#SkySportClassic dedica la giornata di mercoledì 8 aprile agli anni '80, in cui il campionato di Serie A raccoglieva i migliori talenti del calcio mondiale. Da Maradona a Platini, da Van Basten a Falcao, ecco i più forti stranieri transitati dal nostro paese in quel magico decennio
DIEGO ARMANDO MARADONA. Impossibile riassumere in cifre quello che il 'Pibe de oro' è stato per Napoli e per l'Italia. Leader carismatico di un popolo, ha trascinato la sua squadra a due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa. Sbarcato a Napoli nel 1984 per la cifra record di 13 miliardi e mezzo di lire, Diego ha ripagato i suoi tifosi a colpi di magie, lasciando l'Italia nel 1991. Per lui 188 partite e 81 reti con la maglia azzurra, per quello che da molti è stato considerato un dio del pallone
MICHEL PLATINI. Di origini italiane, sbarca nel 1982 alla corte della Juventus, fortemente voluto dall'Avvocato Agnelli, dopo essere stato a un passo dall'Inter. A Torino si consacra tra i calciatori più forti di sempre, vincendo tutto (Coppa Campioni, Intercontinentale, Coppa Coppe, Supercoppa Europea, due scudetti e una Coppa Italia). In bianconero arrivano anche tre Palloni d'Oro e altrettanti titoli di capocannoniere. Con la Juve giocherà fino al 1987, anno del ritiro: per 'le Roi' 147 presenze, 68 gol e un numero non precisato di colpi di genio
RUUD GULLIT. Silvio Berlusconi si innamora di Gullit nell'estate del 1987 e lo regala per oltre 13 miliardi ad Arrigo Sacchi, chiamato a portare il Milan in cima al mondo. Il 'tulipano nero' diventa oggetto di culto grazie alle treccine, ai baffi e alle sue scorribande nella movida milanese. In campo è un'ira di Dio: 125 presenze e 38 gol per l'olandese, Pallone d'Oro al suo primo campionato in rossonero. Con il Milan vince tutto: 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Intercontinentali e 2 Supercoppa Europea
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MARCO VAN BASTEN. Il Milan pesca in Olanda anche con uno degli attaccanti più forti nella storia del calcio. Van Basten approda a Milanello nel 1987, perdendo gran parte della stagione per il problema alla caviglia che lo costringerà pochi anni dopo al ritiro prematuro dal calcio. Fa però in tempo a tornare per regalare lo scudetto ai rossoneri. Negli anni successivi, il 'cigno di Utrecht' esplode definitivamente in tutto il suo talento: saranno 90 i gol in 147 partite, con un palmares infinito tra coppe e campionati, tre Palloni d'Oro e due titoli di capocannoniere
FALCAO. Non a caso soprannominato l'ottavo Re di Roma, il brasiliano fu per anni il fulcro della Seleçao e della 'Magica'. Idolo della Sud, tecnica fuori dal comune e visione di gioco straordinaria, Falcao trascinò la Roma allo storico scudetto del 1982-83, oltre che a due Coppa Italia e alla finale di Coppa dei Campioni del 1984. Lascerà la Capitale nel 1985, non senza polemiche
ZICO. Quando Arthur Antunes Coimbra ha deciso di sbarcare in Europa nel 1983 dopo aver fatto sfracelli con il Flamengo e con la Seleçao, è approdato all'Udinese. Un trasferimento che fece clamore, tanto da sollevare minacce di secessione del Friuli e che fu risolto dopo la mediazione di Ministri e dell'allora Presidente Pertini. Zico giocò due campionati in maglia bianconera: nel primo incantò, nel secondo molto meno. Lasciò l'Italia nel 1985 con un bilancio di 22 gol in 39 partite, dopo aver insegnato anche a noi la punizione 'a foglia morta'
KARL-HEINZ RUMMENIGGE. Dopo aver dominato l'Europa e il mondo con la maglia del Bayern Monaco (due Coppe Campioni e altrettanti Palloni d'Oro), l'attaccante tedesco arriva all'Inter nell'estate del 1984 per una cifra vicina ai 9 miliardi di lire. A Milano resta fino al 1987, segnando 24 gol in 64 partite: pur senza vincere nulla, resta nei cuori dei tifosi nerazzurri
