Lazio, Simone Inzaghi: "Scudetto 20 anni dopo, ci faremo trovare pronti"

Serie A
©LaPresse

L'allenatore della Lazio alla vigilia del ventesimo anniversario dalla vittoria dello scudetto biancoceleste: "Ripetersi da allenatore? Sarei orgoglioso di portare questa squadra al vertice. Sappiamo cosa dovremo affrontare, quando si è fermato il campionato stavamo molto bene. Quando ripartirà giocheremo ogni tre giorni, cercheremo di farci trovare pronti"

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE

"Sappiamo cosa dovremo affrontare, quando si è fermato il campionato stavamo molto bene. Quando ripartirà, cercheremo di farci trovare pronti". Alla vigilia del ventesimo anniversario dallo scudetto vinto nel 2000 con la Lazio, Simone Inzaghi racconta al Corriere dello Sport la sua voglia di conquistare lo stesso traguardo da allenatore biancoceleste, con una Serie A fermata alla ventiseiesima giornata e con la sua squadra a -1 dalla capolista Juventus a +1 sull'Inter.  Concetti ribaditi alla Gazzetta dello Sport: "Ripetersi da allenatore? Sarebbe il punto più alto di un cammino iniziato quattro anni fa, sarei orgoglioso di portare questa Lazio al vertice. Anche 20 anni fa, il duello era con i bianconeri e fu risolto all'ultima giornata, con la vittoria biancoceleste sulla Reggina e il contemporaneo ko della Juve al Curi di Perugia. "Sulla carta la Juve era largamente favorita. Male che fosse andata, ci sarebbe stato l'aggancio e poi lo spareggio. Per vincerlo direttamente erano rimaste poche speranze. Ho rivisto poco tempo fa le immagini mentre stavamo festeggiando all’interno dello spogliatoio".

"Giocheremo ogni tre giorni. Sarà dura ma ci proveremo"

Simone Inzaghi sa bene che in caso di ripartenza le ultime 12 giornate di Serie A si giocheranno in un calendario ricco di impegni: "Ripartire è difficile, come fare un altro ritiro - spiega l'allenatore della Lazio - giocheremo una volta ogni tre giorni. Se il campionato non si fosse fermato, avremmo giocato una partita a settimana. Cambierà tutto". Come è cambiato il metodo di lavoro sul campo: "Adesso ci stiamo allenando a gruppi ben distanti e definiti, stiamo cercando di aumentare leggermente i carichi di lavoro per farci trovare pronti quando avremo il via libera per gli allenamenti di gruppo. Con le partite ravvicinate, bisognerà evitare gli infortuni e il recupero diventerà più faticoso. Sarà dura, lo sappiamo".

"Scudetto 2000, la mia festa e la delusione di Pippo"

In attesa di tornare in campo, non resta che sfogliare l'album dei ricordi di quel 14 maggio 2000: "Il mio primo pensiero va al momento in cui è finita la partita con la Reggina e abbiamo cominciato a seguire quella del Curi - è il ricordo di Simone Inzaghi - mi vengono in mente tutte le emozioni passate nell’aspettare che finisse quella della Juve a Perugia". Dove stava giocando suo fratello Pippo. "Quando ci siamo sentiti? La sera, lo chiamai io. Era giù, molto deluso, ma il calcio è così. Pippo lo aveva vinto due anni prima, segnò anche una tripletta nella partita scudetto con il Bologna. Lo chiamai quando avevamo appena lasciato lo stadio, eravamo in pullman tra l’Olimpico e il Circo Massimo. I miei genitori, invece, li avevo sentiti quando ero ancora dentro lo spogliatoio. Sapevano già alle 14:30 che uno dei due avrebbe vinto, ma non so quanto fossero sereni. Per uno di noi due sarebbe stata una bella mazzata".