Va ai biancocelesti la sfida della 36^ giornata, 5-1 in rimonta al Bentegodi per la squadra di Inzaghi che ha già blindato il 4° posto. In avvio la sblocca Amrabat su rigore, dal dischetto non sbaglia nemmeno Immobile. Nella ripresa Luiz Felipe rischia l’autogol, poi Milinkovic-Savic e Correa arrotondano il risultato prima del tris personale di Immobile che raggiunge quota 34 gol in campionato e supera Angelillo tra gli italiani più prolifici in una stagione
VERONA-LAZIO 1-5 (Highlights)
39' rig. Amrabat (V), 51' rig., 84' e 94' rig. Immobile (L), 56' Milinkovic-Savic (L), 63' Correa (L)
VERONA (3-4-2-1): Radunovic; Rrahmani, Gunter, Veloso (87' Lucas Felipe); Faraoni (79' Dimarco), Amrabat, Pessina, Lazovic; Eysseric (87' Stepinski), Zaccagni (68' Salcedo); Borini (68' Di Carmine). All. Juric
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric (65' Vavro), Luiz Felipe, Acerbi; Marusic (88' A. Anderson), Milinkovic-Savic (88' Armini), Parolo, Luis Alberto, D. Anderson (65' Lukaku); Correa (68' Caicedo), Immobile. All. Inzaghi
Ammoniti: Rrahmani (V), Marusic (L), Strakosha (L)
Seconda vittoria di fila per la Lazio al Bentegodi e, soprattutto, la serata magica di Ciro Immobile. Tripletta per l’attaccante biancoceleste, 34 gol personali in questa Serie A (superato Angelillo tra gli italiani più prolifici) e aggancio riuscito a Robert Lewandowski in vetta alla classifica della Scarpa d’Oro. Solo buone notizie per Simone Inzaghi, vittorioso 5-1 in rimonta sul Verona dopo il rigore iniziale di Amrabat: altri due penalty trasformati da Immobile (intervallati dallo splendido gol del provvisorio 4-1), marcatore come Milinkovic-Savic e Correa per un successo importante che vale la terza posizione a quota 75 punti insieme all’Atalanta (avanti negli scontri diretti). E considerando un 4° posto che varrebbe la Champions League eccezion fatta per il caso limite delle italiane (Napoli e Roma) vincenti in Champions ed Europa League, questa Lazio e il suo bomber devono ancora correre.
La cronaca della gara
Novità nel 3-4-2-1 di Juric dall’emergenza in difesa: non c’è Kumbulla seguito sul mercato proprio dalla Lazio, Veloso arretra quindi nel trio difensivo e consegna un posto a Pessina in mediana. C’è Radunovic tra i pali, davanti Borini è rifornito da Eysseric e Zaccagni. Simone Inzaghi rilancia Correa al fianco di Immobile, nuove risorse sulle fasce con Marusic (al posto dello squalificato Lazzari) e Djavan Anderson sulla sinistra. Dietro ce la fa Acerbi che completa il reparto con Patric e Luiz Felipe. Equilibrio in avvio con i primi tentativi di Milinkovic-Savic e Zaccagni, decisamente più pericoloso Immobile al 14’ che spaventa Radunovic. Poca fortuna per Faraoni in proiezione offensiva, lui come Veloso che costringe Strakosha all’intervento. Dall’altra parte si rivede Milinkovic-Savic che calcia alto di poco, ma l’ingenuità è tutta di Luiz Felipe al minuto 36 che si fa soffiare il pallone da Zaccagni e lo sgambetta in area. Non sbaglia Amrabat dal dischetto, rigore che premia anche il solito Immobile ai titoli di coda del primo tempo: scomposto l’intervento di Lazovic, Ciro non sbaglia e raggiunge quota 32 gol in questo campionato.
Dopo l’intervallo è Acerbi a sfiorare il vantaggio, compagno di Luiz Felipe che viceversa rischia l’autogol ma lo salva il palo. Sul cambio di fronte Eysseric concede un calcio piazzato da ottima posizione per Milinkovic-Savic, destro deviato da Pessina che supera Radunovic. Rimonta completata e 7 minuti più tardi ecco il tris di Correa, favorito da un’altra deviazione stavolta di Gunter. Hellas pericolosa con il neoentrato Salcedo (gran riflesso di Strakosha), ma non è ancora finito lo show di Immobile: splendido il 4-1 con un destro a giro, poi arriva il tris personale con il rigore trasformato al 94’. Festa per la Lazio e soprattutto per Ciro, capocannoniere della Serie A con 34 gol tra record e una Scarpa d’Oro sempre più vicina.