Chiellini, l'unico giocatore ad aver vinto i 9 Scudetti consecutivi della Juventus

Serie A

Il capitano bianconero è l'unico giocatore sempre presente negli ultimi 9 Scudetti conquistati. Questo, però, è stato il più particolare perché "giocato" quasi sempre lontano dal campo a causa dell'infortunio. Ma dall'esterno il contributo di Chiellini per i compagni è stato comunque decisivo per confermarsi campioni d'Italia

JUVE, LO SPECIALE SCUDETTO

Io, Giorgio. È il nome della sua autobiografia, ma anche le due parole che meglio lo identificano. Il centro di tutto, il centro della Juve. Simboleggiano l’autorevolezza, l’esperienza, la personalità e il ruolo di leader che lo hanno contraddistinto fin dal suo debutto in A nel 2004-05 e che oggi, a sedici anni di distanza, lo vedono celebrare la conquista del 9° Scudetto consecutivo. Chiellini è l’unico bianconero sempre presente dall’avvio del ciclo vincente nel 2011-12, ma l’ultimo trionfo è di sicuro quello più particolare. Perché arrivato in un anno nefasto per tutti (per altre ragioni) e anche – dal punto di vista professionale – per il difensore, costretto a guardare tutti da fuori per lunga parte della stagione. Un inizio quasi da “co-capitano” visto il ritorno di Buffon, poi il ruolo di guida nello spogliatoio a causa del grave infortunio. Ed è proprio nell’ambiente più intimo che il n° 3 bianconero è diventato lo scudo perfetto per i suoi compagni, a suon di incitazioni che non hanno mai fatto dimenticare la sua presenza. Ed è arrivato così a 9 Scudetti messi in bacheca, dato che lo rende uno degli italiani più vincenti della sua generazione.

Il gol al Parma, le stampelle e l'abbraccio a Koulibaly

E pensare che la sua stagione, a livello di campo, era iniziata coi migliori auspici. L’entusiasmo per la nuova gestione targata Sarri, la possibilità di fare da chioccia a De Ligt e la prima di campionato a Parma, bagnata subito dal suo gol da tre punti, il 36° in carriera con la maglia della Juve. Un avvio ideale, subito frenato tuttavia da un problema in allenamento il 30 agosto: distorsione del ginocchio destro e lesione del legamento crociato anteriore, diagnosi che rischiava di renderlo indisponibile per tutto il resto della stagione. Il classe ‘84, però, non si è abbattuto e si è presentato in stampelle allo Stadium per la 2^ giornata, che ha messo in programma la sfida con il Napoli. Il capitano non ha potuto giocare, ma non ha mancato di far sentire il suo sostegno. Il momento di maggiore calma agonistica è arrivato al fischio finale, quando è stato forse l’unico bianconero a non esultare. Da difensore protagonista di mille battaglie ha capito il momento di Koulibaly, autore dello sfortunato e clamoroso autogol del 4-3 in extremis, ed è andato a consolarlo. La gioia per il successo non gli ha risparmiato un gesto consolatorio verso l’avversario più temibile alla vigilia del campionato, ma il segnale positivo è arrivato anche a Sarri: ha capito di poter contare su un altro punto di forza, alternativo per forza di cose a quello di Chiellini sul terreno di gioco.

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L'abbraccio di Chiellini a Koulibaly

Il ritorno in campo

Certo è che quella di Chiellini è diventata allo stesso tempo un’assenza ingombrante per la difesa juventina. Unita al graduale inserimento di De Ligt alla Serie A e al gioco più offensivo di Sarri rispetto ad Allegri, la retroguardia bianconera ha faticato a mantenere gli standard degli anni precedenti. Già 38 i gol subiti, almeno otto in più del peggior rendimento delle ultime 9 stagioni. E non è un caso che il capitano, nello stesso periodo, non era mai andato sotto le 21 presenze in campionato. Bravo nei tempi, il centrale ha confermato le sue qualità anche nel recupero dall’infortunio e il 16 febbraio è già ritornato in campo: ingresso al posto di Bonucci dopo 78 minuti e ovazione dello Stadium per il ritorno del loro guerriero. Di fronte il Brescia di Balotelli, prima di giocare da titolare il sabato successivo in casa della Spal, ma è il nome di SuperMario che è tornato poi a irrompere nella vita di Chiellini.

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Un finale formato Europeo

Lo ha fatto durante il lockdown, periodo in cui si è “potuto finalmente godere la famiglia” e in cui sono apparsi i primi stralci della sua autobiografia. La pace con l’attaccante è subito arrivata, mentre ha dovuto attendere tante settimane prima di riprendere a giocare in un match ufficiale. Un problema muscolare lo ha tenuto fuori nelle prime gare, poi finalmente ha rimesso gli scarpini per 45 minuti contro il Sassuolo, ma forse è stato prematuro. Dopo un tempo, infatti, il n° 3 ha accusato una lieve ricaduta. Un piccolo incidente di percorso in questa tortuosa stagione che, comunque, ha ancora molto da offrire. Chiellini vuole tornare in forma per la Champions, sognando una fase finale da protagonista e un epilogo indimenticabile. E se non sarà dal campo, la Juve sa comunque di avere un leader pronto a trascinare i compagni anche da fuori. Dallo spogliatoio alla panchina fino alla tribuna, con lo stesso carisma di sempre.

TURIN, ITALY - MARCH 20:  Milos Krasic (L) of Juventus FC celebrates with team mate Alessandro Del Piero after scoring the opening goal  during the Serie A match between Juventus FC and Brescia Calcio at Olimpico Stadium on March 20, 2011 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

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