Il Brescia risponde a Raiola: "Nessun tampone a Balotelli? Una calunnia"

Serie A
©LaPresse

L'entourage dell'attaccante aveva accusato il club di non aver effettuato il tampone al giocatore. Parole che hanno portato al prolungamento della consueta ispezione federale: "Affermazioni false e calunniose - la risposta della società - procederemo per vie legali"

COPPA ITALIA, JUVE-MILAN LIVE

Continua il caos in casa Brescia, con Balotelli che ha chiesto la messa in mora del club per il mancato pagamento dello stipendio di marzo. L'attaccante, che nelle ultime ore si è allenato sempre a parte, ha mandato segnali tramite il proprio procuratore e i legali: "Non gli è stato fatto nemmeno un tampone", la denuncia lato giocatore. In realtà anche Balotelli, come tutti i suoi compagni, è stato sottoposto ad un tampone iniziale. Poi le visite mediche che ne hanno sottolineato il ritardo di condizione e quindi la necessità di allenarsi a parte. Un'accusa, quella del suo staff, che tuttavia ha fatto scattare subito l'allarme, tanto è che: "Nella giornata odierna presso il Centro Sportivo della società Brescia Calcio a Torbole Casaglia, è stata effettuata l’ispezione federale, come da protocollo sanitario in vigore - si legge sul sito ufficiale del Brescia - nel pomeriggio odierno siamo stati quindi informati del prolungamento, alla giornata di domani, dell’ispezione stessa. E’ importante sottolineare che tale prolungamento di ispezione, a quanto pare, avverrà in seguito ad affermazioni false e calunniose, pronunciate da irresponsabili e pubblicate questa mattina per mezzo stampa". 

"Calunnia vergognosa"

Il Brescia ha voluto dunque fare chiarezza sulla vicenda: "Su questo aspetto specifico, è stato dato mandato ai nostri rappresentanti legali di procedere e perseguire nelle sedi opportune gli autori di tali false accuse - si continua a leggere - è bene chiarire che la società ha rispettato e sta rispettando alla lettera le indicazioni del protocollo sanitario e si è fatta addirittura carico di assumere a tempo pieno uno specialista (con importanti costi conseguenti) per far fronte nel miglior modo possibile all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Essere accusati di non rispettare le normative vigenti, per di più da parte di un nostro tesserato, è una calunnia vergognosa e chi l’ha pronunciata ne risponderà (sia in termini di danni economici che di immagine) nelle sedi più opportune, al fine di proteggere il lavoro e i sacrifici che il Club e i suoi tesserati stanno facendo ogni giorno. Purtroppo, come tutti sappiamo, il comportamento irresponsabile di un singolo (nelle sue varie forme), può dare origine a grossi rischi per tutti e, per questo, saremo costretti ad adottare misure di controllo ancora più rigide, sempre a tutela del Club e dei suoi rappresentanti".