Un passo avanti, anche se non definitivo, per il progetto di Inter e Milan per costruire un nuovo stadio. E' arrivato infatti il parere della Sovrintendenza ai beni culturali: nessun vincolo sul "vecchio" Meazza. Ora prosegue la trattativa con il Comune, con un ostacolo in meno
Nessun vincolo culturale sul vecchio Meazza: è la sintesi della relazione inoltrata dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, in risposta a una richiesta presentata lo scorso novembre dalla giunta di Milano. Questa decisione della Soprintendenza ai Beni Culturali va messa in stretta relazione con il progetto che Milan e Inter stanno da mesi sottoponendo al Comune, relativo alla costruzione di un nuovo stadio e alla riqualificazione dell’area di San Siro. Nella relazione si legge che “lo stadio Giuseppe Meazza (San Siro) non presenta interesse culturale e come tale va escluso dalle disposizioni di tutela”. Questo significa che può essere abbattuto? Per la Soprintendenza in teoria sì, tuttavia non avverrà, perché le parti, Comune e club, stanno da tempo cercando l’accordo politico (per la maggioranza) ed economico (dal punto di vista dei club, che premono sulle volumetrie) per avere l’ok definitivo al progetto. Un progetto che, su impulso del Comune, oggi prevede la cosiddetta “rifunzionalizzazione” dell’attuale impianto, che, pur ridimensionato, manterrà una vocazione a carattere ludico-sportivo e conserverà parte delle vestigia del passato. Le parti del vecchio San Siro interessate dalla verifica del vincolo sono quelle del primo anello, in quanto risalgono a oltre 70 anni fa. La relazione li definisce “del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento e ampliamento, realizzati nella seconda metà del Novecento”, vale a dire il secondo anello degli anni ‘50 e il terzo costruito per Italia ‘90. In sostanza un ostacolo in meno sulla via che potrebbe portare alla costruzione del nuovo stadio, ma non ancora il passo decisivo.