Il difensore della Juventus a Sky Sport: "I primi giorni del coronavirus li ho vissuti con preoccupazione, sopratutto per la mia fidanzata, poi la situazione è migliorata giorno dopo giorno. Ora sono tranquillo e di buon umore, il peggio è passato. Strano vedere la Bundesliga con gli stadi vuoti e i giocatori con la mascherina in panchina, ma è giusto ripartire in sicurezza"
Daniele Rugani è stato il primo giocatore di Serie A a risultare positivo al coronavirus. Il difensore della Juventus ha ricevuto la brutta notizia l'11 marzo scorso ed è guarito dopo 35 giorni. Quei momenti di preoccupazione sono ormai soltanto un ricordo, Rugani è tornato ad allenarsi regolarmente alla Continassa come i suoi compagni di squadra, in attesa di capire quando ripartirà il campionato. Il difensore della Juventus ha parlato del coronavirus e di calcio giocato a Sky Sport.
Come stai e com'è stato tornare in campo dopo l'isolamento?
"Ora sto bene e sono di buon umore, il peggio è passato ed è stato un mese particolare. L'importante è che sia andato tutto bene, nel male mi ritengo fortunato ad aver avuto il coronavirus in forma lieve".
Come sono stati i giorni trascorsi in casa con il coronavirus?
"Due giorni dopo la partita con l'Inter, dopo l'allenamento mi si è alzata la temperatura e mi sentivo strano, avevo più caldo del solito. Per sicurezza ho deciso di andare subito in ritiro presso la Continassa, poi i dottori hanno fatto il loro lavoro in maniera giusta e abbiamo controllato meglio la situazione. Il giorno dopo la febbre era già scesa, all'inizio ho avuto paura ma i dottori ci hanno tranquillizzato, soprattutto per la situazione della mia fidanzata ma ci hanno detto che in gravidanza questo virus non porta problemi. Giorno dopo giorno la situazione è sempre migliorata, questo ci ha dato forza ed energia positiva e ci ha aiutato tantissimo nei 35 giorni di lontananza".
Hai visto la Bundesliga?
"L'ho vista un po' a spezzoni, fa strada vedere gli stadi nuovi e i giocatori con la mascherina e distanziati in panchina. Però, giustamente, bisogna fare il possibile per tornare in campo con la maggior sicurezza possibile. Quindi, seppur strane, le misure vanno accettate".
Con l'arrivo di Sarri, ti aspettavi di giocare un po' di più?
"Sicuramente lo speravo, però l'allenatore fa le sue scelte e io penso a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile. Questa è sempre stata la mia filosofia e così continuerò a fare".