Dybala a Del Piero sul coronavirus: "Sto meglio, aspettiamo i risultati del 2° test"

Serie A
Instagram Paulo Dybala

Dalla Juventus alla Juventus, Paulo e Alex a confronto in una lunga diretta Instagram. Tantissimi i temi: dalle condizioni di salute dopo la positività dell'argentino al covid-19: "Ho avuto sintomi più forti di Oriana, ora sto meglio. Aspetto i risultati del secondo tampone" al retroscena sulla maglia di Del Piero: "Provai a comprarla su Internet, persi all'asta per 10 euro". Infine la sfida: "Quando tutto sarà finito gara di punizioni. E chi vince riceve la numero 10 dell'altro"

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI DELL'11 APRILE

La Juve di ieri e quella di oggi, il 10 in comune, la voglia da raccontarsi in questi giorni di lockdown. Paulo Dybala e Alessandro Del Piero insieme su Instagram, un botta e risposta tutto bianconero sull'asse Italia-Stati Uniti: "Io e la mia fidanzata siamo rimasti a Torino", la Joya racconta la convalescenza dopo il coornavirus. "Attendiamo che passi tutto. Abbiamo avuto un po' di sintomi, non fortissimi anche se io più di Oriana. Ora stiamo molto meglio e aspettiamo i risultati del test. Mentre per fortuna in Argentina i controlli di amici e familiari sono risultati negativi, credo che se nel mio paese si continua con l'efficacia dimostrata finora in 15 giorni ne saremo fuori. Fortunatamente il virus è stato controllato e cricoscritto molto bene". Il grande ex parla invece da Los Angeles: "Oggi piove, ma qui va tutto bene. Passo tanto tempo insieme ai miei bambini. Tu almeno puoi focalizzarti sulla ripresa degli allenamenti, avete un obiettivo all'orizzonte". La cosa che più di tutte manca all'argentino è lo spogliatoio: "Non mi interessa uscire per andare in centro", spiega Dybala, "ma soltanto per rivedere i miei compagni e ritrovare il campo e il pallone. Naturalmente quando ci saranno le condizioni di sicurezza per ricominciare".

"Quella tua maglia persa all'asta..."

Spronati dai tifosi a gran voce, Del Piero e Dybala promettono una sfida di calci di punizione non appena tutto sarà finito. "Ma rendiamola più interessante", alza la posta in palio l'ex attaccante. "Una volta mi scrivesti: 'Alex, ho perso la tua maglia...'". Paulo rivela: "Mi era arrivata un'immagine di una tua maglia, stagione 2010/11, durante un'asta. Io mi sono detto che doveva essere mia per forza, perché non ne avevo di tue. Non mi ricordo la cifra, ma era un'offerta a busta chiusa. E alla fine, proprio sul gong, la mia era stata superata per 10 euro". Povero Dybala, che beffa: "Sto 10 che ritorna sempre eh? Ma a quel punto non ho avuto più tempo per rilanciare". I due oggi trovano così una soluzione: "Chi vince la gara di punizioni riceve la 10 dell'altro. Qua la mano. Anzi il gomito, che la mano adesso non si può..."

I gol più belli: "Inter e Fiorentina"

L'intervista doppia continua, Del Piero sceglie la rete numero uno della carriera di Dybala e viceversa. "Dal punto di vista del gesto tecnico hai fatto dei gol bellissimi", commenta Alex. "Ma come complessità di tutta l'azione, l'ultimo che hai segnto contro l'Inter è il più completo e forse anche il più bello", un gioiello prima della sosta. "Penso proprio che Handanovic non se l'aspettava", sorride Dybala, "con quella finta e quel tiro improvviso l'ho preso in controtempo. E che dire dei tuoi, i gol alla Del Piero? Dovrei sceglierli tutti. Quindi voglio premiarne uno diverso: quello contro la Fiorentina, al volo di mezzo esterno, sopra il portiere". 4 dicembre 1994. "Non so come tu abbia fatto a prenderla". Del Piero sottovoce: "Neanch'io! Anche per me si tratta del mio gol più bello, unico nel tipo di esecuzione. Poi ci domandano come ci vengono in mente certe cose: si gioca tutto in un attimo, non c'è tempo per ragionare. A volte è bene far prevalere l'istinto". In vista della sfida, i due rispolverano le migliori punizioni messe a segno. Parte Del Piero: "Rispondo con quelle più emblematiche: a volte non conta la bellezza del gol, ma l'importanza. Quindi anche una punizione bruttissima, calciata bassa, ma fondamentale contro il Real nell'anno in cui abbiamo vinto la Champions per me vuol dire tantissimo. Così come la mia  prima 'maledetta', contro il Bologna, dopo un anno di allenamento". Dybala ammira il collega: "Beato te, non ho mai avuto la fortuna di tirare una punizione brutta e decisiva. Io scelgo quella contro l'Atletico", nella Champions League in corso. "Anche lì c'è stata tanta velocità di pensiero, con un angolo molto ridotto. Ero con Pjanic sul pallone: volevo calciare in porta e lui mi suggerì di provare una traiettoria bassa, sperando in una deviazione. Ma io mi dissi di no, tiro alto e forte: o va al secondo anello o faccio gol. Oblak proprio non se l'aspettava".

Dybala: "Alex, com'era il tuo calcio?"

Del Piero nella Juve di oggi? Dybala si domanda che effetto farebbe: "Magari potessi giocare ancora", non ha dubbi il classe '74. "Io ho cominciato in un'era in cui i giornalisti erano fuori dallo spogliatoio. Ora tutto il movimento è cresciuto, anche dal punto di vista economico c'è stata una crescita esponenziale. Negli anni '90 l'allenatore e il calcio italiano avevano determinate caratteristiche: difensivi, ordinati, tattici. E così quello inglese e spagnolo. Poi gli allenatori hanno cominciato a mixarsi e a contaminare le idee, si è cercato sempre di più il dettaglio". Ma a segnare la svolta, secondo l'ex fuoriclasse, è stata soprattutto una modifica del regolamento. "Con la regola del retropassaggio: da lì in poi ci ha guadagnato lo spettacolo. E c'è una protezione del calcio giocato, a un difensore sono concessi molto meno falli". Dybala conferma: "Mi ricordo di una partita a San Siro contro l'Inter, durante il mio primo anno di Serie A. Mi marcava Samuel: ho perso il conto dei falli e delle botte che presi in quei 90 minuti. Più di 15, di sicuro. Oggi l'avrebbero buttato fuori dopo il secondo". Dall'idolo di sempre (Platini, per Alex) al piatto preferito (asado, pizza e spaghetti all'aragosta, quelli di Paulo), la chiacchierata continua. "Ci sei mai stato in Argentina?". Del Piero racconta: "Una volta sola, quando avevo 20 anni in tournée natalizia. Mi ricordo solo tre cose: che avevamo giocato in uno stadio completamente di legno. Che c'era una pioggia incredibile. E durante la partita cosa aveva fatto Rampulla", il secondo portiere di quella Juventus. "Doveva essere un rilancio rapido, invece la palla non si alzò e colpì alla nuca Torricelli per poi finire in corner. Non riuscivamo a trattenerci dal ridere". Anche oggi: "Devi tornarci", l'invito di Paulo. "Così vieni a mangiare l'asado da me". E prima di pranzo, la free kick challenge dei numeri 10.