Inter, Conte: "Progetto triennale, ma se non sono contenti non voglio essere di troppo"

Serie A

Dopo la vittoria sul Torino, l'allenatore dell'Inter fa chiarezza sul suo futuro: "Ho iniziato un progetto che ha una durata di tre anni: ci vuole tempo, io però non voglio essere di troppo se non sono soddisfatti". Sul “caso Eriksen”: “Non è più in Inghilterra, in Italia le aspettative sono molto alte”

INTER-TORINO 3-1, GOL E HIGHLIGHTS

Vittoria in rimonta e aggancio alla Lazio: non può che essere soddisfatto, Antonio Conte, valutando la partita dei suoi ai microfoni di Sky. “Nel complesso è stata una buonissima partita, con oltre il 60% di possesso palla e 20 tiri in porta. Sono stati bravi i ragazzi, quel gol poteva crearci dei problemi a livello psicologico, invece sono rimasti in piedi continuando a giocare. È un periodo in cui prendiamo gol al primo episodio, è clamoroso che abbia sbagliato Samir, uno che difficilmente commette questi errori. Veniamo sempre puniti in maniera eccessiva. Sono contento anche per il gol di Godin, mi sembra sia il diciottesimo della squadra che va a segno. Alla fine i tre punti servono per dare certezze ed entusiasmo, a noi e ai calciatori. Quando non arrivano dispiace, ultimamente siamo stati puniti da errori che ci hanno penalizzato. Ma la strada intrapresa è quella giusta”.

Futuro? Il progetto è triennale

Sulle voci riguardo il suo futuro, invece, Conte commenta così: “Io sono stato chiamato all’Inter per un progetto triennale cercando di riportare il club dove merita: è inevitabile che ci voglia del tempo, sono arrivato qui con tanto entusiasmo. Se resterò? Ho iniziato un progetto, che ha una durata di tre anni, poi magari il presidente può allungarmi il contratto… Io però non voglio essere di troppo, ma so che sono soddisfatti di me quindi non vedo perché non continuare”.

Su Eriksen

Impossibile poi non toccare il tema Eriksen, escluso dai titolari anche contro il Torino: “Sta lavorando. Quando abbiamo ripreso è arrivato con un piglio cattivo, deve cercare di mantenere determinati livelli. Abbiamo bisogno di equilibri ed è giusto che io faccia delle considerazioni. Anche lui ha capito che l'Inter è una squadra ambiziosa, che chiede. In Italia le aspettative sono molto alte, più arrivi a suon di tromba più tutti si aspettano tanto. In Inghilterra è tutto più tranquillo. Sanchez? Lautaro-Lukaku sono stati la vita, per noi, abbiamo fatto molti punti con i loro gol, a me sarebbe piaciuto avere Sanchez anche prima, perché quando hai giocatori così li puoi ruotare. Ora c'è la possibilità, averne qualcuno in panchina ti dà un'arma in più che in una parte dell'anno non ho avuto”

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