L'allenatore rossoblù in esclusiva per Sky Sport: "Bisogna dare il giusto peso all'1-4 di martedì: eravamo sepolti, ora siamo competitivi. Contro il Brescia sfida importantissima"
Dal colpaccio di San Siro al pesante ko casalingo contro il Parma. Dopo oltre tre mesi senza calcio, il Genoa di Davide Nicola si è scottato al rientro in campo ed è chiamato subito a reagire: sabato alle 17:15, ci sarà infatti la delicata sfida salvezza contro il Brescia al Rigamonti per la 28^ giornata di Serie A. L'allenatore rossoblù ha presentato così il match alla vigilia, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport.
Che cosa rappresenta l'1-4 contro il Parma?
Una sconfitta che ci ha fatto arrabbiare moltissimo, ed è giusto che sia così. Non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo, ma abbiamo avuto la consapevolezza che dopo questa partita sappiamo dove dobbiamo migliorare e dobbiamo farlo velocemente. Dev'essere una rabbia costruttiva, le sconfitte non piacciono a nessuno.
Diego Lopez ha detto che contro il Genoa sarà come una finale. Per voi?
Una partita importantissima, che vale tre punti come le altre e che vedrà due squadre darsi battaglia per cercare di battersi. Vista la classifica credo che sia importante per noi e sicuramente anche per il Brescia. Ma a me interessa il Genoa: eravamo sepolti dalla nostra condizione di classifica, attraverso il duro lavoro siamo arrivati a far vedere di essere competitivi. Il primo step lo abbiamo passato: dovevamo giocare, abbiamo visto quello che ci manca e adesso su questo dobbiamo lavorare.
I ragazzi erano spaventati dopo il ko?
Non dobbiamo drammatizzare, giocando ogni tre giorni bisogna porre la giusta attenzione e fare un'analisi lucida e serena. Ne esce che dobbiamo ritrovare il ritmo, com'è normale che sia: uno stop così lungo ha inciso su chiunque. Ma la condizione è questa e dobbiamo farci trovare pronti. Queste partite sono importanti perché da un lato tutto è ancora in gioco e dall'altro non c'è il solito spazio da una settimana all'altra. Quindi bisogna resettare velocemente e continuare ad applicarsi, da qua fino alla fine.
C'è ancora il fattore campo?
Semmai non c'è più il fattore tifo. Non piace a nessuno, ma questa è la realtà che viviamo. Dobbiamo cercare di raggiungere quello che vogliamo attraverso l'adattamento a tutte le condizioni.
Cambierà molto, farà turnover?
In queste partite così ravvicinate ci sono tanti fattori da considerare. Da qui alla fine ci sarà dunque la possibilità di contare su tutta la rosa. D'altra parte io sono convinto che un gruppo diventa davvero forte quando tutti i suoi componenti hanno la possibilità di sentirsi utili e dimostrare il proprio valore a vantaggio della squadra.