È morto Mario Corso, straordinario mancino della Grande Inter di Herrera. Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale. Il ricordo del club nerazzurro: "Con il suo sinistro ha incantato il mondo"
Un lutto scuote il mondo del calcio nel giorno della ripartenza della Serie A: all'età di 78 anni è morto Mario Corso, straordinario talento della Grande Inter Campione d'Europa e del mondo negli anni sessanta guidata da Helenio Herrera. Una carriera legata al mondo nerazzurro: con l’Inter ha giocato dal 1957 al 1973, prima di trasferirsi al Genoa dove ha chiuso la carriera nel 1975. Un sinistro fenomenale che lo ha fatto entrare di diritto nei grandissimi della storia del nostro calcio, un "poeta"geniale e un po’ indolente, per molti il prototipo del calciatore "atipico", di difficile collocazione tattica ma con un estro fuori dal comune. Ala sinistra dal talento smisurato, Corso avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale.
Era il re dei calci di punizione
"Il piede sinistro di Dio" conosciuto da tutti come l’inventore del tiro "a foglia morta": le sue punizioni partivano piano e prendevano una traiettoria che spesso risultava imparabile. Gol, assist e giocate fenomenali che lo hanno portato a vincere in carriera quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, tutte con la maglia dell’Inter che indossò per 507 volte (95 gol). 31 invece (arricchite da sei reti) le apparizioni con la maglia del Genoa. Conclusa la carriera da calciatore intraprese quella da allenatore, guidando per 30 partite (stagione 1985-1986) anche l’Inter.
Moratti: "Io e papà lo adoravamo, era il mio preferito"
"Mario Corso era l'unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico". Massimo Moratti al telefono con l'ANSA si commuove nel ricordo: "Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette 'a foglia morta era un piacere vederlo giocare...". L’Inter con un tweet ha voluto ricordare uno dei più grandi interpreti della sua storia: "É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile". Anche la FIGC e il presidente federale Gabriele Gravina si uniscono al cordoglio dei familiari di Mario Corso: "Se ne è andato un grande campione - dichiara Gravina - la sua classe, il suo stile e il suo sinistro magico rimarranno per sempre dei simboli straordinari del nostro calcio".