Samuel: "La Serie A riparta, la ripresa della Bundesliga ha dato felicità alla gente"

Serie A

L'argentino al Corriere dello Sport: "Il calcio dà gioia alla gente, mi auguro riparta presto. È impressionante l'entusiasmo che ha scatenato la Bundesliga". Sul futuro: "Oggi sono nello staff della nazionale argentina, ma voglio provare a fare il primo allenatore. Che bravi Fonseca e Conte"

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Idee chiare e obiettivo fisso in mente, proprio come quando giocava. Walter Samuel non ha dubbi sulla strada che il calcio italiano dovrà percorrere nei prossimi giorni: "Mi auguro che si torni a giocare per dare un po' di gioia alla gente, è impressionante l’entusiasmo che ha scatenato la Bundesliga. Il calcio è importante, sicuramente il Governo e le autorità scientifiche hanno le loro preoccupazioni, mi auguro però che si possa tornare a giocare per i calciatori, per la gente che lavora, mi auguro che ripartano anche gli altri sport. Mi sono accorto che guardando le partite in Germania la gente è contenta", ha affermato in un’intervista concessa al Corriere dello Sport. L’ex difensore tra le altre di Roma e Inter ha dato l’addio al calcio giocato nel 2016 e oggi è nello staff di Scaloni alla guida della nazionale argentina: "La cosa che mi ha aiutato è stata aver avuto subito l’opportunità di fare l’allenatore, prima con Pioli, poi a Lugano e ora come collaboratore di Scaloni. Per me essere rimasto nel calcio è stato fondamentale, devo fare esperienza. Ora sto facendo il corso a Coverciano, mi manca l’ultimo step per il patentino di prima categoria. Voglio provare a fare il primo allenatore, poi vedrò fino a che punto posso arrivare. Adesso faccio il secondo, ma mi preparerò per essere pronto. Credo di poter essere all’altezza", ha ammesso Samuel.

"Capello e Mourinho mi hanno dato fiducia"

Samuel che in carriera è stato allenato da grandissimi allenatori: "Capello mi ha dato tantissimo. Mi ha aiutato, appena arrivato ero spaesato, lui mi ha sostenuto, ha creduto in me. Gli devo molto, mi faceva sentire importante, sentivo la sua fiducia. Un allenatore severo come lui è stato determinante per vincere a Roma: cercava sempre di avere il massimo da ognuno di noi, a volte lo faceva in modo brusco". Da Capello a Mourinho: "José è diverso da Capello, forse era più vicino ai giocatori, anche se di alcuni si fidava di più, di altri meno. Mi sono trovato bene con lui come con Capello, entrambi mi dimostravano con i fatti che credevano in me, mi facevano giocare sempre. Sono riusciti ad avere il massimo da ogni giocatore. Adesso che sono dall’altra parte mi rendo conto che questo non è facile. Ho avuto anche altri grandissimi allenatori: Bianchi, Bielsa, Ranieri. Ognuno ti lascia qualcosa".

"Che impresa a Roma. Peccato aver perso la festa al Circo Massimo"

Pensiero che torna indietro, ai successi ottenuti da calciatore con Roma e Inter: “Sono soddisfazioni diverse. A Roma ero appena arrivato, oggi a distanza di quasi vent’anni mi rendo conto dell’impresa che abbiamo centrato. Essere uno dei giocatori che ha vinto uno dei tre scudetti della storia del club è motivo di orgoglio. Ho il rimpianto di non aver vinto di più, perché potevamo farlo ancora, soprattutto l’anno successivo, avevamo una squadra fortissima. E oggi mi pento di essere andato via due giorni dopo il trionfo finale. Ero giovane, non mi rendevo conto. Mi sono perso la festa al Circo Massimo, è stata straordinaria". Speciali anche le due gestioni Sensi e Moratti: “Ho avuto la fortuna di conoscere due gestioni familiari. Entrambi erano distaccati, ma quando c’era bisogno erano vicini alla squadra. Ho un bellissimo ricordo di entrambi”.

"Fonseca molto preparato. Conte è forte e ha le idee chiare"

Samuel che analizza poi così la possibile ripartenza della Serie A: "Se ricomincia il campionato sarà un po’ diverso, ci saranno tanti elementi da tenere in considerazione, si giocherà ogni tre giorni. Chi avrà la migliore condizione fisica la spunterà". Pensiero che alle “sue” due squadre italiane: "Fonseca mi piace, l’ho conosciuto a Roma per il corso. Siamo andati a Trigoria a studiare i suoi metodi di allenamento. Sta facendo bene al primo anno in Italia, propone un calcio interessante. E molto preparato, lui e il suo staff. Conte l’ho conosciuto quando giocava, mi sembra un allenatore forte e con idee chiarissime". Per concludere, un pensiero a due ex compagni di squadra: "Le lacrime di Totti il giorno del suo addio?  Quel giorno mi sono emozionato per lui. È strano che Francesco non sia più in società, chiunque pensava sarebbe rimasto per sempre. Ma non è voluto stare lì per non fare niente". Percorso diverso invece rispetto a Zanetti: "Javier sapeva che quello sarebbe stato il suo cammino. Ha cominciato a prepararsi, ha studiato, l’esperienza che farà lo aiuterà tanto, perché una cosa è giocare, un’altra è fare il dirigente. Sono molto contento per lui", ha concluso l'argentino.