Ripresa Serie A, il ministro Spadafora: "La regola sulla quarantena può essere rivista"

Serie A

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervistato durante ‘Stasera Italia’ su Rete 4: "Quarantena per il singolo giocatore in caso di positività? Se la curva del contagio dopo il 18 maggio ce lo consentirà, massima disponibilità da parte nostra a rivedere la regola in maniera meno restringente. Se tutte le regole vengono rispettate, io non vedo perché il 13 giugno non si possa ricominciare con il campionato"

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La regola sulla quarantena indicata dal protocollo è al centro del dibattito sulla ripresa del campionato. Il nodo riguarda l’eventuale gestione di un nuovo positivo nel gruppo: secondo le misure previste, se un calciatore dovesse essere contagiato, tutta la squadra dovrebbe andare obbligatoriamente in quarantena. Una norma che potrebbe generare dei dubbi sulla possibilità di concludere la stagione. Sul tema è intervenuto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ospite di ‘Stasera Italia’ su Rete 4: "Quarantena per il singolo giocatore in caso di positività? Con l’evoluzione che avremo dopo la riapertura del 18 maggio, se la curva del contagio ce lo consentirà, massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno restringente anche la regola sulla quarantena. L'auspicio è che le regole già in vigore possano essere rispettate. Nessun ostruzionismo".

"La Serie A può riprendere il 13 giugno"

"Massima disponibilità da parte nostra nei confronti del calcio, riparliamo degli allenamenti se non possono ricominciare così come li avevano previsti loro, purché questi allenamenti ripartano. Se tutto questo viene rispettato, io non vedo perché il 13 giugno non si possa ricominciare con il campionato".

"La Lega Serie A ha difficoltà ad attuare il protocollo"

"Lunedì dovevano riprendere gli allenamenti del calcio, sulla base di un protocollo che non ho deciso io o il Comitato tecnico-scientifico, ma la Figc e la Lega Serie A un mese fa. Oggi, con mia sorpresa, capiamo che la Lega Serie A dice che ha difficoltà ad attuare il protocollo che ci ha proposto, soprattutto rispetto al fatto che le squadre dovrebbero andare in auto-isolamento".

"Non abbiamo chiesto noi l'auto-isolamento"

"Squadre in auto-isolamento? Questa non è una cosa che abbiamo chiesto noi. Oggi si rendono conto che le squadre non hanno le strutture per l'auto-isolamento. Se non sono in grado di farlo ne prendiamo atto, vedremo che fare con il Comitato tecnico-scientifico, ma di fatto possono continuare ad allenarsi distanziati".

"Rispettare le regole minime come il distanziamento"

"Se la Figc ritiene che non ci siano le condizioni per auto-isolare tutta la squadra, contrariamente a quanto ci avevano detto, si adattino le regole per tutti gli altri sport di squadra, i calciatori possono anche tornare a casa la sera dopo gli allenamenti come tutti gli altri, per noi va bene, purché rispettino le regole minime che rispetteranno anche tutti gli altri sport come il distanziamento".

"Lo sport di base ripartirà il 25 maggio"

"Il 18 maggio tutti gli allenamenti degli sport di squadra, anche del calcio, potranno riprendere mantenendo le distanze di sicurezza, quindi saranno diversi dagli allenamenti tradizionali. Il mondo dello sport di base, quindi sto parlando di palestre, centri danza, personal trainer, circoli di tennis, potranno riprendere le proprie attività dal 25 maggio. Il protocollo previsto per queste strutture non è rigido, sono misure legate al distanziamento e ad altre piccole cose".