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La "Potenza" di Musa Juwara. Dove è cresciuto calcisticamente l'attaccante del Bologna

Serie A

Francesco Modugno

Musa Juwara è cresciuto calcisticamente ad Avigliano, vicino a Potenza. Tra i "premi" della nonna del suo compagno di attacco, e quell'incontro con Nedved a Torino. La storia dell'attaccante del Bologna

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Un po’ ne è stufo. Non lo dirà mai, Musa. Ancor più poi con quegli occhi pieni di gioia, di luce. Però del barcone, dello sbarco su una ONG, stipati in 536, e di quel riferimento continuo a un passato anche difficile lì in Gambia...è stanco. Questa è già un’altra storia. Ed è cominciata qui ad Avigliano, vicino Potenza. È la storia dell’affetto e l’orgoglio di una comunità intera. Di una famiglia che c’è sempre, anche oggi. Ma che resta discreta. È la storia delle prime amicizie e i primi gol. Tanti e belli. Di forza, di potenza,  con quel tiro secco che non si prende; imitando Hazard, sul campetto tra le montagne come a San Siro 

Neanche 19 anni. Allegro, di buona compagnia, musica e canti della sua terra, simpatico, viaggia in monopattino, e sa farsi voler bene. Lì a Bologna sta crescendo tra attenzioni e buoni consigli. Mihajlovic ne è la guida. E Musa, l’altro, il grande, Barrow ne è l’amico, un riferimento. Già a marzo dovevano andare insieme in Nazionale. Sarebbe stato il modo migliore per tornare la prima volta a casa. ...Lo farà presto, magari raccontando di un contratto nuovo di fatto già lungo quattro anni.  Intanto alla quinta presenza è scattato anche un bonus e la festa è stata tripla. Gol, vittoria e premio. Come quello che gli diede la nonna del suo compagno di attacco ad Arigliano. 

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Il Bologna c’ha creduto; più dell’Inter. Più della Juventus. Un investimento sul talento. Sulla voglia di arrivare, senza che mai parlasse di soldi. Sull’umiltà di chi quella volta a Torino, per un provino, proprio non poteva credere di aver incontrato Nedved. Sì,  lui, il pallone d’oro. Prezioso però pure per Musa Juwara. Che lo rincorre, come i sogni, da quand’era bambino.