3-0 del 9 marzo, ultima partita sin qui giocata nella Serie A 2019/2020 . Un pezzo di carta, le parole "andrà tutto bene, restate a casa" e un'immagine che fa il giro del mondo. Lo racconta alla Gazzetta dello Sport dalla sua casa di Modena, commuovendosi. "Non avrei mai pensato che facesse il giro del mondo. Mi sono arrivati messaggi anche dall'estero".
"Rispetto tutte le regole, l'unica cosa che voglio è giocare"
La maglia della partita contro il Brescia è finita all'asta: "Il ricavato andrà agli ospedali pugliesi" spiega l'attaccante nato ad Altamura, in provincia di Bari, il 6 agosto 1987. Sta condividendo la quarantena da coronavirus con sua moglie e i tre figli Sofia, Jacopo e Brando. "Proviamo a ballare con i bimbi, sentiamo musica allegra anche per loro. Poi tiriamo qualche calcio in giardino. Jacopo che compie 6 anni mi chiede perché non lo porto a scuola calcio. Gli ho spiegato che c'è questo maledetto virus. La spesa la faccio io una volta a settimana. E preparo tanta macedonia. Ci alleniamo poco e devo stare attentissimo". I fari si spostano poi sul campo: "Il mio desiderio è chiudere il campionato. Ogni tanto riguardo quei due gol al Brescia e mi emoziono. Rispetto tutte le regole, ma l'unica cosa che voglio è giocare. Sono preoccupato ma positivo. Mia moglie ha più paura".
"Obiettivo 20 gol e cena con Del Piero. Nazionale? Io non mollo mai"
I gol in campionato sono 13, merito anche di un gioco che lo valorizza: "Roberto De Zerbi mi cercava già a Foggia, è stato il primo a chiamarmi a maggio. In estate mi volevano in tanti, ma volevo lui. Non è facile fare quello che ti chiede - le parole dell'attaccante - non vuole buttare mai via la palla. Con il 4-2-3-1 abbiamo trovato la quadra. Mi ha fatto sentire importante". Dopo i 16 centri di Empoli, Caputo si sta ripetendo ed è alla settima annata in doppia cifra: "Mi sento un ragazzino - ammette - a Empoli mi hanno paragonato a Di Natale. Lui è un grande". L'obiettivo? "Restano i 20 gol. Se li raggiungo vado a cena con Del Piero a Milano nel suo ristorante - ricorda - è il mio idolo di sempre e me l'ha promesso". Del passato fa parte Antonio Conte, suo allenatore a Bari e oggi all'Inter: "Se mi chiamasse per fare la punta di riserva? A Sassuolo sto troppo bene. Per pensarci, prima dovrebbe arrivare la proposta". Ultimo pensiero alla Nazionale: "Quagliarella è un esempio. Il ct Mancini? Da tanto sono nei suoi pensieri. Io ho tanta fame, non ho mai mollato nella vita. Continuo così".