Matri annuncia il ritiro dal calcio: "Ho realizzato i miei sogni. Non ho rimpianti"

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L'attaccante, che a gennaio era rimasto svincolato dopo aver rescisso il contratto con il Brescia, ha ufficializzato il suo ritiro: "Mi mancherà la vita da calciatore, ma non volevo più sentirmi sopportato -si è confidato a Sky - non avrei mai immaginato di vincere tre scudetti, non posso lamentarmi della carriera che ho avuto"

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Otto anni fa Alessandro Matri festeggiava lo scudetto con la Juventus, il primo titolo dell'era Conte. Oggi, in diretta con #CasaSkySport, ha ufficializzato il suo ritiro dal calcio giocato a 35 anni e con 344 partite di Serie A sulle gambe: "Posso dire di aver realizzato i miei sogni - ha spiegato - Quando mi sono affacciato a questo sport, non pensavo che avrei avuto una carriera del genere e che avrei vinto tre scudetti. Non posso lamentarmi di come è andata. Adesso però smetto.. Sono arrivato a prendere questa decisione visto come sono andati i primi sei mesi con il Brescia. Successivamente sono venuti a mancare un po' di stimoli e dal campo ho avuto risposte non positive. Non avevo più voglia di essere sopportato e non fa parte del mio carattere restare in una piazza dove non posso dare ciò che serve. Dopo che sono rimasto svincolato di richieste ne sono arrivate poche e non ero convinto di nessuna di queste. Ho preferito evitare figuracce. Mi mancherà la vita da calciatore, ma solo un'occasione importante poteva farmi ripartire".

"Scudetto Juve sembra ieri"

Il 6 maggio del 2012 la Juventus festeggiava il primo scudetto dopo Calciopoli e la conseguente retrocessione in Serie B. Decisiva la vittoria di Trieste sul Cagliari e la contemporanea sconfitta del Milan nel derby contro l'Inter: "Sono ricordi indelebili, impossibile non emozionarsi ancora a rivedere le immagini - racconta Matri -  sono già passati otto anni, anche se sembra ieri". A Torino era arrivato nel gennaio del 2011 dopo una prima parte di stagione a Cagliari. 20 i gol totali alla fine di quell'annata: "La mia migliore - ammette - ne segnai 11 in rossoblu e poi non accusai il passaggio alla Juve. Mi sentii subito a casa, uno di loro. E feci 9 gol in 16 partite".

"Allegri mio padre calcistico"

Alla Juventus ha detto addio nel 2013 per poi tornare brevemente nel 2015. A Torino c'era Allegri, colui che lo ha consacrato al Cagliari e che poi lo ha avuto al Milan: "E' un po' il mio padre calcistico - ha svelato - l'ho avuto in più squadre e mi ha sempre dato fiducia, facendomi rendere al meglio. E' il numero uno quando si tratta di sfruttare le caratteristiche dei giocatori che si ha a disposizione". In bianconero i primi trionfi sono arrivati sotto la gestione Conte: "Altro fenomeno". Un rapporto un po' più conflittuale lo ha avuto invece con De Zerbi a Sassuolo: "Non mi ha fatto giocare molto ma con lui è sempre stato guerra e amore - ricorda ridendo -  molte volte discutevamo sulle sue scelte, gli chiedevo come mai la pensasse in una determinata maniera. Però fra di noi alla fine si è creata una relazione di stima e realtà".

I gol più importanti con la Juve

Matri di gol con la Juventus ne ha segnati 31: "Sono stati tutti importanti per me, perché ho fatto molta fatica a realizzarli - ha commentato - quello che mi porto più dentro? Il gol in finale di Coppa Italia contro la Lazio. Ha un valore particolare perché ci ha permesso di vincere per la decima volta quella competizione". Un'altra rete decisamente importante fu quella al Milan, nel big match di San Siro il 25 febbraio 2012: "Dispiace che sia stato oscurato dal gol-non gol di Muntari, di cui si parla ancora. Con quel gol il Milan non riuscì ad andare a più sette in classifica, perdendo poi punti con Bologna e Fiorentina. Ma ricordo anche quando segnai all'Inter nel febbraio del 2011". 

"Vorrei rigiocare i sei mesi al Milan"

Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Milan, Matri tornò in rossonero da giocatore affermato nel 2013: "Se la Juventus è la donna di cui mi sono innamorato, il Milan l'ho sempre visto come una mamma. Purtroppo quei sei mesi li vorrei rigiocare, così come la finale di Champions persa a Berlino con la Juventus. Non sono riuscito a dimostrare il mio valore, forse mi sono caricato di responsabilità e non ho retto le pressioni di San Siro. Decisi di andare via, spiegando a Galliani che ero in difficoltà. Lasciare di nuovo è stata una pugnalata".

"Monza? Non volevo rovinare l'amicizia con Brocchi"

Dopo aver rescisso il contratto con il Brescia, Matri si è allenato per un po' con il Monza, capolista indiscusso nel Girone A di Serie C. Sulla panchina del club di Berlusconi c'è l'amico Brocchi: "Ci sentiamo spesso - ha svelato - il Monza però ha sei attaccanti di ottimo livello e ha un progetto ben chiaro. Deve continuare a puntare sui giovani, non volevo nemmeno rovinare l'amicizia con Cristian per colpa di qualche gol sbagliato (ride ndr)".