Coronavirus, Pezzella: "E' stata dura. Ora voglio tornare ad una vita normale"

Serie A

Il difensore argentino, fra i tre calciatori viola positivi al Coronavirus, ora sta bene: "Da due settimane mi alleno forte. Ho superato un momento duro, ma non mi sono mai sentito solo". Poi un aneddoto: "Mi sarebbe piaciuto giocare con Ayala"

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

La Fiorentina è stata fra le squadre maggiormente colpite dal coronavirus. Ben 12 i casi positivi, tre i calciatori: Vlahovic il primo, seguito da Cutrone e Pezzella. Proprio il difensore argentino è tornato a parlare e lo ha fatto attraverso i canali social del club viola: "Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno inviato messaggi in queste ultime settimane - ha spiegato - siete stati veramente importanti per me. Non mi sono sentito solo e questo è stato fondamentale. Mi avete fatto sentire molto meglio". Poi il racconto si sposta sui giorni più duri, quelli della battaglia contro il virus: "Ero lontano da mia moglie e dalla mia famiglia, con cui ho parlato per messaggio e video-chiamate. Anche per loro è stato difficile stare così lontani da me, spero di poterli riabbracciare presto". Il difensore argentino al braccio ha la fascia da capitano ed è una guida per i tanti ragazzi giovani del club di Commisso. L'obiettivo è quello di tornare ad allenarsi per continuare a dare loro preziosi consigli: "Dopo essere risultato positivo al virus, ho parlato con i medici della squadra che mi hanno raccomandato di stare fermo almeno per una settimana - prosegue nel suo racconto Pezzella - passati sette giorni, ho iniziato a fare alcuni esercizi piano piano. All'inizio ho fatto fatica, ma sono già due settimane che ho alzato i ritmi". A stargli vicino anche il presidente Commisso: "L'ho sentito quasi tutti i giorni. Oltre a lui, pure i miei compagni, l'allenatore, i medici e la mia famiglia ovviamente". 

"Mi sarebbe piaciuto giocare con Ayala"

Pezzella ha dovuto affrontare da solo la quarantena: "Ho bevuto tanto mate e ho studiato un po' - ha spiegato - non è semplice passare il tempo". Poi un messaggio per Firenze e per chi lotta contro il virus: "Ringrazio dottori e infermieri. Stanno facendo di tutto per farci uscire da questo periodo orribile. E noi dobbiamo fare di tutto per rispettare le regole e rimanere a casa. Chi può, faccia una donazione. Vorrei tornare il prima possibile ad una vita normale". Il discorso si fa più leggero quando la mente torna indietro nel tempo a ricordi felici: "Il difensore è sempre stato il mio ruolo. Mi sarebbe piaciuto giocare con Roberto Fabian Ayala, uno dei difensori più forti della storia del calcio argentino. Da piccolo guardavo un sacco di sue partite".