SOCRATES. Laureato in medicina, anticonformista e ribelle a ogni forma di dittatura, sbarca in Italia nel 1984 dopo essere stato acquistato dalla Fiorentina per oltre 5 miliardi di lire. Non riuscì a integrarsi perfettamente nel calcio italiano, lasciando così la Serie A dopo appena una stagione condita comunque da 6 gol e tante giocate di classe del "dottor Guevara del futbol"
RUUD KROL. Difensore e perno dell'Ajax e della grande Olanda che trasformò radicalmente il modo di intendere il calcio negli Anni Settanta, Krol arrivò a Napoli nel 1980, subito dopo la riapertura delle frontiere. Nonostante qualche problema fisico, nelle prime due stagioni fu un trascinatore della squadra che chiuse al 3° e 4° posto, raccogliendo 107 presenze e tanti applausi dal pubblico napoletano
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JUNIOR. Centrocampista di grande tecnica e visione, il brasiliano arrivò in Italia nel 1984, giocando tre stagioni con il Torino e facendo innamorare i tifosi granata. Dopo 86 presenze e 12 gol, Junior si trasferisce al Pescara, dove trova un maestro come Giovanni Galeone: in Abruzzo fu un vero e proprio idolo, tanto che una televisione locale lo fece debuttare alla conduzione di un programma intitolato "Brasi...Leo".
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LOTHAR MATTHAUS. Giovanni Trapattoni indica ad Ernesto Pellegrini l'acquisto di un centrocampista tecnico e tosto, il tedesco Matthaus, protagonista di tre scudetti con il Bayern. La potenza del n° 10 nerazzurro è fuori dal comune per quei tempi: vince lo scudetto dei record, una Supercoppa e una Coppa Uefa. Nel 1990, dopo aver conquistato il Mondiale, sarà anche Pallone d'Oro. In nerazzurro resterà fino al 1992
ANTONIO CARECA. Il Napoli ha bisogno di un attaccante da affiancare a Bruno Giordano e soprattuto a Diego Armando Maradona per tentare di consolidare il suo primato in Italia e tentare di scalare l'Europa. Dal Brasile arriva Careca, goleador con Guarani e San Paolo. Antonio strega subito il San Paolo: l'intesa con Diego è massima e a Napoli arrivano altri successi: uno scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa, con ben 73 gol segnati in maglia azzurra
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FRANK RIJKAARD. Il terzo ma non meno importante del favoloso trio d'olandesi che portò il Milan sul tetto del mondo. Rijkaard arrivò a Milano nel 1988 per quasi 6 miliardi di lire: nato difensore, Sacchi lo mise davanti alla difesa e ne fece uno dei centrocampisti più forti degli ultimi anni. Nonostante il ruolo, i suoi gol erano pesanti: decise la finale di Coppa Campioni a Vienna con il Benfica e quella di Intercontinentale a Tokyo con l'Olimpia Asuncion. In rossonero 142 presenze e 16 reti
RUDI VOLLER. Acquistato dalla Roma di Dino Viola nel 1987, il tedesco soffrì non poco la prima stagione in Italia, anche a causa di numerosi infortuni. Dalla seconda esplose, grazie anche al gol che decise il derby 1988-89 contro la Lazio. Con i giallorossi vinse una Coppa Italia, trascinando la sua squadra anche a una finale di Uefa. Per lui 45 gol in 142 presenze
15/24Twitter A football archive
GLENN STROMBERG. Centrocampista dal grande fisico e dalla tecnica notevole, Stromberg si fa conoscere con il Goteborg, con cui vince la Coppa Uefa. Dopo un passaggio al Benfica, ecco lo sbarco a Bergamo nel 1984: diventa una bandiera dell'Atalanta, con cui colleziona 219 presenze fino al 1992, giocando con la Dea anche in Serie B. Fu uno dei perni della squadra che nel 1987-88 raggiunse la storica semifinale di Coppa della Coppe
16/24Twitter Alla faccia del calcio
