Accusati di bancarotta fraudolenta e altri reati patrimoniali, per l'ex presidente Tommaso Ghirardi e l'ex Ad Pietro Leonardi il pubblico ministero ha chiesto 6 anni di carcere dopo il fallimento del vecchio Parma. A fine luglio attesa la sentenza di primo grado
Sei anni di carcere per l'ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi e per l'ex Amministratore delegato, Pietro Leonardi, per bancarotta fraudolenta e altri reati patrimoniali. Sono queste le richieste di condanna più pesanti formulate dal pubblico ministero Paola Dal Monte, nell'ambito del processo relativo al fallimento del vecchio Parma FC. Il club gialloblù fu dichiarato fallito il 13 marzo del 2015 dal Tribunale della città emiliana dopo la vicenda tragicomica del passaggio di proprietà dallo stesso Tommaso Ghirardi al magnate albanese Rezart Taci e infine a Giampietro Manenti. Quest'ultimo rimase coinvolto anche in una vicenda di carte di credito clonate proprio durante la sua breve permanenza al vertice del club crociato prima del crac. Una pagina triste che portò il Parma a ripartire dalla Serie D e che fa ancora male ai tifosi gialloblù.
Sentenza di primo grado a fine luglio
Oltre alla richiesta di sei anni di reclusione per Tommaso Ghirardi e Pietro Leanardi, rispettivamente presidente e Ad di quel Parma, il pm ha inoltrato richieste di pene minori – dai 4 anni e 6 mesi a 1 anno e 10 mesi – per altri 13 imputati, amministratori e sindaci in carica negli anni, che hanno deciso di avvalersi del rito abbreviato. La sentenza di primo grado del Tribunale di Parma, è attesa entro la fine del mese di luglio.