DANIEL PASSARELLA. Bandiera del River Plate, Passarella approda alla Fiorentina nel 1982 con la fama di essere uno dei difensori più tecnici del mondo. Con la Viola stabilisce anche il record di marcature per un difensore (11 gol), prima di trasferirsi all'Inter per due ulteriori stagioni. Lasciò l'Italia nel 1988 per far ritorno al suo River
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GRAEME SOUNESS. Centrocampista scozzese dai piedi buoni, protagonista dei trionfi del Liverpool in Europa nei primi anni '80, lascia i Reds nel 1984 dopo la Coppa Campioni vinta all'Olimpico con la Roma per trasferirsi alla Sampdoria. Con i blucerchiati, in due stagioni, colleziona 56 presenze e 8 gol, contribuendo al trionfo in Coppa Italia nel 1984-85, primo trofeo del club genovese
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PREBEN ELKJAER LARSEN. Attaccante potente e dal gol facile, diventò subito l'idolo della tifoseria veronese nel 1984, anno di arrivo in Serie A. Fondamentale il suo contributo nella cavalcata dell'Hellas allo scudetto, con tanto di gol decisivo nello storico Atalanta-Verona che ha consegnato il primo titolo ai veneti. Per due volte sul podio del Pallone d'Oro, il danese chiuse con 32 reti la sua esperienza all'Hellas nel 1988
TONINHO CEREZO. Acquistato dalla Roma nel 1983, formò con Falcao una delle migliori coppie di centrocampisti mai viste in Italia. Con i giallorossi conquistò due Coppa Italia, arrivando a un passo dalla Coppa Campioni. Cerezo passò nel 1988 alla Sampdoria, con cui celebrerà la Coppa Coppe e più avanti lo storico scudetto. Lascerà la Serie A nel 1992, dopo aver fatto la storia
ZBIGNIEW BONIEK. Zibì arriva alla Juventus nel 1982 dove trova una squadra stellare. La sua intesa con Platini, in campo e fuori, è perfetta: pur non segnando valanghe di gol, il polacco si contraddistingue per essere decisivo in Europa. Suoi i gol che portano la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea, suo il rigore procurato nella finale dell'Heysel. L'Avvocato Agnelli, non a caso, lo soprannomina 'Bello di notte'. Dopo aver vinto tutto con la Juve va alla Roma, con cui segna 23 reti in tre stagioni
21/24Foto Sito Avellino
RAMON DIAZ. Ingaggiato dal Napoli nel 1982, il centravanti argentino fa invece le fortune dell'Avellino, con cui segna 22 reti tra il 1983 e il 1986. Dopo una parentesi alla Fiorentina, arriva la chiamata dell'Inter di Trapattoni, con cui Diaz vince lo scudetto dei record nel 1988-89, contribuendo con 12 reti. E' quello il suo unico trofeo alzato in un decennio in Italia
CARLOS DUNGA. Acquistato nel 1984 dalla Fiorentina nell'affare Socrates, Dunga arrivò in Italia solo nel 1987 con la maglia del Pisa. Centrocampista di quantità e qualità, leader in campo e fuori nonché dotato di un tiro dalla distanza pazzesco, divenne un perno della Viola dal 1988 al 1992, prima di un'ulteriore stagione al Pescara. Con il Pisa ha vinto la Mitropa Cup, il torneo internazionale dedicato a chi aveva conquistato i campionati di seconda divisione
RUBEN SOSA. Approdato in Italia nel 1988 con la maglia della Lazio, Ruben Sosa si dimostra subito un attaccante congeniale per la Serie A: rapido, fantasioso e potente. L'uruguaiano segna 40 gol a Roma, poi si trasferisce all'Inter dove vince anche una Coppa Uefa. Con 84 marcature, è stato a lungo il calciatore uruguaiano più prolifico mai approdato in Italia
MICHAEL LAUDRUP. Centrocampista moderno, dotato di qualità e quantità, il danese fu acquistato dalla Juventus nel 1983 ma fu girato in prestito alla Lazio, avendo raggiunto il limite di stranieri in squadra. A Roma Laudrup fece conoscere le sue doti, stregando Trapattoni che lo rivolle a Torino. Con i bianconeri conquistò scudetto e Coppa Intercontinentale, prima di indossare altre prestigiose maglie come Real Madrid e Barcellona